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Felice anno nuovo – solo per qualcuno
Alan Woods, direttore di marxist.com, esamina la tumultuosa situazione mondiale all’alba del 2021. Il capitalismo è in una profonda crisi. Mentre un pugno di miliardari si arricchisce, la stragrande maggioranza è intrappolata tra la pandemia di coronavirus e la povertà. Ma i marxisti rimangono ottimisti. La classe operaia e la gioventù stanno iniziando a scaldare i muscoli in preparazione alle battaglie future .
L’accordo Rcep: un nuovo passo nella guerra commerciale tra Cina e Usa
Con il recente accordo di libero scambio commerciale tra quindici paesi dell’area orientale del sud est asiatico e pacifico si apre un nuovo capitolo della guerra commerciale Usa-Cina. L’accordo, infatti, rappresenta indubbiamente un successo della politica di Pechino.
Ci sarà un boom?
I capitalisti non vedono l’ora che la crisi del COVID-19 finisca e molti prevedono una ripresa economica rapida. Ma la nuova normalità sarà quella della crisi, del caos e della lotta di classe.
Il Fondo monetario mette in guardia rispetto a una catastrofe mondiale del debito
I paesi più poveri del mondo si trovano all’interno di un circolo vizioso di continuo indebitamento. L’epidemia del Coronavirus ha aggiunto un ulteriore pesante fardello alle casse degli stati. Questi paesi, prevalentemente produttori di materie prime, si trovavano già in difficoltà nel gestire il crollo dei prezzi di queste ultime. Quest’ultima crisi rende la situazione assolutamente ingestibile, con delle conseguenze importanti anche per i paesi a capitalismo avanzato.
Una crisi senza precedenti
Il crollo dell’economia italiana è senza precedenti. Già prima dello scoppio della crisi e della pandemia, l’Italia era uno dei paesi che non aveva neppure recuperato i livelli precedenti la crisi del 2009. Da qui le forti pressioni di Confindustria perché cessi il blocco dei licenziamenti, già indebolito dall’ultimo decreto del 14 agosto
Una bella impiccagione collettiva – L’Unione europea e lo scontro sul “Recovery Fund”
Chiusa il 19 giugno la riunione del Consiglio europeo in cui si è avviato il negoziato sul Recovery Fund, la sintesi più fedele pare la seguente: i governi dell’Unione affronteranno la spinosa questione in base alla nota regola che se si deve essere impiccati, è meglio in compagnia. Corollario: oggi no, magari domani, dopodomani ancora meglio.
Gli Stati tentano di salvare un capitalismo al collasso
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha dichiarato all’inizio di aprile che siamo entrati nella «peggiore recessione economica dai tempi della Grande Depressione». La gestione disastrosa della pandemia del coronavirus ha aggravato una crisi economica che già era in arrivo.
“Questa pandemia condurrà a rivoluzioni sociali” – I veri timori della borghesia
Davanti ad una crisi che non comprendono, privi come sono di strumenti efficaci per risolverla, i più intelligenti strateghi del capitale oggi stanno arrivando a conclusioni incredibilmente simili a quelle dei marxisti. Lo fanno naturalmente sulla base di interessi di classe diametralmente opposti, nel tentativo di allontanare lo spettro di un rivolgimento sociale che temono più della crisi stessa e di armare politicamente la propria classe nella battaglia in difesa del privilegio e dell’oppressione.
Covid 19, crisi economica e crisi alimentare
La recessione economica senza precedenti che abbiamo di fronte metterà a nudo tutti i settori dell’economia anche quelli che spesso non sono al centro del dibattito nei paesi più progrediti. In particolare l’agricoltura e la questione della materie prime agricole subiranno un contraccolpo senza paragoni, con la prospettiva di crisi alimentari importanti.
La classe dominante brancola nel buio davanti alla peggiore crisi della storia del capitalismo
La pandemia che si sta diffondendo nel mondo ha innescato una recessione globale. La classe dominante è profondamente disorientata su come ammortizzarne l’onda d’urto economica. Nella morsa della disperazione, la borghesia sta distruggendo tutte le regole con cui ha condotto le sue politiche negli ultimi ottant’anni. Il sistema capitalista sta affrontando la crisi peggiore della sua storia.