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Stati Uniti: cosa deve fare la classe operaia per mettere fine al terrore poliziesco?

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti si sono avvicinati più che in qualsiasi altro momento a un chiaro sconvolgimento rivoluzionario. L’omicidio razzista di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis ha innescato un movimento di proporzioni enormi, liberando decenni di malcontento che si era accumulato e giungendo perfino a livelli insurrezionali in molte città. L’ondata di proteste si è moltiplicata in modo esponenziale nelle ultime due settimane, con quasi 1.400 tra città, piccoli centri e aree suburbane che hanno assistiti a presidi e manifestazioni.

Questa mobilitazione senza precedenti, dal basso, di lavoratori comuni – e soprattutto di giovani – lascerà un’impronta duratura sulla coscienza dei lavoratori e dei giovani in tutto il mondo. Dopo aver vissuto gli eventi del 2020, nessuno può negare che viviamo in un’epoca di rivoluzioni, o che le masse statunitensi possano insorgere per rovesciare il sistema.

Questa consapevolezza ha scosso la classe capitalista fino alla radice. Il presidente Trump ha approfondito le divisioni nella classe dominante e ha causato un disaccordo all’interno dello stesso Pentagono minacciando il “controllo totale” con una violenta repressione militare. Quindi, dopo che un pugno di manifestanti si è avvicinato troppo alla Casa Bianca, Trump è stato pietosamente costretto a rifugiarsi in un bunker sotterraneo.

Per quanto riguarda i democratici, stanno freneticamente cercando di far deragliare il movimento e allontanare le masse dalle strade. Hanno fatto ricorso a una manovra classica che sperano possa servire allo scopo: dichiararsi a favore del movimento e delle sue richieste, per poi distorcerne il significato e renderle irriconoscibili, per svuotarle di qualsiasi contenuto rivoluzionario.

Nonostante la mancanza di un’organizzazione, di un partito di massa o di una direzione, il movimento ha iniziato a trovare le sue parole d’ordine, unendosi organicamente attorno alle richieste di “Definanziamento” o “Abolire la Polizia”. Ora questi slogan si possono leggere sui cartelli durante le manifestazioni in centinaia di città. Questo significa che la maggior parte dei manifestanti non pensano più che la polizia possa essere riformata, ma che invece debba essere cambiata radicalmente. Tuttavia, la spontaneità non strutturata del movimento e l’assenza di un programma coerente per la trasformazione della società, conferiscono a queste richieste un carattere vago, aperto a molte interpretazioni. Ciò ha fornito alla classe dominante il cuneo di cui ha bisogno.

Alcune grandi città sono state costrette a dichiararsi a favore di una modesta riduzione delle spese di bilancio, gonfiate, destinate alla polizia. Il legislatore dello Stato di New York ha approvato un disegno di legge che rende illegale per la polizia l’uso del “soffocamento”. E sebbene i marxisti sostengano tutte le riforme reali che vengono ottenute come sottoprodotto della lotta, il divieto del soffocamento non farà necessariamente terminare l’utilizzo di questa pratica. Dopotutto, l’omicidio è illegale, eppure la polizia ha ucciso George Floyd. E anche se smettessero veramente di utilizzare questi metodi, avrebbero ancora molti altri modi per infliggere violenza ai manifestanti e ai detenuti.

Tutte gli sforzi della stampa borghese sono indirizzare a favorire questo inganno, poiché i mass media di tutto lo spettro politico tradizionale interpretano il “vero significato” della richiesta di “Definanziare la Polizia”. Assicurano l’opinione pubblica che non significa realmente l’abolizione della polizia, ma solo un ripensamento della sicurezza pubblica.

