“Qualcuna di meno”, la triste parabola di un movimento
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Covid 19 e violenza contro le donne
La pandemia ha fermato quasi tutto, ma non la violenza contro le donne, anzi l’isolamento sociale e la convivenza forzata hanno aggravato una condizione già difficile che molte donne vivono in quel luogo che ormai non può essere più considerato il più sicuro: la casa e con essa la famiglia.
Lettera aperta alla rete “Non una di meno”
Siamo lavoratrici, studentesse, militanti politiche e sindacali, compagne che hanno partecipato al percorso di discussione e mobilitazione contro la violenza sulle donne che in Italia si è dispiegato tra la manifestazione di Roma del 26 novembre e la straordinaria giornata di lotta dell’8 marzo.
USA: La Corte suprema va all’assalto del diritto di aborto – Rispondiamo con la lotta di classe!
Un’altra bomba senza precedenti ha scosso il mondo già polarizzato della politica americana e della lotta di classe. In una nota interna fatta trapelare all’esterno, redatta dal giudice della Corte Suprema Samuel Alito, la maggioranza di quell’organo reazionario delinea l’intenzione di ribaltare la sentenza Roe v. Wade, la storica decisione del 1973 che ha stabilito che la Costituzione degli Stati Uniti protegge la libertà della donna incinta di scegliere di abortire
La realtà delle lavoratrici della ristorazione: il piatto piange
L’8 marzo è alle porte, peccato che le donne non abbiano proprio nulla da festeggiare. A tal proposito proprio un settore particolarmente a rischio è quello della ristorazione/mense collettive di cui l’80% della manodopera è femminile.
San Camillo di Roma – Sì al concorso, no all’obiezione di coscienza
Ieri il Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato l’assunzione di due medici non obiettori di coscienza presso l’Ospedale San Camillo di Roma. Questi medici hanno partecipato a un concorso indetto nel 2015 solo per medici non obiettori.
Adelina è morta. Le sue idee meritano rispetto
Adelina Sejdini è morta. Si è lanciata da un ponte, non ce la faceva più a combattere, malata, la sua battaglia disperata per ottenere la cittadinanza italiana, lei che grazie al fatto di essersi ribellata ai suoi aguzzini aveva consentito l’arresto di 40 persone coinvolte nel racket della prostituzione e della mafia albanese.