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Cile – Lezioni della sconfitta del referendum per la Costituzione
I risultati del plebiscito di ratifica della proposta di nuova costituzione licenziata dalla Convenzione costituente hanno attribuito un’ampia maggioranza all’opzione del rechazo (rifiuto), con il 62% dei voti. Questo risultato è persino peggiore di quanto previsto dai sondaggi. È necessario spiegare perché.
La TMI respinge le condanne di reclusione per i prigionieri politici catalani
Nove prigionieri politici catalani, detenuti in custodia cautelare da quasi due anni, sono stati condannati a lunghe pene detentive da 9 a 13 anni dalla Corte suprema spagnola per sedizione e malversazione di fondi pubblici. La Tendenza marxista internazionale rifiuta queste sentenze scandalose e invita le forze del movimento operaio, socialiste e democratiche del mondo a mobilitarsi contro di esse con tutte le loro forze.
La Catalogna è pronta a insorgere
Erano appena passate le 9.20 di sera quando si è diffusa la notizia che i dirigenti dell’Assemblea nazionale catalana (ANC), Jordi Sánchez, e Jordi Cuixart dell’Òmnium Cultural (un istituto per la promozione della cultura catalana), erano stati condotti in carcere senza cauzione su ordine della Corte di Giustizia Nazionale. La rabbia è esplosa.
Repubblica catalana: epilogo rimandato
Sembrava che tutto fosse stato preparato in anticipo. Il presidente catalano, Carles Puigdemont, stava per recarsi al Parlamento catalano e annunciare la costituzione di una repubblica indipendente, come avrebbe dovuto fare visti i risultati del referendum del 1 ° ottobre. Alla fine lo scontro è stato ritardato, ma molto probabilmente non sarà evitato.
Catalogna – Lo sciopero generale del 3 ottobre e il discorso reazionario del Re
La sospensione della seduta del Parlamento catalano, decretata ieri, conferma la nostra analisi. Nel contesto del regime spagnolo del 1978, il compito dell’autodeterminazione nazionale diventa un compito rivoluzionario e pertanto non può essere raggiunto dai politici borghesi catalani, ma solo tramite mezzi rivoluzionari e tramite la conquista della classe operaia catalana nel suo complesso alla causa repubblicana. Pubblichiamo l’ultima dichiarazione dei nostri compagni di Lucha de clases, scritta mercoledì 4 ottobre.
Catalogna in rivolta!
La lotta per i diritti democratici, che i comunisti devono portare avanti risolutamente, oggi è incompatibile con gli interessi del capitalismo. I giovani e i lavoratori catalani lo comprenderanno sempre più chiaramente. Una repubblica socialista catalana, all’interno di una federazione socialista iberica, sarebbe un catalizzatore per la lotta di classe in tutto il continente.
Dichiarazione della TMI sul referendum per l’indipendenza della Catalogna
Il referendum per l’indipendenza della catalogna rappresenta una sfida nei confronti del regime spagnolo del 1978. È stato oggetto di una grave repressione da parte dello Stato spagnolo. La TMI sostiene il diritto del popolo catalano all’autodeterminazione. Per una Repubblica socialista catalana come scintilla della rivoluzione iberica
Catalogna – La repressione contro il referendum per l’indipendenza provoca una mobilitazione di massa
La lotta per una Repubblica catalana è una lotta progressista, e nelle condizioni della Spagna ha implicazioni rivoluzionarie, in quanto può essere raggiunta solo attraverso una mobilitazione di massa dei lavoratori e della gioventù e una chiara rottura con il regime del 1978.
Per un Atac realmente pubblica: No al referendum per la privatizzazione!
Come Sinistra Classe Rivoluzione Roma ci opponiamo fermamente al referendum e a qualsiasi tentativo di privatizzazione dell’ATAC, la soluzione per l’azienda di trasporti non è nella sua cessione alle mire di profitto di qualche avido capitalista ma nella gestione del servizio sotto il controllo dei lavoratori,
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