A capo di questa campagna c’è il Consiglio comunale di Minneapolis, dominato dal Partito Democratico, che, dopo aver presieduto per decenni un regno mortale di terrore poliziesco, ha improvvisamente “visto la luce” e ora è favorevole allo “smantellamento” del Dipartimento di Polizia di Minneapolis . Ma finora il Consiglio comunale non ha fornito dettagli su cosa significherebbe. Siamo chiari: in realtà non hanno approvato nessuna legge in tal senso. Hanno semplicemente fatto una dichiarazione pubblica di intenti. Contemporaneamente hanno elogiato l’attuale capo della polizia. Nelle parole di un membro del Consiglio, il democratico Phillipe Cunningham, “Dobbiamo lavorare a fianco del nostro straordinario capo della polizia Rondo e della nostra comunità per costruire questi nuovi sistemi [di pubblica sicurezza] e progettare il passaggio al loro utilizzo”. Questa è il classico “specchietto per le allodole” inteso a confondere e deviare il movimento su canali sicuri.

Ciò che è chiaro è che ci sarà ancora una sorta di forza armata, insieme alla prerogativa legale di usarla contro i cittadini, indipendentemente da come venisse chiamata o anche se venisse utilizzata in maniera più limitata per un certo periodo di tempo . Possiamo essere certi che i capitalisti troveranno qualcuno che faccia il lavoro sporco per loro, anche se questo dovesse assumere la forma di società di sicurezza private, così da non dover rendere conto alle amministrazioni comunali. Non permetteranno che i mezzi per difendere e proteggere la loro ricchezza e il loro potere gli scivolino dalle dita così facilmente.

Man mano che le condizioni per la rivoluzione maturano rapidamente negli Stati Uniti, è più che mai necessario che il movimento si ponga alcune serie domande: quale ruolo gioca la polizia sotto al capitalismo? Cosa serve per abolire questa istituzione?

 

Corpi di uomini armati e razzismo istituzionale

Da quando esistiamo come specie su questo pianeta, l’Homo sapiens sapiens ha vissuto in società senza classi e senza Stato per oltre il 95% della sua esistenza. La vita non è stata sempre idilliaca, ma in generale, le persone hanno dovuto lavorare insieme cooperando per sopravvivere – e lo hanno fatto senza la necessità di carceri o corpi repressivi speciali che si ergessero al di sopra del resto della società.

Nel corso dei millenni, la produttività del lavoro è cresciuta e si è sviluppata una divisione del lavoro sempre più complessa man mano che gli esseri umani hanno esteso la loro padronanza sulla natura. A un certo punto, a causa di una varietà di fattori contingenti e convergenti, la società si è divisa su linee di classe. In una società di classe, c’è in alto una minoranza di sfruttatori che vive del lavoro di quelli che stanno in basso. Per difendere il potere, la ricchezza e i privilegi della minoranza dominante, si è evoluta l’istituzione conosciuta come Stato.

Friedrich Engels ha spiegato che nella sostanza lo Stato è costituito da “corpi di uomini armati” a difesa degli interessi di proprietà della classe dominante. Sotto il capitalismo, questo include una vasta burocrazia, i tribunali, le prigioni, la polizia e i militari. Tutto ciò esiste per mantenere la “legge e l’ordine”, le leggi borghesi e l’ordine borghese. Ciò significa che lo Stato difende e perpetua una situazione in cui la classe capitalista possiede i mezzi di produzione, ovvero le leve produttive chiave dell’economia.

Oggi negli Stati Uniti, solo 500 società rappresentano circa i due terzi del Pil con quasi 14 migliaia di miliardi di dollari di entrate annue e oltre 1 migliaio di miliardi di dollari di profitti. Sebbene la maggior parte di queste ricchezze vadano a riempire le tasche già piene dell’1% che sta in alto, sono i lavoratori i veri “creatori di ricchezza” della società, poiché è il loro lavoro, unica forza trasformatrice della natura, che è la fonte di ogni valore.

“Il dominio della legge (borghese)” non è l’unico strumento utilizzato per mantenere la divisione tra l’1% più ricco e la classe operaia. La classe dominante ha creato ogni sorta di ulteriori divisioni tra i lavoratori: città contro campagna, colletto bianco contro tuta blu, lavoratore qualificato contro non qualificato, donne contro uomini, immigrato contro nativo.

