Tag "Repressione"
Libertà per i 5 di Leoia – Solidarietà di classe internazionale!
Il 27 settembre i “5 di Leoia” (Leioako 5ak) andranno a processo, a seguito della mobilitazione contro la repressione del movimento studentesco organizzata nel 2016 nel campus di Leioa, UPV (Università dei Paesi Baschi). Dopo 7 anni, la repressione non ha fatto che aumentare e, inoltre, la magistratura continua a chiedere un totale di 40 anni di carcere e multe fino a 45.000 euro. Nel caso di due persone si arriverebbe a 17 anni di carcere.
Libertà per Boris Kagarlitsky – Mobilitare la solidarietà internazionale!
Boris Kagarlitsky, importante intellettuale e accademico russo di sinistra è stato arrestato dai servizi di sicurezza russi FSB lo scorso 25 luglio, sulla base di un’indagine penale a suo carico per “giustificazione del terrorismo”. È stato trasferito a Syktyvkar, capitale della Repubblica di Komi, dove un tribunale ha decretato il suo arresto preventivo. Potrà essere trattenuto fino al 24 settembre.
Verona – Non sono solo “poche mele marce”
Sono passati pochi mesi dalla presentazione a firma Fratelli d’Italia di una proposta di legge per depennare il reato di tortura, quando il 6 giugno vengono arrestati cinque poliziotti a Verona accusati di tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. Oltre agli arrestati, sono indagati un’altra ventina di agenti, presumibilmente a conoscenza di quanto avveniva tra le mura della questura.
Il governo Maduro attacca il Partito Comunista Venezuelano – Contro le ingerenze dello stato! Giù le mani dal PCV!
Mentre la situazione economica in Venezuela peggiora con un calo della crescita economica del 8.3% nel primo trimestre del 2023, l’inflazione divora i modesti aumenti salariali concessi dal governo e il Partito Socialista Unificato del Venezuela (Psuv) è attraversato da numerosi scandali di corruzione, tra cui l’arresto di Hugbel Roa ex ministro dell’Università della Scienza e della tecnologia, Maduro lancia un ulteriore attacco al Partito Comunista Venezuelano (PCV).
Francia, Nahel ammazzato dalla Polizia – Il movimento operaio deve intervenire!
L’omicidio di Nahel M (un ragazzo franco-algerino di 17 anni) da parte di un poliziotto a Nanterre martedì mattina ha provocato una forte ondata di indignazione e di rabbia in tutto il paese. Disordini e proteste furiose hanno scosso Parigi per due notti consecutive, dove risulta che siano stati dispiegati 2 mila agenti delle forze dell’ordine. Le proteste si stanno ora diffondendo al di là della capitale.
Gran Bretagna – Stretta repressiva per l’incoronazione: un carnevale di reazione
Il nazionalismo stucchevole che ha circondato le celebrazioni dell’incoronazione è stato accompagnato da una serie di arresti di attivisti anti-monarchici. La classe dominante si sta preparando per le battaglie future. I lavoratori e i giovani devono reagire con una lotta di classe combattiva.
Usa: la brutale uccisione di Tyre Nichols infiamma Memphis e oltre
Ancora una volta gli Stati Uniti sono attraversati dalla rabbia contro la violenza della polizia. Le proteste sono cominciate a Memphis venerdì 27 gennaio dopo l’uscita di un video che mostrava il brutale pestaggio da parte della polizia di Tyre Nichols, fotografo ventinovenne e lavoratore FedEx, risultato fatale. Le proteste sono poi dilagate in almeno 38 città in tutta la nazione.
Solidarietà con Alfredo Cospito
Il caso di Alfredo Cospito, militante anarchico condannato all’ergastolo ed al carcere duro sotto il regime del 41 bis, ha riaperto il dibattito sul reato di tortura e non può che generare una riflessione sulla giustizia borghese in Italia, sulle condizioni di detenzione e sulla legge “uguale per tutti”. Cospito, sottoposto al 41 bis dallo scorso maggio, ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza che lo ha già portato a dimagrire oltre 40 chili mettendone a gravissimo rischio non solo la salute, ma anche la vita.
Si scrive rave, si legge dissenso
Quando lo scorso ottobre il presidente Meloni ha annunciato che il suo primo atto di governo sarebbe stato un decreto contro i rave party, a molti è venuto da ridere. Ma ovviamente i rave sono solo un pretesto grossolano per creare nuovi strumenti di repressione da utilizzarsi in modo generalizzato.
Perù: bagno di sangue ad Ayacucho – Cacciamoli tutti, che governi il popolo lavoratore!
La giornata del 15 dicembre, è stata una prova di forza fra il movimento in ascesa delle masse peruviane contro il golpe, che avevano proclamato uno sciopero nazionale, e il governo usurpatore di Dina Boluarte, che ha dichiarato uno stato d’emergenza per annientare il movimento per mezzo della repressione.