21 Marzo 2022 Tendenza Marxista (Ucraina)

Ucraina – Il governo Zelensky usa l’invasione per giustificare la repressione politica

Il governo di Zelensky continua a usare in maniera cinica l’invasione russa per giustificare la repressione degli oppositori politici. Le attività politiche di undici organizzazioni sono state vietate durante tutto il periodo del conflitto armato. Mentre alcune di queste organizzazioni sono ridicole e ci sono militanti di questi gruppi che hanno atteggiamenti favorevoli all’invasione russa, non esiste alcuna prova di una loro collaborazione.

Mentre alcuni dei membri di queste organizzazioni ha effettivamente applaudito l’invasione russa, la maggior parte è solo contraria al governo e non ha intrapreso alcuna azione di sostegno all’invasione. Tra questi c’è l’Opposizione di sinistra, il partito che è l’erede del Partito Comunista d’Ucraina (PCU), che ha avuto le sue attività limitate dalle leggi di decomunistizzazione del 2015. Vale la pena notare come il loro partito gemello, il Partito Comunista della Federazione Russa, che ha appoggiato vergognosamente l’invasione di Putin e ha gettato ulteriore benzina al loro allontanamento dai lavoratori ucraini contrari all’invasione russa, non ha reso le cose più facili per il PCU.

Anche i principali partiti di opposizione borghesi (Blocco dell’Opposizione), che hanno storicamente sostenuto legami economici più stretti con la Russia, non hanno dimostrato di aver cooperato con l’invasione. La “Piattaforma di Opposizione – Per la Vita” (POPL), che ha 43 deputati nella Rada, è tra i partiti messi al bando con l’accusa di “collaborare con l’aggressore”. Infatti, la POPL aveva espulso uno dei suoi deputati che aveva sostenuto l’invasione russa, dopo aver pubblicato una dichiarazione in cui si chiedeva la fine dell’aggressione russa e invitava i suoi membri ad unirsi alla Difesa Territoriale. Questo partito è arrivato secondo alle ultime elezioni parlamentari del 2019, con 1,9 milioni di voti (13%). Il voto combinato dei tre partiti in parlamento messi al bando è di 2,7 milioni (18%).

Altri partiti senza rappresentanza parlamentare sembrano essere stati messi al bando perché il loro nome contiene la parola “socialista” o “sinistra”, o perché la loro circoscrizione è tra quelle a maggioranza russofona. Va detto: questo non ha niente a che fare con gli interessi della difesa nazionale, ma con gli interessi del partito di Zelensky che potrebbe detenere il monopolio del potere dopo un potenziale cessate il fuoco.

Sono stati segnalati anche numerosi arresti di attivisti della sinistra e dell’opposizione. Per esempio, Yuriy Tkachev del giornale Timer di Odessa è stato arrestato in casa propria dai servizi segreti (SBU). Tkachev si era dedicato a resoconti abbastanza neutrali sul conflitto, tra cui informare i residenti dei danni causati dal bombardamento russo e dagli attacchi aerei. Tuttavia, è stato accusato di maneggiare esplosivi e armi. Tkachev è stato fondamentale nella divulgazione pubblica del massacro di Odessa del 2 maggio 2014.

Ogni giorno vengono riportati arresti di vari attivisti. Dobbiamo opporci a queste azioni ciniche del governo Zelensky che arresta e minaccia l’opposizione senza alcuna prova di reati commessi. Senza dubbio chi è al potere sa che usare le accuse di collaborazionismo come tattica diffamatoria può aiutare a demoralizzare ulteriormente il potenziale sentimento di opposizione futura quando le cose torneranno alla situazione antecedente di dominio dell’oligarchia. Questo è il motivo per cui così tante organizzazioni diverse sono state messe nello stesso sacco con questa legge.

Oltre a decidere di bandire undici partiti, Zelensky ha anche usato i poteri della legge marziale per accorpare tutte le stazioni televisive del paese in un’unica emittente sotto il controllo del governo. Questo gli ha opportunamente permesso di cancellare una stazione televisiva legata a Poroshenko, che aveva criticato la posizione di Zelensky sulla rinuncia all’adesione alla NATO. Questo è stato probabilmente un tentativo cinico di Poroshenko di ottenere un vantaggio politico. Ma in ogni caso, resta il fatto che il governo ha ormai impedito la trasmissione di qualsiasi opinione critica, comprese quelle che non possono in alcun modo essere accusate di favorire l’invasione russa.

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