A causa dell’eredità particolarmente velenosa della schiavitù e dato il crogiolo di immigrati nel paese, sia del passato che attuale, una delle più grandi divisioni su cui ha spinto il capitalismo americano è quella di razza e colore. La storia macchiata di sangue delle ultime centinaia di anni mostra che una volta che l’orrido genio del razzismo esce dalla lampada, non è così facile rimetterlo dentro. La classe dominante sa che se i lavoratori sono impegnati a combattere l’uno contro l’altro, possono mantenersi più facilmente al potere. Il finanziere Jay Gould, un “robber baron” [capitalista senza scrupoli, ndt]” dell’età dell’oro del capitalismo americano, una volta si vantò di poter assumere “metà della classe operaia per uccidere l’altra metà”. In effetti, la classe dominante americana ha usato il divide et impera da prima della Rivoluzione americana, fin dalla ribellione di Bacon nel 1676.

Quando si verificano grandi movimenti come questo, quelli in alto cercano di soffocare le cose. Ma sotto la pressione della crisi in corso e della mobilitazione delle masse, la classe dominante americana è più divisa che in qualsiasi altro momento dalla fine della Guerra civile e della Ricostruzione (il periodo successivo alla guerra civile, ndt). Non sono sicuri del modo migliore di procedere. La carota o il bastone? Il problema con entrambe queste alternative, dal punto di vista della classe dominante, è che nessuna delle due è sufficiente per tutti.

La classe capitalista ha due partiti principali. La maggior parte dei repubblicani, e in particolare Donald Trump, si appoggiano cinicamente e abilmente al razzismo per raggiungere i loro scopi politici. Non si rendono conto che perseguire i loro interessi politici immediati continua a indebolire il loro sistema e l’apparato statale nel suo insieme. Da parte loro, i democratici stanno cercando di entrare in sintonia con il movimento per cooptarlo, somministrando confusione politica e alzando illusioni nelle soluzioni legali. Come per i repubblicani, il loro scopo è quello di difendere il sistema e il suo apparato statale, differiscono solo i metodi.

I marxisti cercano di portare chiarezza politica su questi temi e mostrano una chiara via da seguire. Per fermare il terrore razzista dello stato capitalista, la classe operaia deve avere un proprio partito, un proprio governo e organizzarsi per la propria autodifesa. Questa potrebbe sembrare una soluzione non semplice e nemmeno veloce, ma non esiste altro percorso da seguire.

 

Non si può avere il capitalismo senza razzismo – e senza un apparato statale

La legge, la passività sociale, l’ideologia, la propaganda, la religione, “divide et impera”, e tutto il resto non sono sufficienti per mantenere continuamente tutte le persone in riga. Per mantenere lo status quo e dare l’esempio a tutti quelli che mettono in discussione o agiscono contro questa oscena situazione, viene utilizzata l’intera forza repressiva dello stato su questa o quella parte della popolazione, a volte selettivamente, a volte indiscriminatamente.

Non è possibile che una piccola minoranza possa sfruttare una grande maggioranza senza “corpi armati” che facciano rispettare il proprio dominio. Ciò è particolarmente vero quando le condizioni di vita per la maggior parte della gente sono già misere e si deteriorano rapidamente. Per eliminare veramente un’istituzione come l’attuale forza di polizia, è fondamentale la questione di quale classe detiene il potere politico ed economico. Inoltre, non si può sciogliere la polizia in una singola città o stato: la polizia deve essere trattata a livello nazionale.

C’è una vasta rete di forze dell’ordine negli Stati Uniti. A livello federale, ci sono DEA, ATF, FBI, ICE, Polizia del tesoro, US Marshals, Servizi segreti e altri. Inoltre, ogni corpo dell’esercito ha la propria forza di polizia. La Guardia Nazionale è in realtà una forza di polizia ausiliaria altamente militarizzata, sebbene a tempo parziale. Ognuno dei 50 stati ha almeno un’agenzia che controlla vengano rispettate le leggi a livello statale, e ce ne sono altre a livello di contea e municipale e nei tribunali, nelle carceri, ecc.

