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Basta profitti sulla salute!
A tre anni dalla pandemia comprendiamo bene come il Covid non abbia fatto altro che svelare le contraddizioni economiche di un sistema che non considera assolutamente la sanità come una priorità. In Italia il governo non solo ha disposto con il DEF (Documento di Economia e Finanza) di portare la spesa sanitaria dal 6,4% del 2019 al 6% nel 2025, ma continua a sostenere l’autonomia differenziata, un sistema fallimentare che corrode il SSN e che sta ampliando sempre di più le disuguaglianze economiche e di servizio tra le regioni
L’autonomia differenziata – Un colpo di piccone ai servizi pubblici
La discussione sull’autonomia differenziata potrebbe sembrare un tecnicismo, ma non è così. L’entrata in vigore di questa norma infatti peggiorerà le già strutturali differenze che esistono nel paese e contribuirà a ridimensionare i già scarsissimi servizi pubblici offerti al Sud. Contrastare l’autonomia differenziata significa dunque difendere i diritti dei lavoratori e quelli dei loro figli alla cura, all’istruzione e al lavoro.
‘The kids aren’t alright’: il sistema è malato.
Questo articolo, pubblicato originariamente dai compagni britannici di Socialist Appeal analizza i dati allarmati sull’aumento del disagio mentale in Gran Bretagna, disagio esacerbato dalla crisi del capitalismo e dai tagli ai servizi sociali. Crediamo che le riflessioni dei compagni siano utili anche qui in Italia.
Spagna – Centinaia di migliaia in piazza a difesa della sanità pubblica
Una marea umana ha inondato Madrid per protestare contro il collasso della sanità pubblica madrilena, dovuto alla politica di privatizzazioni e tagli dell’amministrazione di destra della Ayuso, la presidente della Comunità autonoma di Madrid.
Secondo gli organizzatori, hanno partecipato un milione di persone. La polizia ne stima 250mila, 50mila persone in più rispetto alla mobilitazione precedente del 13 novembre. Proteste di massa hanno avuto luogo anche in Galizia e in Castilla y Leon, anch’esse governate dalla destra.
Il governo dichiara guerra ai poveri
Con la legge di bilancio, il governo Meloni ha dimostrato in maniera lampante – nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno – quali sono gli interessi che intende portare avanti.
L’attacco più pesante viene condotto contro il settore più povero della società, i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Quebec, tassa novax: il nuovo stratagemma del governo per distogliere l’attenzione dal proprio disastro
L’11 gennaio, François Legault (il primo ministro del Quebec) ha annunciato l’intenzione del governo di imporre un “contributo sanitario” per le persone che rifiutano di farsi vaccinare senza controindicazione medica
Sanità pubblica – L’emergenza dopo l’emergenza
L’emergenza della pandemia ha generato un calo drammatico di tutte le altre prestazioni, che solo ora inizia ad emergere nei dati. Addirittura il Ministero della salute, tra mancati ricoveri e prestazioni specialistiche ha risparmiato 3,7 miliardi di euro! La pandemia, insomma, non ha insegnato nulla alla classe politica
Sanità all’ultimo posto – Il Recovery Plan smentisce tutte le promesse
Il tanto atteso Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) pone fine alle vane speranze di una riforma programmatica e strutturale del Servizio sanitario. Neppure la pandemia è servita da sprone per ovviare alle gravi carenze della sanità pubblica.
Cooperative sociali e sfruttamento: il punto di vista di una lavoratrice
Pubblichiamo un’intervista ad una lavoratrice del settore delle cooperative sociali che si occupano di assistenza socio-sanitaria domiciliare e nelle residenze sanitarie, un importante contributo verso “Libere di lottare!”, il convegno
Calabria, è tempo di reagire – Per una sanità pubblica, gratuita e di qualità!
Se in primavera il lockdown nazionale ha limitato la diffusione del virus nel territorio calabrese ed ha evitato il collasso del sistema sanitario locale, il tentativo del Governo Conte di arginare il virus in autunno, istituendo la zona rossa, ha avuto l’effetto di far esplodere la rabbia dei calabresi, stanchi ed indignati per dover subire una zona rossa causata dalla gestione criminale delle risorse pubbliche.