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Sudan: scontro cruento all’interno della controrivoluzione
In Sudan, uno scontro apertosi all’interno della controrivoluzione ha fatto sprofondare il paese in una spirale di violenza, che ha già portato alla morte di circa cento persone e al ferimento di altre centinaia. Questo conflitto, da lungo tempo atteso, per stabilire quale cricca di banditi assassini abbia il diritto di saccheggiare il Sudan è la tragica conseguenza del fallimento della presa del potere da parte delle masse dopo la rivoluzione del 2018-2019.
Sudan – L’ultimo avvertimento
Lo scorso 17 novembre, è stato finora il giorno più sanguinoso da quando è avvenuto il colpo di stato in Sudan. Un corteo a livello nazionale è stato accolto con la più micidiale repressione mai fatta dalle forze di sicurezza. Questo massacro deve essere un ultimo monito alle masse: solo l’autodifesa armata con ogni mezzo necessario può garantire una vittoria alla Rivoluzione sudanese.
Sudan: la marcia dei milioni e la frusta della reazione, le masse devono contrattaccare!
Lo scorso 30 ottobre in Sudan quattro milioni di persone sono scese in piazza per la manifestazione nazionale contro il colpo di Stato militare di lunedì (25 ottobre, NdT). Nel frattempo uno sciopero generale bloccava il Paese grazie alla solidarietà di decine di sindacati e organizzazioni professionali. La controrivoluzione ha risposto con la violenza più cruda, causando pesanti perdite e costringendo le masse alla ritirata. Ora la rivoluzione sudanese è davanti a un bivio decisivo.
Sudan – No a un compromesso marcio, la rivoluzione deve continuare!
La giunta militare (Tmc) che governa il Sudan da quando è stato deposto Omar al-Bashir nello scorso aprile e la coalizione delle forze civili riunite nelle “Forze per la libertà e il cambiamento” (Ffc) hanno concordato una dichiarazione costituzionale che aprirebbe, secondo i media, la strada per il passaggio del potere ai civili. In realtà è un vero e proprio tradimento della rivoluzione
Sudan: Al-Bashir è caduto, la lotta continua!
I rivolgimenti di questi giorni in Sudan si susseguono con rapidità: dopo quattro mesi di proteste, l’11 aprile i sudanesi hanno ottenuto la destituzione di Omar al-Bashir ed il suo arresto assieme a quello di 150 personalità macchiatesi di crimini contro l’umanità.
Sudan – É rivolta di massa!
Da metà dicembre del 2018 i giovani sudanesi, lavoratori e studenti, sono scesi nelle piazze per esprimere la loro rabbia contro il regime che governa il Sudan da quando l’attuale presidente ha attuato un colpo di stato nel 1989. Dove può arrivare il movimento?