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Il mondo nel 2023: crisi, guerra e rivoluzione
Il documento che pubblichiamo di seguito è stato approvato dal Congresso mondiale 2023 della Tendenza marxista internazionale (TMI). In questo testo presentiamo le nostra prospettiva e la nostra analisi delle principali tendenze che stanno plasmando la politica mondiale e la lotta di classe in questo drammatico periodo di agonia del capitalismo.
Crisi, protezionismo e inflazione: la guerra prepara la strada alla rivoluzione
La crisi in Ucraina ha creato la tempesta inflazionaria perfetta. La guerra, le sanzioni occidentali contro la Russia, la pandemia, il protezionismo e il cambiamento climatico stanno mandando in fumo decenni di disponibilità a buon mercato delle materie prime, in una crisi che non fa altro che acuirsi. Questa concatenazione senza precedenti di vari fattori sta preparando un disastro.
La guerra per procura dell’imperialismo USA: combattere la Russia fino all’ultima goccia di sangue ucraino
“Non siamo in guerra solo per sostenere gli ucraini. Siamo fondamentalmente in guerra con la Russia, anche se per procura, ed è importante che la vinciamo”, ha affermato il deputato statunitense Seth Moulton durante un’apparizione a Fox News. Forse è stato più franco di altri, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro dai rappresentanti ufficiali dell’amministrazione Biden. Alla domanda su cosa potrebbero considerare gli Stati Uniti come un successo nella guerra, il segretario alla Difesa di Biden, Lloyd Austin ha detto “vogliamo vedere la Russia indebolita”.
I marxisti e la guerra
Storicamente le guerre hanno sempre rappresentato un banco di prova decisivo per le organizzazioni del movimento operaio. è infatti proprio durante le guerre che è più forte la spinta a mettere da parte le differenze di classe in nome dell’unità nazionale, che è più forte la pressione sulla classe lavoratrice perché faccia propri gli obiettivi, gli interessi e le argomentazioni della classe dominante. Lo vediamo chiaramente anche oggi, con la propaganda martellante che ci spinge a schierarci contro la Russia, dalla parte della NATO, dell’Occidente, ecc.
No al riarmo!
La guerra in Ucraina è stata occasione per l’approvazione di aumenti significativi della spesa militare. Il caso più eclatante è forse quello della Germania, che ha approvato un piano di spesa straordinario di 100 miliardi e, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, avrà così la maggiore spesa militare in Europa. Questo è del tutto razionale da un punto di vista capitalistico.
Lenin e la corsa agli armamenti
Pubblichiamo due articoli scritti da Lenin nel 1913, dal titolo: “A chi giova? ” e “Gli armamenti e il capitalismo”. I nostri lettori potranno subito comprendere come i marxisti si trovavano a fronteggiare allora una propaganda della classe dominante molto simile a quella attuale. Lenin smaschera questa propaganda in maniera brillante.
NO alla guerra, NO ai sacrifici
La guerra in Ucraina prosegue, si fa sempre più crudele e soprattutto non se ne vede la fine. Una soluzione del conflitto sembra allontanarsi tanto sul piano militare che su quello diplomatico. La Russia non appare in grado di ottenere un successo militare risolutivo in tempi brevi e in questo hanno giocato un ruolo decisivo le armi inviate all’esercito ucraino dagli Stati Uniti e dagli altri paesi NATO.
L’aggressione alla Jugoslavia – Un nuovo crimine dell’imperialismo (1999)
Il 24 marzo del 1999, 23 anni fa, la Nato lanciava una campagna di bombardamenti sulla Jugoslavia. Durarono 78 giorni e provocarono oltre 2mila morti e 12mila feriti. Ripubblichiamo ampi
Putin alza la posta con il riconoscimento delle repubbliche del Donbass e l’invio delle truppe
Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk (DPR e LPR) nell’Ucraina sud-orientale e ha inviato truppe russe di “peacekeeping” in entrambi i territori. Ciò rappresenta una escalation significativa del conflitto tra la Russia e l’imperialismo occidentale. Quali interessi si nascondono dietro il conflitto, e quale dovrebbe essere la posizione del movimento operaio a livello internazionale?
Dichiarazione sul riconoscimento della DPR e LPR da parte di Putin
Dopo la drammatica svolta degli eventi, con il riconoscimento da parte del presidente russo Vladimir Putin delle repubbliche secessioniste in Ucraina orientale, seguito dall’invio di forze militari russe, pubblichiamo una dichiarazione dei compagni russi della TMI, elaborata insieme ai marxisti in Ucraina e nel Donbass, in opposizione a questo conflitto interimperialista.
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