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L’Occidente di fronte all’umiliazione in Ucraina
Se l’incontro delle principali economie del G20 che si è tenuto in India era inteso come una dimostrazione di unità contro la Russia, è riuscito a produrre il risultato esattamente opposto.
La dichiarazione finale del Gruppo, che ha rifiutato di condannare Mosca, ha immediatamente provocato un’ondata di rabbia a Kiev e ha messo in luce le evidenti contraddizioni nell’autoproclamata coalizione contro la Russia.
La guerra in Ucraina a una svolta?
“È preferibile e possibile negoziare una soluzione politica per la Crimea piuttosto che riportarla sotto il controllo ucraino con la forza militare.”
Le parole di Vladimir Zelensky, pronunciate in un’intervista rilasciata a fine agosto, aprono alla trattativa con la Russia: è la prima volta dall’inizio del conflitto. In precedenza Kiev aveva negato la semplice possibilità di una soluzione diversa dalla conquista militare di tutti i territori occupati dalla Russia dal 2014.
La ragione è piuttosto chiara: la controffensiva ucraina si è rivelata un fallimento.
Summit Nato: Zelenskij bussa ma la porta resta chiusa
L’ultimo summit della NATO a Vilnius è stato salutato dai suoi partecipanti come un grande successo e come un passo in avanti nel rafforzamento dell’alleanza militare. Ma, in realtà, questo è solo quanto essi dicono. Dobbiamo separare i fatti dalle dichiarazioni in conferenza stampa. Se diamo un’occhiata a quanto è avvenuto dietro le quinte, possiamo cogliere le vere divisioni, le spaccature e gli scontri che deve fronteggiare questa organizzazione imperialista.
Se Mosca piange, Kiev non ride
Da tempo il conflitto in Ucraina si è trasformato in una guerra di logoramento di lungo periodo, combattuta su un fronte statico dove gli avanzamenti o gli arretramenti sono minimi, ma le perdite sono elevate. Questo livello di logoramento sta avendo precisi effetti sia in Ucraina che in Russia.
La controffensiva ucraina: una valutazione preliminare
Le notizie parziali e confuse sugli scontri sul fronte del Donbass indicano l’inizio della tanto annunciata controffensiva ucraina. Sulla base di informazioni sommarie è impossibile formulare previsioni certe. Le righe che seguono hanno quindi un carattere del tutto condizionale.
L’anniversario sanguinoso della guerra in Ucraina: bilanci e prospettive
Esattamente 12 mesi fa, i carri armati russi attraversavano il confine con l’Ucraina. L’anniversario di quell’evento non è passato inosservato. Ha infatti occupato molte ore in televisione e altrettante colonne sulle pagine della stampa.
Sia il Presidente della Federazione Russa che quello degli Stati Uniti d’America hanno pronunciato lunghi discorsi sullo stesso argomento, anche se, a giudicare dal contenuto, avrebbero potuto anche parlare di eventi ben diversi che si svolgevano su galassie lontane tra loro.
Un anno di guerra in Ucraina – L’imperialismo è barbarie senza fine
È passato un anno dall’inizio della guerra in Ucraina e oramai tutti gli argomenti della propaganda occidentale sono crollati uno dopo l’altro.
Ci hanno ripetuto allo sfinimento che l’esercito russo era sull’orlo della disfatta, che i russi scappavano per non essere arruolati, che avevano esaurito le munizioni, che il livello di perdite era insostenibile, ecc.
La caduta di Kherson: cosa comporta per la guerra in Ucraina?
Quando il ministro della difesa russo è apparso sui media di Stato per annunciare di avere dato l’ordine della ritirata dalla riva occidentale del fiume Dnipro, abbandonando anche la città di Kherson, che si trova sulla riva orientale, la notizia è stata subito salutata dai media occidentali come una grande vittoria per l’esercito ucraino.
Nemici su tutti i fronti: Zelenskij usa la guerra per attaccare i diritti dei lavoratori
Mentre milioni di ucraini vivono in rovina, come conseguenza dell’invasione russa, il parlamento dell’Ucraina ha accelerato l’approvazione dei tagli ai diritti dei lavoratori più micidiali che la storia del Paese ricordi. Il 1° luglio alla Rada è passata la legge #5371, che – tra le altre cose – aumenta la settimana lavorativa a 60 ore e permette ai padroni con meno di 250 dipendenti di licenziare i lavoratori in caso di danneggiamenti alle proprietà causati da attività militari, o di assenza dal lavoro per un periodo superiore a quattro mesi.
Ucraina – Il Partito comunista messo al bando dal governo ipocrita di Zelenskij
All’inizio di luglio, i tribunali ucraini hanno ordinato la chiusura del Partito Comunista di Ucraina (PCU) e il sequestro dei suoi beni. L’attacco antidemocratico fa parte di una scandalosa campagna per annientare il dissenso politico e macchiare l’immagine del “comunismo” associandolo all’imperialismo russo
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