6-7 marzo 2021 – Libere di lottare! Convegno marxista sulla condizione femminile

sabato 6 marzo
9:30 Le origini dell’oppressione delle donne
15:00 Le condizioni delle lavoratrici
domenica 7 marzo
9:30 Gli attacchi al diritto all’aborto – come difendere i diritti civili
15:00 I movimenti delle donne nel mondo (con interventi della Tendenza marxista internazionale)
Leggi anche:
- Donne, madri e lavoratrici: indietro non si torna! di Francesca Esposito
- Lottare contro gli abusi anche nella scuola! di Gemma Banducci e Rosa Chiarello
- Cooperative sociali e sfruttamento: il punto di vista di una lavoratrice di Sinistra classe rivoluzione Modena
- Per essere belle chi deve soffrire? – Una testimonianza sullo sfruttamento delle lavoratrici nel settore cosmetico di Alice Genco
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Roma, 24 novembre – Tutte in piazza!
Il 24 novembre a Roma si terrà la manifestazione nazionale per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Da qualche anno questa giornata ha riacquistato connotati di un momento importante di mobilitazione e di lotta a livello internazionale. Anche quest’anno le motivazioni che ci vedranno in piazza sono tante.
Lettera aperta alla rete “Non una di meno”
Siamo lavoratrici, studentesse, militanti politiche e sindacali, compagne che hanno partecipato al percorso di discussione e mobilitazione contro la violenza sulle donne che in Italia si è dispiegato tra la manifestazione di Roma del 26 novembre e la straordinaria giornata di lotta dell’8 marzo.
Per un 8 marzo di lotta – Non è che l’inizio!
Saremo nelle piazze di tutta Italia per lottare insieme a tutte le donne, ai lavoratori, ai giovani presenti. Partiamo da quella giornata per costruire una mobilitazione più generale contro tutti gli attacchi del governo e di tutte le forze oscurantiste del nostro paese. La lotta per i diritti delle donne, la lotta per l’uguaglianza, è una lotta per la liberazione di tutta l’umanità!
Per il governo esistono bambini di serie A e di serie B. No alle discriminazioni!
Mentre continua ad attaccare le condizioni economiche della classe lavoratrice, il governo Meloni comincia a muovere i primi passi su un terreno che fin da subito ha dichiarato essergli molto “caro”: quello dei diritti civili delle donne e delle persone lgbt. Abbiamo commentato altrove come lo schieramento di forze, a partire dalla figura della ministra Roccella, non lasciasse dubbi sulle sue intenzioni. Abbiamo allo stesso tempo rilevato una certa oculatezza nell’evitare provocazioni in campo aperto che potrebbero scatenare la risposta delle piazze, come un attacco diretto alla legge 194.