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Elezioni in Francia: France Insoumise – su cosa siamo d’accordo e su cosa è necessario andare oltre!
A due giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, una cosa è certa: Jean-Luc Mélenchon è l’unico candidato di sinistra con qualche speranza di arrivare al secondo turno. In poche settimane, è passato dal 10% al 16% nei sondaggi. Révolution, la sezione francese della Tendenza marxista internazionale, ha sostenuto in modo critico la candidatura di Jean-Luc Mélenchon della France. In questo articolo (scritto all’inizio dell’anno, il testo in francese è qui), spiegano la loro posizione.
Elezioni in Francia – Contro la destra e tutte le sue varianti
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà il 10 aprile. Conosciamo il profilo della maggior parte dei candidati, ma è impossibile prevedere chi di loro raggiungerà il secondo turno. Questa incertezza è, di per sé, un’espressione della profonda crisi della democrazia borghese francese.
Cile – La mobilitazione del voto operaio e popolare sconfigge il candidato pinochettista
Il candidato di Apruebo Dignidad, Gabriel Boric ha vinto le elezioni presidenziali con il 56% dei voti. In termini assoluti, si tratta di una maggioranza record, con circa 4,6 milioni di voti per Boric, che lo pone quasi 1 milione di voti davanti al candidato filo-Pinochet, Juan Antonio Kast, che ha ottenuto il 44%.
Elezioni amministrative – Una stabilità dalle fragili basi
Il primo turno delle elezioni amministrative (3-4 ottobre) ha visto come primo vincitore un astensionismo record, con l’affluenza ferma al 54,7% e punte minime ben al di sotto della metà dell’elettorato a Milano, Torino e Roma. La convinzione che non fosse in gioco alcuna possibilità di reale cambiamento, sia locale che nazionale, è stata diffusa e aveva già segnato una campagna elettorale anonima come poche altre.
Russia: una frode generalizzata cancella la crescita elettorale del Partito comunista
Si sono svolte le elezioni parlamentari in Russia. Come avevamo previsto, sono state completamente truccate dal regime. Proprio quando sembrava che il Partito Comunista (PCFR) avesse ricevuto la maggioranza dei voti reali, le autorità hanno prodotto, letteralmente da un giorno all’altro, il risultato di cui avevano bisogno. Questo atto spudorato di riscrittura totale dei risultati delle elezioni non farà altro che provocare una rabbia crescente nella società.
L’“anomalia napoletana” è finita. Serve costruire la sinistra di classe
De Magistris ha deposto le chiavi della città in modo rocambolesco chiedendosi chi in giunta gli abbia fatto la grazia di votare a favore di un bilancio che fa acqua da tutte le parti. Nel discorso di chiusura con cui si accommiata è evidente una forte commozione che però, più che essere dovuta alla passione a cui il sindaco ci ha abituato, ha i toni della liberazione personale di chi sa che non dovrà più sedersi su una sedia che si stava facendo davvero infuocata.
Perù – L’elezione di Castillo: un terremoto politico importante
La vittoria di Pedro Castillo alle elezioni presidenziali peruviane è un terremoto politico importante, che riflette l’enorme polarizzazione sociale e politica nel paese andino. La classe dominante ha subito una sconfitta gigantesca da parte delle masse, che si sono strette attorno a un insegnante e attivista sindacale combattivo a capo di un partito, Perú Libre, che si definisce marxista, leninista e mariateguista
Spagna: La destra stravince, il PSOE crolla e Iglesias si dimette – Lezioni dalle elezioni di Madrid
La sinistra ha subito una dura sconfitta a Madrid. Se c’è una persona che in questi anni è stata identificata dalla reazione come nemico pubblico numero uno del regime, quella è stata Pablo Iglesias, che come conseguenza della sconfitta ha abbandonato tutte le sue posizioni politiche. La destra festeggerà alla grande e aumenterà la sua arroganza. I militanti della sinistra devono imparare le lezioni che ne derivano. Come diceva il filosofo Spinoza, non serve né ridere né piangere, ma capire.
Elezioni in Perù – La vittoria sorprendente di un sindacalista combattivo e la crisi di regime
Le elezioni in Perù di domenica 11 aprile hanno prodotto una grande sorpresa, la vittoria contro tutte le previsioni al primo turno di Pedro Castillo, il leader dello sciopero degli insegnanti 2017. Nel secondo turno, affronterà il candidato fujimorista della Fuerza Popular, Keiko Fujimori, in una chiara espressione dell’enorme polarizzazione politica in un paese afflitto dalla crisi economica e dalla pandemia da Covid-19.
Il Caos elettorale e la crisi della borghesia americana
Joe Biden è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali. Offriamo ai nostri lettori la traduzione di un articolo scritto lo scorso 4 novembre dai nostri compagni di Socialist Revolution negli Stati uniti, che inquadra lo scenario in cui si è svolta la competizione. Torneremo a breve su un’analisi della vittoria dei democratici.