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Alzare i salari, bloccare i prezzi, difendere i posti di lavoro – Per una nuova scala mobile dei salari!
Dopo decenni di prezzi stabili, l’inflazione è esplosa in Italia e nel mondo. L’Istat stima per il 2022 un aumento dei prezzi del 4,8 nel nostro Paese. Si pone il problema urgente di difendere salari e stipendi da questa catastrofe.
La scala mobile dei salari era un meccanismo automatico in base al quale ogni tre mesi si calcolava l’aumento dei prezzi dei beni di consumo per una famiglia di lavoratori. E i salari venivano aumentati di conseguenza.
E’ ora di ripristinarla!
Scala mobile dei salari – Una rivendicazione chiave contro l’inflazione
Dopo decenni di prezzi stabili, l’inflazione esplode in Italia e nel mondo. L’Istat stima per il 2022 un aumento dei prezzi del 4,8: una previsione ottimistica che la guerra in Ucraina ha già seppellito. I prezzi stanno semplicemente esplodendo. Si pone il problema urgente di difendere salari e stipendi da questa catastrofe. Per capire come, è necessario vedere come in passato la classe operaia ha lottato contro il carovita.
La fine delle illusioni – 16 dicembre, sciopero generale!
È stato convocato lo sciopero generale da Cgil e Uil per il 16 dicembre. Dobbiamo sostenere la mobilitazione con il massimo impegno, tuttavia avere aspettato così a lungo senza preparare il terreno è stato un grave errore. Il rischio che sia una replica del 2014, quando contro il Jobs act si scioperò con la legge ormai approvata, c’è tutto.
Lo sciopero generale non può essere un fuoco di paglia, una mobilitazione di facciata, ma deve costituire un primo passo per un lotta generalizzata
Draghi attacca tutti – Sciopero generale: se non ora, quando?
Il governo Draghi attacca tutti. La legge di bilancio, in via di stesura mentre andiamo in stampa, si presenta come una vera e propria dichiarazione di guerra. i fronte a questo attacco frontale c’è una sola risposta possibile: il movimento dei lavoratori deve scendere in campo. Dobbiamo farlo subito e con tutta la forza di cui disponiamo.
Rispondiamo in massa alla provocazione fascista! Serve lo sciopero generale per salario e diritti
Le immagini dei fascisti di Forza Nuova che sfondano le porte della sede nazionale della Cgil e scorrazzano all’interno spaccando liberamente quello che capita loro a tiro, fanno ribollire il sangue. Si è trattato di un attacco deliberato al movimento operaio e alla sua principale organizzazione.
Un’infame aggressione all’organizzazione dei lavoratori
Il comunicato di Giornate di Marzo, Area d’Alternativa in Cgil, sull’attacco squadrista alla sede nazionale della Cgil a Roma
Sui licenziamenti ha vinto Confindustria
In merito allo sblocco dei licenziamenti, non penso che l’intesa possa essere giudicata come positiva. Ha vinto Confindustria, il blocco non c’è più. Landini, nella sua introduzione, diceva che l’intesa può essere utilizzata contro chi non la applica. Come? Non c’è nessun obbligo.
Contro gli appalti serve una lotta generale!
Dopo i fatti di Tavazzano, con il ferimento grave di un lavoratore licenziato Fedex durante un picchetto, e dopo l’uccisione di Adil Belakhdim al magazzino Lidl di Biandrate, si è riacceso con forza il dibattito su appalti, subappalti e contratti di fornitura nel settore della logistica.
L’economia riparte, ma salari e diritti affondano
Serve che il sindacato torni seriamente nelle fabbriche, per ascoltare i lavoratori e per elaborare una piattaforma di difesa e rilancio delle condizioni generali di tutta la classe lavoratrice.
Lotta alla precarietà, rilancio dei salari, difesa dei posti di lavoro a rischio, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, pensioni, scuola e sanità: siamo sotto attacco su tutti i fronti, la risposta deve essere una lotta generale di tutto il movimento operaio, fino allo sciopero generale.
Non si tratta di lanciare una mobilitazione rituale o improvvisata. Serve invece un percorso chiaro, coordinato, che serri le fila della classe lavoratrice e ne metta in campo tutta la forza potenziale.
Lavoratore morto a Novara, solo lo sciopero generale può fermare omicidi e repressione!
Sinistra classe rivoluzione aderisce al corteo di domani 19 giugno a Roma e a tutte le altre manifestazioni di protesta contro questo omicidio.
Di seguito, il comunicato di Giornate di Marzo, area d’alternativa in Cgil.