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Il nuovo accordo marcio dell’Unione Europea sui rifugiati
Il mar Mediterraneo può essere considerato un vero paradiso per i turisti, ma allo stesso tempo è un vero e proprio cimitero, dove almeno 27mila migranti (dall’inizio delle rilevazioni, nel 2014) hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee. Il nuovo accordo è presentato come la migliore opportunità fin qui avuta per approcciare questo “problema” in una maniera più sistematica: una più equa distribuzione dei migranti lungo il continente. In realtà, non migliorerà nulla dell’incubo vissuto dai migranti e servirà giusto per bilanciare gli interessi reazionari delle varie potenze europee.
Si prepara la “tempesta” in Tunisia?
Considerata dall’agenzia Morgan Stanley uno dei tre paesi al mondo più a rischio di default finanziario, la Tunisia è immersa nella più grave crisi economica e politica dalla caduta della dittatura di Ben Ali nel 2011.
Con un debito pubblico superiore all’80% del PIL, l’aumento dei tassi di interesse avvicina il punto di rottura.
Golpe costituzionale in Tunisia: nessuna fiducia ad ogni fazione borghese
Un decennio dopo che la rivoluzione del 2010-2011 spodestò l’odiato dittatore Ben Ali, un’ondata di proteste anti-governative ha scosso la Tunisia. Il governo è stato deposto da una congiura di palazzo, ma non si può fare affidamento in nessuna delle fazioni borghesi. Le masse possono affidarsi solo alle proprie forze. È necessario una nuova insurrezione rivoluzionaria da parte dei lavoratori e dei giovani per conquistare un vero futuro.
Tunisia – I giovani insorgono nuovamente contro l’austerità
Negli ultimi giorni abbiamo visto l’inizio di un nuovo movimento della gioventù tunisina, quasi sette anni dopo l’abbattimento dell’odiato regime di Ben Alí nel 2011. Questa volta, a scatenare le proteste in tutta la nazione, è stata la legge finanziaria imposta dal Fmi.
Tunisia – L’oasi di Jemnah in lotta
Lunedì 24 ottobre un’imponente assemblea di massa si è svolta nella piazza centrale nella piccola cittadina dell’oasi di Jemnah (Tunisia del sud). Ciò che ha scatenato la rabbia e la mobilitazione della popolazione locale è il congelamento dei beni dell’Associazione in difesa dell’oasi di Jemnah, associazione che gestisce le terre e i palmeti di datteri dell’oasi i cui rappresentanti sono eletti democraticamente dalla popolazione locale.
Vento di “primavera” in Tunisia?
Gli anniversari dei grandi avvenimenti politici sono momenti delicati. Lo sta misurando la classe dominante tunisina con la rivolta giovanile scoppiata a Kasserine e dilagata per alcuni giorni in tutto il paese, proprio in coincidenza del quinto anniversario della cacciata del dittatore Ben Ali nel gennaio 2011.