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Per alzare i salari bisogna colpire i profitti (Breve promemoria per il compagno Landini)
Il crollo dei salari è il nervo più scoperto per i lavoratori italiani in questo momento.
A novembre l’inflazione su base annua ha subito un balzo all’11,8%, il dato peggiore dal 1983. Gli aumenti per giunta si concentrano su beni di prima necessità (alimentari, bollette, trasporti, abitazione, ecc.) che costituiscono gran parte delle spese dei lavoratori e dei pensionati. Per i redditi più bassi l’Istat stima l’inflazione al 15%.
Di fronte a uno scempio simile sarebbe naturale che il sindacato fosse sul piede di guerra.
Per una nuova scala mobile dei salari!
Dopo trent’anni di arretramenti continui, una campagna in tutti i posti di lavoro attorno alla Scala Mobile, una rivendicazione chiara, comprensibile e che risponde ad un’esigenza sentita da tutti i lavoratori, rappresenterebbe per il sindacato la grande occasione per aprire una nuova stagione di riscossa del movimento operaio italiano.
Se non ora, quando?
Alzare i salari, bloccare i prezzi, difendere i posti di lavoro – Per una nuova scala mobile dei salari!
Dopo decenni di prezzi stabili, l’inflazione è esplosa in Italia e nel mondo. L’Istat stima per il 2022 un aumento dei prezzi del 4,8 nel nostro Paese. Si pone il problema urgente di difendere salari e stipendi da questa catastrofe.
La scala mobile dei salari era un meccanismo automatico in base al quale ogni tre mesi si calcolava l’aumento dei prezzi dei beni di consumo per una famiglia di lavoratori. E i salari venivano aumentati di conseguenza.
E’ ora di ripristinarla!
Senza mappa e senza bussola – Le banche centrali di fronte all’inflazione
L’aumento dei prezzi è ormai un fatto conclamato su scala internazionale. Negli USA l’inflazione ha raggiunto il 7,5% a gennaio, nell’Eurozona il dato di gennaio è del 5,1%, nel Regno Unito del 5,4. L’aumento dei prezzi sta largamente smentendo le attese delle autorità monetarie. Le chiacchiere sul fatto che si trattasse di un aumento temporaneo dovuto a fattori congiunturali sono ormai archiviate.
Difendiamo i salari con una nuova scala mobile!
I dati pubblicati dall’Istat a fine gennaio certificano un balzo impressionante dell’inflazione. I prezzi aumentano come non facevano dal 1996, +1,6% su base mensile, +4,8% su base annuale. Un aumento del costo della vita che va a colpire salari già indeboliti da anni di contrattazione a perdere.
Grande distribuzione – Firmato il contratto, Federdistribuzione ringrazia
Il 19 dicembre 2018 Federdistribuzione, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno firmato il primo contratto di lavoratori della grande distribuzione, oggi definita Distribuzione Moderna Organizzata ( DMO ).
Le parti lo hanno definito un buon contratto. Sarà vero ?
Salari, diritti, pensioni – È ora di presentare il conto!
“I sindacati devono cambiare, perché il mondo è cambiato. Questo astio tra le parti che esisteva una volta e che storicamente faceva parte della lotta di classe, è scomparso.”
Sono le parole dell’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, uno che guadagna 150mila euro al giorno