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Perché siamo comunisti
Viviamo in un sistema economico e sociale profondamente ingiusto ed oppressivo. Questa consapevolezza è ormai parte integrante del senso comune, anche nei paesi più ricchi. Tutti gli eventi epocali degli ultimi quindici anni, dal crollo dell’economia del 2008 alla pandemia, hanno contribuito a smascherare l’irrazionalità e le distorsioni criminali del cosiddetto “libero mercato”. In un mondo di guerre e catastrofi ambientali, cresce la voragine che divide la larga maggioranza della popolazione da una minoranza privilegiata.
Lenin e il Primo Maggio
In occasione della Festa dei lavoratori pubblichiamo un articolo di Vladimir Ilic Lenin del 1904, che ribadisce l’importanza e il significati storico della ricorrenza.
L’internazionalismo rivoluzionario oggi – A 80 anni dallo scioglimento dell’Internazionale Comunista
Ottanta anni fa, nel maggio del 1943, l’Internazionale Comunista, conosciuta anche come Terza Internazionale, veniva disciolta su ordine di Stalin. Fondata nel 1919, essa fu indubbiamente la più grande e importante organizzazione internazionale creata dal movimento operaio, quella che maggiormente si era avvicinata alla concretizzazione del famoso motto conclusivo del Manifesto del Partito comunista: “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”
La posizione dei socialisti serbi durante la Prima Guerra Mondiale
Ripubblichiamo una lettera molto interessante scritta nel 1915 dal socialista serbo Dušan Popović a Christian Rakovsky, il grande internazionalista balcanico. La lettera venne pubblicata su Nashe Slovo (La nostra parola), un quotidiano socialista pubblicato in Francia durante la Prima Guerra Mondiale e diretto da Lev Trotskij. Riteniamo che essa contenga delle lezioni cruciali riguardo all’atteggiamento dei marxisti nei confronti della guerra imperialista e al modo nel quale le potenze imperialiste utilizzano i diritti delle nazionalità come pretesto per i loro veri obiettivi.
“Perché non c’è stata una rivoluzione?” – La necessità di una direzione rivoluzionaria
Alcuni cosiddetti attivisti di sinistra, perfino alcuni sedicenti marxisti, spesso esclamano con disperazione e frustrazione: “guarda quanto sono terribili le cose, perché non c’è ancora stata una rivoluzione?” Come spiega Alan Woods in questo articolo, coloro che pongono tali domande non hanno alcuna comprensione della coscienza delle masse, né del metodo dialettico, che i marxisti usano per penetrare al di sotto dell’apparenza superficiale della società, verso la crescente tensione sottostante.
7 novembre 2022 – 105° anniversario della rivoluzione d’Ottobre
Oggi, 7 novembre, celebriamo il 105 anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, avvenuta il 25 ottobre 1917, secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia. Lo consideriamo il più grande avvenimento della storia dell’umanità.
I marxisti e la guerra
Storicamente le guerre hanno sempre rappresentato un banco di prova decisivo per le organizzazioni del movimento operaio. è infatti proprio durante le guerre che è più forte la spinta a mettere da parte le differenze di classe in nome dell’unità nazionale, che è più forte la pressione sulla classe lavoratrice perché faccia propri gli obiettivi, gli interessi e le argomentazioni della classe dominante. Lo vediamo chiaramente anche oggi, con la propaganda martellante che ci spinge a schierarci contro la Russia, dalla parte della NATO, dell’Occidente, ecc.
NUOVO LIBRO – L’Imperialismo fase suprema del capitalismo, di LENIN
Quando nel 1916 a Zurigo Lenin scrisse L’imperialismo, era impegnato in una battaglia senza quartiere contro i dirigenti dell’Internazionale Socialista, che avevano tradito la risoluzione del congresso di Basilea del 1912, dove era stata approvata all’unanimità la linea della “guerra alla guerra”.
Lenin e la corsa agli armamenti
Pubblichiamo due articoli scritti da Lenin nel 1913, dal titolo: “A chi giova? ” e “Gli armamenti e il capitalismo”. I nostri lettori potranno subito comprendere come i marxisti si trovavano a fronteggiare allora una propaganda della classe dominante molto simile a quella attuale. Lenin smaschera questa propaganda in maniera brillante.
Putin, Lenin e la questione nazionale ucraina
Il 25 febbraio, in un discorso che segnava l’inizio dell’attacco all’Ucraina, Vladimir Putin ha accusato Lenin, il partito bolscevico e la rivoluzione d’ottobre per l’esistenza dell’Ucraina moderna.