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Francia – Macron impone la legge sulle pensioni. Quale futuro per il movimento?
Ieri, per l’undicesima volta in 10 mesi, il primo ministro Élisabeth Borne ha invocato l’articolo 49.3 della Costituzione francese per far passare l’odiata riforma delle pensioni di Macron senza un voto parlamentare. Questo, tuttavia, non è passato inosservato. Nelle ore successive all’annuncio del primo ministro, migliaia di persone si sono riunite a Place de la Concorde a Parigi per protestare contro la manovra. In altre città si sono svolte manifestazioni spontanee.
Francia – Una battuta d’arresto? No, sire: è una disfatta!
Come per il primo turno, i risultati del secondo turno delle elezioni legislative francesi si sono discostati notevolmente dalle “proiezioni” pubblicate dai sondaggisti prima del voto. Nessuno aveva previsto un risultato così negativo per République En Marche (LREM) la coalizione “moderata”del presidente Emmanuel Macron, che per 43 seggi ora non ha la maggioranza assoluta.
Elezioni legislative in Francia – Fra astensione di massa e crescita della sinistra
Il primo turno delle elezioni legislative è stato caratterizzato da un’astensione record: 52,5%, rispetto al 51,3% del 2017 e al 42,8% del 2012. Un livello così alto di astensione costituisce l’aspetto più significativo della tornata elettorale.
Francia – I limiti e i pericoli della NUPES
La lista NUPES (Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale), guidata da La France Insoumise (FI), è vista dai lavoratori e dai giovani di sinistra come il migliore strumento per battere la destra alle elezioni legislative del 12 giugno. I marxisti francesi sostengono criticamente il voto per i candidati della NUPES. Ma dobbiamo dire che questa alleanza con partiti riformisti screditati e di destra rischia di smobilitare la base di sostegno di FI e di compromettere la sua capacità di realizzare riforme sociali al governo, nel caso a NUPES conquisti la maggioranza.
Elezioni in Francia: né Macron, né Le Pen!
Il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia conferma ciò che Macron e i suoi sostenitori auspicavano e preparavano da tempo. Nel 2017, al secondo turno , Macron vinse con il il 66% contro la Le Pen, la candidata di estrema destra del Front National (ora ribattezzato in Rassemblement National). Milioni di elettori che avevano votato al primo turno Mélenchon (France Insoumise) o Hamon (Parti socialiste) si erano mobilitati in favore di Macron al secondo turno per “sbarrare la strada all’estrema destra”. Da cinque anni, l’attuale capo di stato punta a ripetere questo scenario.
Elezioni in Francia: France Insoumise – su cosa siamo d’accordo e su cosa è necessario andare oltre!
A due giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, una cosa è certa: Jean-Luc Mélenchon è l’unico candidato di sinistra con qualche speranza di arrivare al secondo turno. In poche settimane, è passato dal 10% al 16% nei sondaggi. Révolution, la sezione francese della Tendenza marxista internazionale, ha sostenuto in modo critico la candidatura di Jean-Luc Mélenchon della France. In questo articolo (scritto all’inizio dell’anno, il testo in francese è qui), spiegano la loro posizione.
Elezioni in Francia – Contro la destra e tutte le sue varianti
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà il 10 aprile. Conosciamo il profilo della maggior parte dei candidati, ma è impossibile prevedere chi di loro raggiungerà il secondo turno. Questa incertezza è, di per sé, un’espressione della profonda crisi della democrazia borghese francese.
France Insoumise: bilancio e prospettive
Un dibattito sul risultato delle europee si è aperto nella France Insoumise a tutti i livelli. In se, questo dibattito è qualcosa di molto positivo.Un’analisi corretta di questi risvolti permetterà di indicare i principali cambiamenti da apportare alla linea politica affinché, nel prossimo periodo, la FI costituisca un’alternativa credibile al governo Macron.
Sinistra europea: le ragioni di una sconfitta
Dopo le europee c’è chi parla di un’onda nera che travolge l’Europa, ma a ben vedere, se si eccettua l’Italia, e in parte la Francia (dove il Front National aveva già vinto nel 2014), le destre reazionarie di Enl (Europa delle Nazioni e della Libertà) e della destra più estrema arretrano un po’ ovunque.
Con l’avanzata dei gilet gialli la Francia è in una “situazione insurrezionale”
In Francia il movimento dei gilet gialli è a un punto di svolta. Di fronte all’aumento della radicalizzazione che ora minaccia la sopravvivenza stessa del suo governo, Macron ha mutato il suo tono di sfida e ha promesso di “sospendere” l’aumento della tassa sul carburante, la scintilla che ha provocato il movimento.
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