Tag "pd"
Elezioni amministrative – Una stabilità dalle fragili basi
Il primo turno delle elezioni amministrative (3-4 ottobre) ha visto come primo vincitore un astensionismo record, con l’affluenza ferma al 54,7% e punte minime ben al di sotto della metà dell’elettorato a Milano, Torino e Roma. La convinzione che non fosse in gioco alcuna possibilità di reale cambiamento, sia locale che nazionale, è stata diffusa e aveva già segnato una campagna elettorale anonima come poche altre.
Primarie a Bologna – Non abbiamo niente da scegliere
Una sinistra che voglia difendere gli interessi dei lavoratori deve porsi all’opposizione del Partito Democratico e non partecipare alle primarie. Il dibattito di queste settimane è totalmente falso: mancano gli attori principali e le loro istanze: i lavoratori, le loro famiglie, i giovani e i settori sociali subalterni.
Tutti in ginocchio da Draghi
La crisi di sistema italiana ha inaugurato un nuovo capitolo. A risolvere l’impasse è intervenuto il Presidente della Repubblica. Mattarella. Ha messo da parte i partiti e ha scelto l’unica figura che poteva rendere possibile un governo di unità nazionale, l’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Il suo non può essere un ruolo neutrale, al di sopra delle parti, in una società divisa in classi: Draghi scende in campo per tutelare gli interessi dei poteri forti.
Le illusioni di settembre del governo Conte – Il bilancio del voto regionale e del referendum
Il risultato delle elezioni regionali e della consultazione referendaria rafforza temporaneamente il governo e mette in difficoltà l’opposizione di destra. Ciò che salta agli occhi è che, ancora una volta, Salvini non ha avuto l’agognata spallata al governo.
Elezioni in Campania: l’eterno ritorno del sempre uguale e l’alternativa da costruire!
La Campania è l’unica regione che alla prossima tornata elettorale è ritenuta non contendibile dal centrodestra. I sondaggi in maniera unanime certificano l’avvenuto recupero di De Luca nei confronti del suo avversario, quando solo pochi mesi fa la sua stessa candidatura era contestata da pezzi importanti del PD.
Le lezioni del voto in Emilia-Romagna
Il voto in Emilia-Romagna del 26 gennaio ha rappresentato un voto contro Salvini e contro la Lega. la mobilitazione di piazza fa crescere il Pd, la lista Bonaccini e (più parzialmente) Coraggiosa, vale a dire le liste ritenute più utili a fermare la destra, aldilà del programma difeso dal centrosinistra.
Cosa voteremo alle elezioni regionali in Emilia-Romagna
Le elezioni regionali in Emilia-Romagna sono state caratterizzate a sinistra dalla logica del “meno peggio”. Tutto va bene, basta sconfiggere la Lega. Non siamo disponibili a piegarci a tale logica.
Di sardine, bandiere e lotta di classe
Le “sardine” prendono le piazze dell’Emilia e sull’onda del successo diventano in pochi giorni un movimento a diffusione nazionale.
La molla che ha fatto scattare la prima mobilitazione, quella di Bologna del 14 novembre, è stata la presenza di Salvini nel capoluogo emiliano per uno dei comizi con cui batte in modo capillare la regione in vista delle elezioni del 26 gennaio.
Il Pd cerca spazio a sinistra
“Ogni definizione è una limitazione”, dice il filosofo, e questo è ancora più vero nelle epoche di forte instabilità come l’attuale. Indubbiamente la “definizione” dei fondatori del Pd è morta: il partito “tendenzialmente maggioritario” sognato da Veltroni, Prodi e compagni, un grande partito borghese, simile ai democratici Usa nei loro tempi migliori è fallito.
Conte-bis: I lavoratori non hanno governi amici!
La crisi di governo di Ferragosto si è risolta con la nascita di una nuova maggioranza, all’insegna dell’accordo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. Un vero e proprio ribaltone, a cui ha fatto da detonatore la decisione di Salvini di staccare la spina al primo governo Conte per passare all’incasso elettorale.