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Ponte Morandi: la farsa della giustizia borghese
Le dichiarazioni di Gianni Mion, uomo di fiducia dei Benetton, al processo per il crollo del ponte Morandi, hanno riacceso l’indignazione e lo scandalo nei confronti della gestione criminale del viadotto da parte di Autostrade per l’Italia (Aspi). Una storia di insabbiamenti e di falsificazioni, nella quale la responsabilità dell’azienda dei Benetton nella strage che portò a 43 morti e 566 sfollati è stata ormai acclarata da anni di inchieste indipendenti e di indagini della magistratura. La confessione di Mion conferma tutto questo. Come ha detto ai giudici: “Nel 2010 seppi che poteva cadere, ma non dissi nulla”.
I padroni vogliono tutto e subito
Sfruttando l’emergenza sanitaria, il padronato vuole utilizzare la “fase 2” per lanciare un attacco senza quartiere ai diritti dei lavoratori. Il tutto in nome della “coesione nazionale” e dello “sforzo collettivo”.
I vertici del movimento operaio invece sono letteralmente terrorizzati dall’intraprendere qualunque azione che non sia quella di nascondersi dietro a Conte.
Chi ci ruba il futuro?
Il volantino che stiamo diffondendo in tutte le scuole e università.
Ilva e Autostrade – Nazionalizzare subito!
La strage di Genova ha bruscamente posto al centro la questione delle nazionalizzazioni. Dopo decenni in cui si è privatizzato fino all’impossibile e in cui qualsiasi proposta di nazionalizzazione veniva considerata come un’eresia, è un fatto politico dirompente.
La strage di Genova mette a nudo il sistema affaristico
“È crollato il Ponte… il Ponte di Brooklyn!”… ma non siamo a New York, siamo a Genova alle 11,37 di martedì 14 agosto 2018. I 43 morti sono omicidi, non fatalità e il mandante è bene individuato è il capitale… con le sue logiche di profitto a spese della vita umana.
Autostrade ai Benetton – Una rapina a mano armata!
La gestione privata delle autostrade italiane ha aumentato i costi senza migliorare significativamente la qualità e la sicurezza del servizio, permettendo enormi guadagni agli azionisti privati. E ha lasciato loro le scelte decisive sulla sicurezza, il che ha portato alla catastrofe di Genova.