In effetti, a partire dal 2018, c’erano quasi 690.000 agenti di polizia a tempo pieno impiegati negli Stati Uniti. La classe capitalista non si arrenderà mai e non stanno nemmeno sostenendo che lo faranno. Ipoteticamente, se una città dovesse eliminare la sua forza di polizia, la polizia statale o di contea potrebbe trasferirsi o potrebbero essere create nuove agenzie con nomi e uniformi diversi per svolgere le funzioni di polizia. Potrebbe essere utilizzata la Guardia Nazionale e, se mai dovesse servire, perfino i militari in servizio attivo in base all’Insurrection Act del 1807.

 

Come possiamo realmente abolire la polizia?

La storia mostra che tutte le riforme significative sono un sottoprodotto di una rivoluzione o della minaccia di una rivoluzione. Ma fino a quando la classe dominante rimarrà al potere, qualsiasi riforma ottenuta dalle masse sarà sempre di natura limitata e con il rischio di venire cancellata. Come spiegato prima, anche se sono costretti a fare questa o quella modifica, i capitalisti necessitano di uno stato per difendere i loro interessi fondamentali.

In ultima analisi, il razzismo e la polizia sono i sintomi di una malattia sociale più profonda: il vicolo cieco storico del sistema capitalista, che ha esaurito ogni potenziale per promuovere il progresso umano generale. La proprietà privata dei principali mezzi di produzione è diventata incompatibile con il benessere della maggioranza. Questa è la causa principale dell’ondata di sconvolgimenti sociali che hanno sconvolto il mondo negli ultimi anni e la forza trainante che continuerà a spingere tutti i paesi, compresi gli Stati Uniti, verso una rivoluzione socialista.

Fino al mese scorso, una simile affermazione avrebbe potuto apparire stravagante per l’osservatore medio, ma gli eventi hanno dimostrato che anche il paese capitalista più potente del mondo non è immune da questo processo. Si sta riallacciando il nodo storico tra le tradizioni rivoluzionarie e le lotte di massa del passato e una nuova generazione di lavoratori e giovani, milioni dei quali sono del tutto aperti alle idee rivoluzionarie.

Milioni di persone hanno capito che sradicare un’istituzione come la polizia, stando dentro ai limiti attuali del sistema, non è semplice come approvare una legge o emanare un ordine esecutivo. Per estirpare le erbacce, devi strapparle alla radice. L’apparato delle forze dell’ordine non può essere abolito lasciando intatte le leggi – e la società di classe che le ha emanate per la propria difesa. L’appropriazione privata della surplus di ricchezza prodotta socialmente – e la necessità di difendere quella ricchezza e il potere che conferisce attraverso la forza schiacciante, l’intimidazione, la detenzione e il terrorizzare intere popolazioni – è la base del dominio capitalista.

Comprensibilmente, molte persone comuni pensano che la polizia sia un male necessario in un mondo pieno di criminali, povertà e disuguaglianza. Ma i veri criminali sono i grandi capitalisti che giocano con la vita di milioni di persone solo per guadagnare qualche soldo in più. Il piccolo crimine è, nella sostanza, il risultato di una società divisa in classi e in un mondo di scarsità artificiale e orientata al profitto, dove le persone fanno tutto ciò che è necessario per nutrire le loro famiglie e sopravvivere. Inoltre, sotto il capitalismo, un sistema in cui le persone sono trattate come merci, l’estrema alienazione porta a relazioni distorte tra esseri umani. In un mondo socialista, in cui tutti i beni necessari della vita – e molto altro – sono disponibili per tutti, le relazioni interpersonali fioriranno su una base veramente umana e il piccolo crimine si estinguerà insieme alla società che prima di tutto l’ha generato.

