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Torna la lotta di classe in Europa
Dichiarata ad intervalli regolari morta e sepolta dai pennivendoli della stampa borghese, la lotta di classe in Europa è in una fase di ascesa.
Le lotte per aumenti salariali in Gran Bretagna e la mobilitazione dei lavoratori francesi contro l’innalzamento dell’età pensionabile sono stati, sinora, i punti più alti raggiunti da questa ondata. Ma è necessario richiamare anche il possente sciopero generale dell’8 marzo in Grecia, scatenato dalla tragedia ferroviaria di Tempi causata dalla privatizzazione, e quello dei trasporti in Germania, il più consistente dal 1992.. Su scala inferiore, crescono mobilitazioni ancora parziali in Finlandia (commercio e porti), Spagna (sanità), Portogallo e Lettonia, dove gli insegnanti condurranno il primo sciopero nazionale di categoria dopo la restaurazione del capitalismo negli anni ‘90.
Mega-sciopero in Germania: un punto di svolta per la classe lavoratrice
Lunedì, in Germania non girava una ruota, mentre il paese veniva scosso dal più grande sciopero degli ultimi 20 anni. Questo “mega-sciopero”, organizzato da due dei più grandi sindacati del paese, ha costretto il sistema dei trasporti tedeschi a una paralisi completa. L’attuale ondata di scioperi in Germania sta montando ormai da molti mesi e i lavoratori, di conseguenza, stanno ottenendo importanti concessioni. Lo sciopero di lunedì rappresenta un punto di svolta, che potrebbe aprire la strada a un’intensificazione della lotta di classe nello stesso paese che, per molti anni, è stato un pilastro della stabilità del capitalismo europeo.
Scioperi in Finlandia: “Se crescono i prezzi devono crescere anche i salari”
L’aumento del carovita ha portato a un’ondata di scioperi in Finlandia, che vanno dalle industrie tecnologiche, chimiche e della plastica, fino ai commessi dei supermercati e ai portuali. Benché i sindacati si siano affrettati a sospendere gli scioperi, negoziando accordi del tutto insufficienti, è chiaro che la lotta di classe in Finlandia si sta acuendo su un fronte molto ampio.
Francia – Congresso della CGT: la nostra analisi dei documenti
L’analisi dell’imminente congresso della CGT da parte dei nostri compagni di Revolution, sezione francese della Tendenza Marxista Internazionale.
Cina: le proteste contro i lockdown accendono una polveriera di rabbia
A malapena un mese dal XX Congresso del Partito comunista cinese (Pcc), celebrato in modo sfarzoso, la rabbia dal basso sta affiorando in superficie. La scorsa settimana la megafabbrica della Foxconn di Zhengzhou (Henan) ha visto un violento scontro fra gli operai e la polizia incentrato sul furto dei salari da parte del management, mentre negli ultimi due giorni proteste grandi e violente si sono registrate in numerose grandi città, che avevano come bersaglio le misure draconiane di lockdown messe in atto dal regime, divenute ormai il punto focale del malcontento diffuso.
La destra si combatte nelle piazze
Sono passati pochi giorni dal voto ma già il copione del prossimo governo inizia a profilarsi. Ci sono tre padroni che hanno in mano un bel guinzaglio: l’imperialismo USA, l’Unione Europea con la BCE e il padronato italiano. E sono fiduciosi di poter facilmente guidare Giorgia Meloni e i suoi alleati facendone in poco tempo dei cagnolini presentabili nei salotti buoni.
La destra vince e i piagnistei non servono: organizziamoci e lottiamo!
La vittoria della destra alle ultime elezioni, per quanto fosse ampiamente preannunciata da tutti i sondaggi, ha provocato smarrimento e costernazione negli ambienti di sinistra, oltre che in un certo numero di lavoratori e giovani, preoccupati da quello che potrà fare il prossimo governo guidato da Giorgia Meloni. Piangersi addosso però non serve. Bisogna piuttosto mantenere il sangue freddo, analizzare seriamente le ragioni del risultato elettorale e soprattutto tracciare una prospettiva chiara di quale sarà lo scenario politico dopo le elezioni.
Iran: tagli ai sussidi per il pane, inflazione e convergenza della lotta di classe
Dalla scorsa settimana sono scoppiate in Iran una serie di proteste spontanee a seguito dei tagli ai sussidi ai generi alimentari di base, combinati con la spirale inflazionistica. I prezzi di prodotti come olio da cucina, pollo, latte e uova sono aumentati bruscamente anche del 300%. Nelle ultime settimane, il prezzo di un chilogrammo di farina è aumentato del 500%. I tagli ai sussidi hanno anche causato un aumento del 169% del prezzo della pasta. Questo sta creando una situazione disperata per le masse e sta provocando un contraccolpo che combinato alle lotte dei lavoratori, produce un mix esplosivo.