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Espropriare tutti i monopoli dell’energia!
L’esplosione del caro bollette e in generale dei prezzi energetici sta diventando un’emergenza sociale. Capirne l’origine è essenziale se vogliamo combatterne le conseguenze.
La soluzione per cui lottare è l’esproprio senza indennizzo di tutto il settore energetico e la sua riorganizzazione sotto il controllo dei lavoratori e degli utenti, in base a un piano energetico che parta dai bisogni sociali e ambientali, e non dal profitto di una minoranza
Esplodono le bollette di gas e luce
L’inizio del 2022 sarà caratterizzato per la classe lavoratrice da una stangata senza precedenti sui costi delle bollette energetiche; un aumento per la famiglia tipo del 55% per la luce e del 41,8% per il gas. Ma non c’è oggi, a livello mondiale, carenza di gas, o una domanda molto superiore alla disponibilità delle fonti. E’ solo un problema di distribuzione e di lotta insensata all’accaparramento.
Gran Bretagna – Il conflitto alla GKN Automotive: occupare e lottare per la nazionalizzazione
In Gran Bretagna come in Italia, Gkn chiude e licenzia, senza alcun rispetto per la vita e la dignità dei lavoratori. La lotta per la difesa dell’occupazione non ha confini, come spiega questa corrispondenza pubblicata su socialist.net, il sito della sezione britannica della Tendenza marxista internazionale.
Crisi industriali – Il momento di osare è ora!
Whirlpool, Gkn, Timken, Gianetti Ruote, Elica, Blutec, Riello, la lista delle aziende che in questi mesi sono state chiuse per cessata attività o per delocalizzazione continua ad allungarsi.
Draghi, Bonomi e compagnia insistono col dire che non c’è alcuna emergenza occupazionale, ma nel frattempo sempre più aziende annunciano chiusure e cassa integrazione, ultima Stellantis che ha ridotto la produzione negli stabilimenti.
Carpi (Mo) – La Goldoni va nazionalizzata! La Goldoni è dei lavoratori e della collettività!
Il testo del volantino che stiamo distribuendo ai cancelli della Goldoni, fabbrica metalmeccanica a rischio chiusura con 210 posti di lavoro in pericolo.
Nazionalizzare per difendere il lavoro!
Ci saranno migliaia di aziende medio-piccole, non solo industriali, che verranno falciate dal crollo dei mercati. Se non vogliamo vedere il patrimonio produttivo spazzato via, la risposta può essere solo una: proprietà pubblica e gestione dei lavoratori. Di fronte alla crisi economica che precipita, alla lotta per la difesa della salute si aggiungerà quella decisiva su “cosa, come e per chi” produrre.
Mettere al centro il controllo dei lavoratori!
Il modello che proponiamo noi è conflittuale, è alternativo (non collaborativo) a quello padronale e si basa sul controllo operaio della produzione, della distribuzione e della gestione di ogni aspetto della società che riguarda la vita e la sicurezza delle persone. Una forma di contropotere, che prevede la partecipazione dei lavoratori e degli strati più poveri della società e che si basa sui consigli nei luoghi di lavoro e le assemblee popolari organizzate a livello territoriale.
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