Vale anche la pena notare che durante il socialismo – il periodo di transizione tra il capitalismo e il comunismo senza classi e senza stato – i lavoratori al potere avranno bisogno di un modo per garantire la sicurezza delle persone. Tuttavia, questi organi servirebbero nell’interesse della maggioranza, non dei capitalisti, e sarebbero sotto il controllo democratico dei lavoratori stessi. I comitati di sorveglianza di quartiere che sono sorti in molte aree sono un’anticipazione di come potrebbe funzionare.

Questo è il motivo per cui qualsiasi sforzo veramente significativo per sciogliere o disarmare la polizia può derivare solo da una lotta di massa per formare un governo operaio. I comitati di autodifesa di quartiere, formati da lavoratori sindacalizzati, lavoratori non organizzati, disoccupati e studenti sarebbero una componente essenziale di questa lotta. Ciò segnerebbe l’inizio di ciò che i marxisti chiamano dualismo di potere: l’embrione di un futuro potere operaio in contrapposizione allo stato dei capitalisti.

In forma embrionale, abbiamo già visto emergere organicamente comitati di questo tipo in città come Minneapolis e Seattle. Questi devono essere generalizzati, dotati di strutture democratiche che rispondano a chi le ha elette e collegati a livello locale, regionale e nazionale. Solo mobilitando l’intera forza del movimento operaio organizzato e della classe lavoratrice più in generale, i lavoratori possono prendere in mano i poteri dello stato, togliendoli ai criminali assoldati dai capitalisti e alle milizie di destra.

La classe lavoratrice americana ha creato organizzazioni di massa sotto forma di sindacati, forti di oltre 14 milioni di iscritti. Il lavoro organizzato sindacalmente, con la sua vasta rete di iscritti, sedi per le riunioni, media e altro, è in una posizione unica per rendere più semplici e coordinare l’estensione di tali comitati ovunque. Molti lavoratori iscritti ai sindacati hanno già avuto un ruolo nella lotta rifiutando di guidare autobus pieni manifestanti arrestati dalla polizia. Il Sindacato dei lavoratori dei trasporti ha sostenuto i suoi iscritti in questa azione. Alcuni portuali e Teamsters stanno anche organizzando interruzioni del lavoro per commemorare George Floyd. Molti singoli iscritti al sindacato hanno avuto un ruolo attivo nelle proteste e nella difesa dei quartieri.

Tuttavia, la direzione del movimento operaio non ha fatto nulla che si possa anche solo avvicinare al ruolo che potrebbe e dovrebbe svolgere in questo movimento. I leader dei principali sindacati e l’AFL-CIO dovrebbero essere in prima linea in questa lotta. Ad esempio, il sindacato ha il potere di organizzare e realizzare uno sciopero generale: possiamo stare certi che otterrebbe l’attenzione della classe dominante! E nel contesto statunitense, uno sciopero generale andreabbe molto più in là, ponendo chiaramente la questione di quale classe dovrebbe governare la società.

Il sindacato può anche mandare in mille pezzi il marcio sistema bipartitico, rompendo immediatamente con entrambi i partiti capitalisti e costruendo un partito operaio. Tutto ciò potrebbe essere accompagnato da campagne per organizzare i lavoratori non organizzati. Dato l’ambiente nella società e il recente sondaggio che mostra che circa la metà della forza lavoro non sindacalizzata statunitense si unirebbe prontamente a un sindacato se ne avesse la possibilità, una campagna militante a livello nazionale potrebbe fare rapidamente crescere le fila dei lavoratori sindacalizzati e gettare le basi per un’offensiva a tutto campo nella lotta di classe. Sfortunatamente, la maggior parte degli attuali leader sindacali si limita a semplici banalità e offre il proprio sostegno a Biden e ai Democratici. Non dimentichiamo che non solo Biden, ma anche Bernie [Sanders], si sono dichiarati pubblicamente contro il definanziamento della polizia, qualcosa su cui possono essere d’accordo con Donald Trump.

