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Sudan – L’ultimo avvertimento
Lo scorso 17 novembre, è stato finora il giorno più sanguinoso da quando è avvenuto il colpo di stato in Sudan. Un corteo a livello nazionale è stato accolto con la più micidiale repressione mai fatta dalle forze di sicurezza. Questo massacro deve essere un ultimo monito alle masse: solo l’autodifesa armata con ogni mezzo necessario può garantire una vittoria alla Rivoluzione sudanese.
Sudan: la marcia dei milioni e la frusta della reazione, le masse devono contrattaccare!
Lo scorso 30 ottobre in Sudan quattro milioni di persone sono scese in piazza per la manifestazione nazionale contro il colpo di Stato militare di lunedì (25 ottobre, NdT). Nel frattempo uno sciopero generale bloccava il Paese grazie alla solidarietà di decine di sindacati e organizzazioni professionali. La controrivoluzione ha risposto con la violenza più cruda, causando pesanti perdite e costringendo le masse alla ritirata. Ora la rivoluzione sudanese è davanti a un bivio decisivo.
Sudan – No a un compromesso marcio, la rivoluzione deve continuare!
La giunta militare (Tmc) che governa il Sudan da quando è stato deposto Omar al-Bashir nello scorso aprile e la coalizione delle forze civili riunite nelle “Forze per la libertà e il cambiamento” (Ffc) hanno concordato una dichiarazione costituzionale che aprirebbe, secondo i media, la strada per il passaggio del potere ai civili. In realtà è un vero e proprio tradimento della rivoluzione
Sudan – É rivolta di massa!
Da metà dicembre del 2018 i giovani sudanesi, lavoratori e studenti, sono scesi nelle piazze per esprimere la loro rabbia contro il regime che governa il Sudan da quando l’attuale presidente ha attuato un colpo di stato nel 1989. Dove può arrivare il movimento?