Amazon, si sciopera in tutta Europa… E in Italia?

Il 17 luglio c’è stato lo sciopero europeo di Amazon nel giorno del Prime day, Spagna, Germania, Polonia si sono fermate.

In Spagna lo sciopero è stato di 72 ore, l’adesione è stata dell’80%. Ciò ha scatenato la reazione della multinazionale, che ha assoldato dei crumiri ed ha chiesto alla Polizia di caricare i picchetti dei lavoratori in sciopero. Tre lavoratori sono stati fermati e uno è stato ferito.

In Italia NO. Perchè? Perchè a maggio è stato firmato un accordo definito “storico” dai sindacati che in verità di storico ha ben poco per i lavoratori. Nel reticente articolo pubblicato su Rassegna.it il giorno prima dello sciopero europeo non si dice che lo sciopero toccava vari paesi europei contemporaneamnete, eppure dovrebbe trattarsi di una buona notizia visto che spesso ci dicono che queste cose sarebbe bello farle ma non si riesce a causa della globalizzazione. Nell’articolo poi si elogia l’accordo italiano scrivendo che “è stato approvato a larga maggioranza”, ma si dimentica di dire che ha votato solo un terzo dei lavoratori.

Come se ciò non bastasse l’ispettorato del lavoro poco tempo fa ha accertato che Amazon tra luglio e dicembre 2017 (nel periodo degli scioperi in Italia) ha abusato dei contratti a termine e ora deve porre rimedio, ma il nostro sindacato dov’era quando tutto ciò accadeva?
Per la cronaca è utile ricordare che Jeff Bezos, il patron di Amazon ha un patrimonio da 75,6 miliardi ed è considerato oggi l’uomo più ricco del mondo.
Qui puoi leggere l’articolo di questo numero di Rivoluzione sull’accordo Amazon, serve una vera battaglia contro un apparato sindacale che dire inutile è ancora troppo poco, sostienici al congresso Cgil.

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