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Perù: la farsa delle elezioni anticipate non risolve nulla
La montagna ha partorito un topolino. Ieri il Congresso peruviano è tornato a prendere in considerazione la questione delle elezioni anticipate, opzione che aveva respinto venerdì scorso. Quando Dina Boluarte ha preso illegittimamente il posto del presidente Castillo, ha annunciato che sarebbe rimasta in carica fino al 2026, ma ora ciò è diventato insostenibile. È evidente che una parte della classe dominante peruviana ha capito che deve riformare il sistema politico per cercare di placare l’enorme ondata di indignazione scatenata dal golpe parlamentare contro il presidente Castillo il 7 dicembre.
Prospettive per le elezioni presidenziali in Brasile
Da quando è stato rilasciato dalla prigione, l’ex presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva (conosciuto comunemente come Lula), ha visto annullare la sua condanna, è stato dichiarato innocente e sono stati ripristinati i suoi diritti politici. Ora è al primo posto nei sondaggi per le prossime elezioni presidenziali di ottobre, con il 46% contro il 29% dell’attuale presidente, Jair Bolsonaro.
Colombia, Petro conquista una vittoria storica: ora lottiamo per il socialismo!
Con il 50,48% dei voti, Gustavo Petro e Francia Marquez hanno vinto le elezioni presidenziali in Colombia contro il demagogo di destra Rodolfo Hernandez. L’importanza storica della vittoria di Petro, Marquez e del Pacto Histórico non può essere sottovalutata. Gustavo Petro è diventato il primo presidente di sinistra nella storia della Colombia. La sua presidenza rappresenta un punto di svolta nella lotta di classe di un paese in cui l’oligarchia capitalista ha sempre svolto impunemente il ruolo di carnefice.
Elezioni comunali a Parma: la parabola di Pizzarotti e la sinistra
Il prossimo 12 giugno si svolgeranno anche a Parma le amministrative per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Non si tratta di un test come altri, dal momento che Parma è stata la prima città capoluogo ad essere conquistata dal Movimento Cinque Stelle ormai dieci anni fa. Proprio a Parma, quindi, la parabola del M5S si è potuta dispiegare e compiere per intero, spesso anticipando aspetti che si sarebbero ripresentati a livello nazionale e sul piano più generale della politica pentastellata.
Colombia, bilancio delle elezioni – Vota Petro e lotta per il socialismo
Proprio come anticipato da tutti i sondaggi degli scorsi tre mesi, Gustavo Petro è arrivato in testa nel primo turno delle elezioni presidenziali colombiane, ottenendo la cifra sorprendente di 8,5 milioni di voti (40%). Purtroppo, nonostante quanto Pedro stesso aveva previsto, non è riuscito a vincere con una maggioranza del 50%, o più ampia, già al primo turno. E nonostante le previsioni di molti, Rodolfo Hernández, il demagogo di destra che ha fatto campagna elettorale soprattutto attraverso i social network, è riuscito a sorpassare Federico “Fico” Gutierrez, il candidato del sistema capitalista sostenuto dai padroni e dalla destra.
Dopo le elezioni – La sinistra nella trappola del “Macron sloveno”
Se si prova a ricercare il nome di Robert Golob su internet, quasi ogni testata online offre al lettore una sua particolare versione della domanda che tanti, fuori dalla Slovenia si saranno posti: chi è il nuovo premier che guiderà il governo sloveno? Sono domande legittime per quello che è considerato un volto nuovo “outsider” della politica, anche dal momento che le elezioni slovene sono state completamente oscurate nell’attenzione pubblica internazionale da quelle francesi a cui però più di qualcuno vorrebbe compararle.
Francia: cosa dimostrano veramente i risultati delle elezioni presidenziali?
Quel spectacle! Che spettacolo abbiamo avuto ieri quando gli exit poll indicavano che Macron aveva vinto le elezioni presidenziali. Ha camminato per le strade di Parigi mano nella mano con la moglie, accompagnato da un gruppo di giovani, un’evidente indicazione di quali saranno le generazioni che lo sosterranno in futuro. E nel suo intervento ha annunciato di non essere più “le candidat” ma il “Presidente di tutti i francesi”. Come deve essere sembrato vuoto tutto questo alla stragrande maggioranza dei lavoratori e dei giovani francesi che non lo hanno votato e che lo odiano fortemente.
Elezioni in Francia: né Macron, né Le Pen!
Il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia conferma ciò che Macron e i suoi sostenitori auspicavano e preparavano da tempo. Nel 2017, al secondo turno , Macron vinse con il il 66% contro la Le Pen, la candidata di estrema destra del Front National (ora ribattezzato in Rassemblement National). Milioni di elettori che avevano votato al primo turno Mélenchon (France Insoumise) o Hamon (Parti socialiste) si erano mobilitati in favore di Macron al secondo turno per “sbarrare la strada all’estrema destra”. Da cinque anni, l’attuale capo di stato punta a ripetere questo scenario.
Elezioni in Francia: France Insoumise – su cosa siamo d’accordo e su cosa è necessario andare oltre!
A due giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, una cosa è certa: Jean-Luc Mélenchon è l’unico candidato di sinistra con qualche speranza di arrivare al secondo turno. In poche settimane, è passato dal 10% al 16% nei sondaggi. Révolution, la sezione francese della Tendenza marxista internazionale, ha sostenuto in modo critico la candidatura di Jean-Luc Mélenchon della France. In questo articolo (scritto all’inizio dell’anno, il testo in francese è qui), spiegano la loro posizione.
Elezioni in Francia – Contro la destra e tutte le sue varianti
Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà il 10 aprile. Conosciamo il profilo della maggior parte dei candidati, ma è impossibile prevedere chi di loro raggiungerà il secondo turno. Questa incertezza è, di per sé, un’espressione della profonda crisi della democrazia borghese francese.