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Elezioni in Spagna – Il “Blocco progressista” regge all’avanzata della destra ma riceve un ultimo avvertimento
Le elezioni anticipate spagnole del 23 luglio hanno fornito un risultato inatteso. Il PP (Partito popolare) e VOX, rispettivamente di destra ed estrema destra, non sono riusciti ad ottenere la maggioranza assoluta predetta dai sondaggi. La mobilitazione del voto di sinistra all’ultimo momento per impedire l’ingresso dell’estrema destra al governo ha fatto sì che il voto per il PSOE (Partito socialista operaio spagnolo) socialdemocratico reggesse meglio di quanto anticipato, portando a una composizione parlamentare senza una chiara maggioranza. La formazione di un nuovo governo sarà complessa e potrebbe persino richiedere una nuova tornata elettorale, proprio quando la classe dominante spagnola avrebbe invece bisogno di un governo forte per fronteggiare la recessione incombente. L’articolo dei compagni spagnoli di Lucha de Clases analizza le ragioni di questo scenario.
La sinistra spagnola logorata dal governo
C’è chi in Italia vede nella sinistra spagnola un modello di riferimento. Yolanda Diaz, ministra del Lavoro oltre che segretaria del movimento Sumar, non a caso è stata invitata al congresso nazionale della CGIL. E per quanto lo stato della sinistra riformista in Italia sia veramente pietoso, non possiamo ignorare che, dopo quattro anni di governo, la sinistra spagnola non sta molto meglio.
Ha preso una colossale batosta alle ultime elezioni amministrative, al punto che il premier Pedro Sanchez ha annunciato lo scioglimento delle Camere e la convocazione di elezioni politiche per il 23 luglio. Chi cantava le lodi progressiste del governo spagnolo dovrà forse ricredersi.
Spagna: la vittoria della destra e le elezioni anticipate
La vittoria incintestabile della destra alle elezioni regionali e municipali ha provocato un terremoto politico, che è sfociato nella convocazione di elezioni anticipate da parte di Pedro Sanchez per la domenica del 23 luglio.
Questo risultato inatteso, per l’ampiezza della sconfitta della sinistra governativa, soprattutto in quei seggi che si consideravano “sicuri”, ha trasmesso l’immagine di una onda travolgente della destra che si prepara a assaltare la Moncloa con il coltello tra i denti.
Tuttavia, dobbiamo collocare i fatti nel loro contesto e fare una considerazione di carattere più ampio.
Spagna: La destra stravince, il PSOE crolla e Iglesias si dimette – Lezioni dalle elezioni di Madrid
La sinistra ha subito una dura sconfitta a Madrid. Se c’è una persona che in questi anni è stata identificata dalla reazione come nemico pubblico numero uno del regime, quella è stata Pablo Iglesias, che come conseguenza della sconfitta ha abbandonato tutte le sue posizioni politiche. La destra festeggerà alla grande e aumenterà la sua arroganza. I militanti della sinistra devono imparare le lezioni che ne derivano. Come diceva il filosofo Spinoza, non serve né ridere né piangere, ma capire.
Pablo Hasel, il rapper comunista detenuto nelle carceri spagnole – Libertà per i prigionieri politici!
Lo scandaloso arresto di Pablo Hasel, rapper di sinistra, colpevole di aver detto la dura verità sul marcio stato spagnolo ha scatenato furiose proteste contro questo attacco alla libertà di espressione.
Le prossime elezioni e la crisi politica in Spagna
Per la quarta volta in meno di quattro anni, gli spagnoli si preparano a tornare alle urne, il 10 novembre prossimo. Il paese ha assistito a un’instabilità politica senza precedenti nell’ultimo periodo poiché la polarizzazione sociale e l’estrema frammentazione del parlamento hanno reso praticamente impossibile formare governi duraturi. Alla radice questa turbolenza c’è la radicalizzazione della società spagnola in seguito alla crisi economica.
Spagna: la destra subisce una sonora sconfitta alle elezioni
La destra è stata nettamente sconfitta alle elezioni politiche spagnole, che si sono svolte la scorsa domenica, il 28 aprile. Le masse si sono mobilitate ai seggi: la percentuale dei votanti è stata alta, il 75,8%- un aumento del 9% rispetto alle elezioni del 2016. Gli elettori si sono andati a votare così massicciamente con l’obiettivo di bloccare l’arrivo al governo dei partiti di destra.
Spagna: Rajoy sfiduciato – Le sue politiche vanno sconfitte con la lotta di massa
Il leader del Partito Socialista Spagnolo (PSOE), Pedro Sanchez, è diventato primo ministro dopo aver deposto, con un voto di sfiducia, un Mariano Rajoy rovinato dalle condanne per corruzione. Sanchez ha promesso alcuni cambiamenti estetici, ma manterrà la finanziaria approvata dal Partito Popolare di Rajoy (PP) e ha promesso di “garantire la responsabilità economica e i vincoli di bilancio” e di soddisfare “i doveri con l’Europa”.
La vittoria di Pedro Sanchez – la base del Psoe svolta a sinistra e sconfigge l’apparato
Pedro Sanchez ha ottenuto una vittoria incontestabile alle primarie del Psoe per il ruolo di segretario generale del partito, ottenendo più del 50% dei voti dei militanti, e lo ha fatto difendendo una posizione di sinistra, la sua opposizione al Pp (Partito popolare) e reclamando, a parole, la necessità di una maggioranza di sinistra per cacciare via la destra.
Spagna: la crisi del Partito Socialista apre la strada ad un governo di destra
La crisi del Partito socialista spagnolo (PSOE), che si è aperta conun colpo di mano contro il suo leader Pedro Sanchez, si è risolta nel fine settimana con una vittoria decisiva dei golpisti. Questo apre la strada ai vincitori, riuniti intorno al presidente dell’Andalusia, Susana Diaz, e consente la formazione di un governo di destra del Partito Popolare.