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La rivoluzione tradita – Lo Stato operaio, il Termidoro e il bonapartismo

12,00 

di Lev Trotskij

Brossura, cm 12×16,5
382 pagine
ISBN 978-88-87168-02-4
prima edizione: 2000, ristampa: 2007

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La Rivoluzione tradita, scritto nel 1936, contiene una analisi più attuale che mai dell’evoluzione della Russia post-rivoluzionaria.

L’emergere dello stalinismo, la burocratizzazione crescente dello Stato, la distruzione delle tradizioni rivoluzionarie dell’Ottobre vengono analizzati in modo penetrante che non ha trovato rivali neppure nei decenni successivi alla morte di Trotskij.

Non solo la Rivoluzione tradita spiega in termini marxisti il fenomeno dello stalinismo, ma indica con stupefacente chiarezza il rischio che, se lo stalinismo non fosse stato rovesciato da un movimento rivoluzionario dei lavoratori, la burocrazia avrebbe infine condotto alla restaurazione del capitalismo, tentando di trasformarsi essa stessa in una nuova borghesia. Una prospettiva che purtroppo abbiamo visto realizzarsi a distanza di mezzo secolo, con le conseguenze catastrofiche che oggi vediamo in Russia e non solo.

La nuova edizione contiene una nuova traduzione, realizzata verificando le principali edizioni in lingua straniera. Questo lavoro ci è parso utile dal momento che tutte e tre le edizioni precedentemente apparse in italiano contenevano diversi errori e imprecisioni.

Completano il libro un altro breve scritto di Trotskij del 1935 intitolato Il Termidoro, lo Stato operaio e il bonapartismo, la versione completa dell’articolo di Alan Woods In memory of Leon Trotskij.