Per quanto riguarda i “sindacati” di polizia affiliati all’AFL-CIO, è chiaro che hanno difeso a lungo e coperto il razzismo dilagante e l’abuso di potere tra i loro iscritti. Queste organizzazioni funzionano più come racket o cartelli, usando la loro importanza per la classe dominante come leva per “difendere sé stessi”, inclusi molti sociopatici razzisti. Mentre il movimento contro la brutalità della polizia continua ad allargarsi, i sindacati di polizia stanno chiaramente giocando un ruolo estremamente reazionario nel frenare la possibilità che vengano liberate le energie del movimento operaio organizzato e si ponga dalla parte giusta della storia.

L’inclusione di queste organizzazioni nel movimento avrebbe potuto rappresentare un potenziale punto di pressione da parte di un settore più ampio di classe lavoratrice sull’apparato statale capitalista? Questa era senza dubbio una possibilità nel corso dell’acutizzarsi marcato della lotta di classe. Del resto, in tutto il mondo ci sono stati numerosi esempi in cui si sono viste spaccature tra le fila della polizia o casi in cui è stata parzialmente immobilizzata sotto la pressione della più vasta lotta di classe nel contesto di situazioni rivoluzionarie.

Ma il punto di partenza del metodo marxista è la viva realtà della lotta di classe nel suo sviluppo reale, non formulazioni astratte o posizioni valide in ogni situazione, indipendentemente dal tempo e dal luogo. È stato raggiunto un punto critico e se vogliamo sfruttare il potenziale di massa ancora intatto della classe lavoratrice, i dirigenti sindacali nazionali e locali dovrebbero prendere posizione e cacciare senza tanti complimenti queste organizzazioni fuori dall’Afl Cio.

Tuttavia, anche se i sindacati di polizia fossero stati espulsi dall’AFL-CIO, questo non assolverebbe i dirigenti sindacali dalle loro negligenze e dalle politiche di collaborazione di classe. Invece di usare la loro autorità e le loro risorse per mobilitare tutti i milioni di iscritti dietro alle proteste, hanno espresso dichiarazioni tiepide di solidarietà astratta . Invece di riempire le strade con i battaglioni pesanti della classe operaia per sfidare il coprifuoco e difendere le manifestazioni dalla polizia, dai provocatori e dalle milizie di estrema destra, hanno riposto tutte le loro speranze nelle elezioni di novembre. Invece di aiutare a facilitare l’estensione dei comitati di autodifesa di quartiere in tutto il paese, hanno esresso astratte condanne della violenza e della distruzione delle proprietà, senza indicare esplicitamente chi è responsabile della stragrande maggioranza di queste azioni. E invece di prepararsi accuratamente per un grande sciopero generale, il presidente dell’AFL-CIO, Richard Trumka, si è limitato a denigrare le “forze dell’odio” e a chiedere “giustizia” in astratto.

In ultima analisi, il motivo principale per cui la dirigenza sindacale sta svolgendo un ruolo così codardo e passivo è che non vedono alcuna alternativa al sistema capitalista e non hanno assolutamente fiducia nella possibilità che la classe operaia conquisti il potere politico ed economico. Al contrario, i marxisti sono più fiduciosi che mai nella capacità della classe operaia di cambiare radicalmente la società.

 

Un governo operaio per eliminare le basi del razzismo!

Il razzismo e l’ideologia reazionaria della supremazia bianca sono stati un problema orribile negli Stati Uniti da ben prima che il paese fosse formalmente fondato. Questo veleno venne coscientemente fomentato per sostenere e giustificare la tratta degli schiavi, poi perpetuato ed evoluto per il mantenimento del sistema capitalista nel suo insieme. Il capitalismo ha il razzismo nelle sue stesse fondamenta. La classe operaia può fidarsi solo delle proprie forze per togliere di mezzo questa spazzatura.

