XVIII Congresso della Cgil – Sostieni il documento “Riconquistiamo tutto”!

Con il direttivo nazionale del 7 giugno è iniziato ufficialmente il diciottesimo congresso della Cgil.
Al congresso si confronteranno due documenti, quello della segretaria Susanna Camusso “Il lavoro È” e quello dell’opposizione Il sindacato è un’altra cosa “Riconquistiamo tutto!”.
Come iscritti alla Cgil riteniamo che l’operato del nostro sindacato in questi anni, nella crisi economica più dura di sempre, l’operato del gruppo dirigente della CGIL sia stato fallimentare. Mentre il peso della crisi economica è ricaduto tutto sulle spalle dei lavoratori, dalle controriforme sulle pensioni, la demolizione dello statuto dei lavoratori, l’aumento della precarizzazione e stipendi sempre al palo, la CGIL non ha saputo o voluto mettere in campo risposte adeguate a questo sfacelo. Per questo motivo abbiamo presentato un documento alternativo e per lo stesso motivo l’abbiamo intitolato Riconquistiamo tutto!

Mario Iavazzi

Quello di cui abbiamo bisogno è di un programma e una piattaforma adeguati alle reali necessità dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati (tre quarti dei pensionati vivono con meno di 750 euro al mese). Un programma con cui il nostro sindacato sappia realmente affrontare la situazione che stiamo vivendo, che abbia il coraggio di far pagare la crisi a chi l’ha creata, banchieri e Confindustria. Dobbiamo avere il coraggio di rivendicare salari adeguati, stabilizzazione dei contratti, contrasto ai tagli sociali e alle privatizzazioni.
Questo vale per la difesa del nostro salario, dei nostri diritti e ancor più contro le ristrutturazioni, le chiusure delle aziende, a partire dall’Ilva, che può diventare un simbolo di questa battaglia, fin tutte le aziende toccate dalla crisi. I padroni chiudono le aziende? E allora che si nazionalizzino! Ci vogliono i soldi? Prendiamoci le banche, oggi strozzini legalizzati, ma al servizio dei lavoratori e dei disoccupati strumento per investimenti di utilità sociale.
È chiaro che tutto ciò non cade dal cielo, come non arriverà dal governo Lega-Movimento cinque stelle che fino ad ora al di là dei proclami si è dimostrato sensibile solo alle esigenze padronali come era facile prevedere.

Per difendere i nostri interessi è costringere i padroni là dove sono più sensibili, il portafoglio, c’è solo uno strumento che abbiamo a disposizione, la lotta. Il problema è che in questi anni i vertici sindacali degli scioperi e delle mobilitazioni ne hanno fatto un uso improprio. Scioperi organizzati dall’alto, senza obbiettivi chiari e rivendicazioni adeguate, convocati con così largo anticipo da permettere ai padroni di organizzarsi per renderli inutili.

Il documento alternativo mette al centro della discussione, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la redistribuzione del lavoro che c’è, la lotta per salari dignitosi, il contrasto alla precarizzazione del lavoro, l’opposizione dura ai licenziamenti, ai tagli allo stato sociale, agli ammortizzatori, alle privatizzazioni, alle leggi contro l’immigrazione, utili solo per dividere i lavoratori e tenere diritti e salari di tutti sempre più miseri. Tutto questo è alla nostra portata, la Cgil è il più grande sindacato del paese, non solo ha milioni di iscritti ma molti altri milioni di lavoratori, soprattutto giovani, sarebbero anche disposti a sostenerla e lottare se solo ci fosse un gruppo dirigente deciso e disposto a rompere con le politiche dei sacrifici che ci sono stati imposti in questi anni in particolare dal Partito democratico che per questo motivo è stato giustamente punito alle elezioni.

Per fare tutto ciò ci serve però un sindacato realmente democratico dove siano i lavoratori a poter decidere quali rivendicazioni portare avanti, come organizzare le mobilitazioni, poter decidere i propri delegati che devono rispondere solo ai lavoratori che li hanno eletti. Un sindacato dove essere funzionari sindacali significhi essere al servizio dei lavoratori.
La delusione verso la Cgil da parte dei lavoratori, per quello che non ha fatto in questi anni, è tanta. Chi sostiene il documento “Riconquistiamo tutto!” si candida ad intercettarla e convogliarla sappia realmente contrastare la crisi e difendere gli interessi della classe lavoratrice. Perché i lavoratori hanno bisogno come dell’ossigeno di un sindacato, e questo sindacato deve essere dei lavoratori! Questo per noi è il punto di partenza.

I documenti congressuali

Il Regolamento

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