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Francia: il movimento al bivio decisivo!
Più di un milione di lavoratori e studenti sono scesi in piazza il 31 marzo in circa 200 cortei svoltisi in ogni angolo del paese contro il “Jobs act” alla francese promosso dal governo socialista. La classe dominante ha di che preoccuparsi.
31 marzo – Lo sciopero generale blocca la Francia!
Secondo i sindacati un milione e duecentomila persone sono scese in piazza ieri, 31 marzo in circa 250 città del paese. 120mila a Marsiglia, 100mila a Tolosa, decine di migliaia nella capitale, solo per citare i cortei più partecipati.
Francia – É lotta di classe!
Lo spettro di un nuovo Maggio ’68 inizia ad aleggiare minaccioso sulla classe dominante francese. La riforma del lavoro del ministro El-Khomri, un Jobs Act renziano in salsa francese, ha innescato una mobilitazione di massa della gioventù e della classe lavoratrice.
I lavoratori Goodyear ed Air France criminalizzati – Un appello per la solidarietà Internazionale
Il 12 gennaio, otto ex dipendenti della Goodyear, tra cui cinque delegati del Confédération Générale du Travail (CGT, una dei più grandi confederazioni sindacali di Francia), sono stati condannati a due anni di prigione, di cui almeno 9 mesi da scontare in carcere.
Elezioni regionali – La Francia si sta spostando a destra?
Nel primo turno delle elezioni regionali francesi il Fronte Nazionale (FN) è emerso come il partito più votato. Pubblichiamo un primo commento da parte dei compagni della tendenza marxista francese Révolution.
Francia – Respingiamo lo stato d’emergenza!
Dopo gli attentati del 13 novembre, il governo ha decretato lo stato d’emergenza su tutto il territorio nazionale, poi lo ha prolungato, attraverso un decreto legislativo approvato in parlamento il 18 e il 19 novembre, per tre mesi a partire dal 26 novembre.
Contro lo stato d’emergenza! No alla sospensione unilaterale della lotta di classe!
Decidendo per il prolungamento dello stato d’emergenza di altri tre mesi e inasprendo ancora di più questo regime d’eccezione, il Parlamento e il Governo pensano di contribuire alla “sicurezza” dei cittadini e del nostro paese. Niente di tutto ciò si sta verificando.
Il capitalismo è guerra e orrore senza fine
Gli atroci atti terroristici che hanno provocato almeno 129 morti nelle strade e nei locali di Parigi segnano un tragico sviluppo nell’espansione di attentati attribuiti o rivendicati dal cosiddetto Stato islamico (Isis). Con questi attacchi il Medio Oriente è definitivamente arrivato in Europa.
Varese: dopo gli attentati a Parigi è vietato il dissenso
Lo scorso lunedì 16 novembre, a pochi giorni dagli attentati in Francia, sei studentesse dell’Itc Daverio di Varese si sono rifiutate di osservare il minuto di silenzio proposto in tutta
La strage di Parigi: Dinamite nelle fondamenta
Venerdì scorso Parigi è stata teatro di un massacro di massa in cui almeno 129 persone, soprattutto giovani che si divertivano nei caffè e a un concerto rock, sono stati ammazzati a sangue freddo.