Un partito socialista di massa della classe operaia, una volta creato, rappresenterà un balzo storico nella lotta di classe. Un autentico strumento politico della classe operaia che poterebbe e coordinerebbe manifestazioni ancora più grandi. Aprirebbe un dialogo con i lavoratori che scendono in piazza e con tutti quelli che osservano il movimento dai loro luoghi di lavoro o dalle oro case. Alla richiesta di un governo operaio unirebbe azioni concrete, ad esempio uno sciopero generale. Lo stesso processo di preparazione per il successo di uno sciopero a livello nazionale rafforzerebbe la fiducia e l’unità della classe operaia nella lotta contro il razzismo.

Tuttavia, la rivendicazione di un governo operaio e di sostituire la polizia capitalista con i comitati di autodifesa di quartiere deve essere collegata alla più ampia lotta per il miglioramento della qualità della vita della maggioranza della popolazione. Dopotutto, la lotta contro la minaccia quotidiana della violenza poliziesca è una richiesta democratica fondamentale: il diritto di poter vivere le nostre vite senza essere presi di mira e molestati, torturati o persino assassinati per ragioni pretestuose.

Il sistema capitalista minaccia le vite dei neri in innumerevoli modi: non solo attraverso la violenza diretta della polizia che rende ogni giorno la vita impossibile a milioni di persone. Questo è il motivo per cui il movimento deve lottare per il socialismo: una società con la piena occupazione, salari più alti con una settimana lavorativa molto più breve, alloggi di qualità per tutti, nonché assistenza sanitaria ed istruzione universali e gratuite e altro ancora.

Un governo dei lavoratori lancerebbe un vasto programma di lavori di pubblica utilità, salari fissati da accordi sindacali, a partire dai quartieri che hanno la più alta disoccupazione, dove le persone potrebbero essere assunte per costruire case di qualità, parchi, aree ricreative, scuole e ospedali. Eliminerebbe immediatamente la discriminazione salariale di ogni tipo. Oggi, per ogni dollaro che prende un lavoratore bianco, un lavoratore latino guadagna 90 centesimi di dollaro e un lavoratore nero guadagna solo 73 centesimi. E per ogni dollaro che prende un lavoratore maschio bianco, una lavoratrice nera ne guadagna solo 64 centesimi. Questi sono esempi freddi e duri della disuguaglianza capitalista e della sua politica di divide et impera.

Nelle ultime tre settimane abbiamo assistito a uno straordinario movimento di centinaia di migliaia di persone che hanno sfidato la brutale repressione della polizia e la minaccia di un intervento militare. Ciò dimostra l’enorme potere delle masse lavoratrici una volta che iniziano a muoversi. Allo stesso tempo, dobbiamo essere chiari sul fatto che le proteste di massa da sole non sono sufficienti per cambiare radicalmente la società. Se non costruiamo una rappresentanza politica e non facciamo valere la nostra forza come lavoratori salariati che possono astenersi dal lavoro, il movimento a un certo punto inevitabilmente rallenterà – e la classe dominante potrebbe coraggio per lanciare un contrattacco, di un qualunque tipo.

La via da seguire è chiara. La classe operaia ha un enorme forza potenziale e può capovolgere il mondo nel prossimo periodo storico se si mobilita e agisce come una classe in sé e per sé. Questa è la prospettiva per cui la TMI sta lottando. Unisciti a noi e aiutaci a gettare le basi per un partito socialista di massa della classe operaia armato delle idee marxiste!

  • Per combattere i poliziotti assassini, combatti il capitalismo!
  • Per l’unità della classe operaia, possiamo fidarci solo della nostra forza e delle nostre organizzazioni! Un’offesa a uno è un’offesa a tutti!
  • Costruire ovunque comitati di autodifesa di quartiere eletti democraticamente e che rispondano a chi li ha eletti!
  • Il movimento operaio organizzato deve unirsi al movimento, favorire il collegamento tra i comitati di quartiere, convocare uno sciopero generale e fermare il paese!
  • Abbasso Trump, i repubblicani e i democratici!
  • Per un partito socialista di massa della classe operaia e un governo operaio che sostituisca lo stato capitalista, la sua polizia e le sue istituzioni!

 

12 giugno 2020

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