Trieste – No al divieto dei simboli partigiani il Primo maggio!
Il divieto di esporre simboli partigiani il 1° Maggio a Trieste è l’ultimo e forse definitivo tassello di un percorso di “sterilizzazione” della Resistenza e della sua memoria in atto da anni nel nostro Pease e nella nostra città.
Non siamo stupiti, quindi, che questa giunta ricorra all’uso di decreti per seppellire la storia della nostra città sotto un muro di propaganda. Lo spirito che pervade questo provvedimento è quello che da anni permea le celebrazioni del 10 Febbraio che, lungi dallo stimolare un dibattito costruttivo sulla storia di Trieste e Litorale hanno rappresentato il viatico legale per consegnare onorificenze a fascisti e collaborazionisti e fare dell’anticomunismo e del razzismo antislavo religione civile.
L’attacco continuo non muta le nostre posizioni critiche nei confronti del socialismo jugoslavo, che provengono però da uno studio attento e critico della storia del movimento operaio internazionale e non certo da un pregiudizio politico com’è il caso della cricca che abita il Municipio.
La storia, tuttavia, non può essere cancellata per decreto. Può essere offuscata, vilipesa, deformata, ma il ricordo vivo dei crimini fascisti e il grande slancio rivoluzionario che caratterizzarono la Resistenza sono dati di fatto che, pur nelle difficoltà imposte dalla “storia di regime”, noi continueremo a studiare, analizzare, difendere e soprattutto ad attualizzare affinché l’esempio di coraggio di chi combattè il fascismo attorno ad una prospettiva di abbattimento del capitalismo continui ad ispirare i giovani che oggi cercano una teoria, un’idea, un immaginario all’altezza della lotta contro questa crisi che genera solo miseria e guerra in ogni angolo del pianeta.
Trieste fu liberata il 1° maggio 1945 dai partigiani sloveni, croati, serbi e italiani inquadrati nell’Esercito Popolare della Jugoslavia. Operai e contadini che risalirono il Litorale per liberare altri operai e contadini dal giogo del fascismo, del nazismo e della politica imperialista del capitalismo italiano nei Balcani. Chi si sentì minacciato ieri dalla Resistenza è chi si sente minacciato oggi dal suo ricordo autentico: i fascisti, i padroni, i loro servi.
Viva la Resistenza partigiana!
Viva la Stella Rossa!
Viva la lotta per il Comunismo, per la libertà e la giustizia!
Smrt fasizmu, svoboda narodu/Morte al fascismo, liberta al popolo!
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