NUOVO OPUSCOLO – La lotta contro l’unione europea e la confusione della sinistra

Il 26 maggio le prossime elezioni europee certificheranno una volta di più la crisi verticale dell’Unione europea e dei partiti che ne sono i pilastri: popolari, socialisti, liberaldemocratici.
Dicano quello che vogliono i riformisti, i pacifisti, i liberali e tutte le anime pie democratiche, è un fatto positivo perché certifica la crisi del dominio politico della borghesia nel nostro continente.
Merkel, Draghi, Macron… tutti i leaders che hanno interpretato questo dominio sono a fine corsa.
Tuttavia la confusione al riguardo è obiettivamente molta.
Dopo molti decenni in cui la sinistra, compresa quella “radicale”, ha spacciato l’europeismo per internazionalismo, emergono ora le tendenze “sovraniste” che spacciano il nazionalismo per lotta al capitale.
L’opportunismo qui non è minore, come dimostra il fatto che queste forze hanno sparso grandi illusioni nel governo gialloverde sostenendo che avrebbe potuto aprire un conflitto con Bruxelles mettendo in crisi le politiche di austerità.
Ora che Conte, Salvini e Di Maio hanno (prevedibilmente) calato le braghe è ancora più opportuno ritornare sull’argomento.
Abbiamo pubblicato queste 30 pagine, scritte da Claudio Bellotti, cercando di fare un po’ di chiarezza, l’ambizione è quella di dare un contributo affinché su questa, come su tutte le altre questioni, il movimento operaio assuma una posizione indipendente, basata sui reali interessi di classe dei lavoratori e non accodata a questo o quel fronte borghese.
Alcuni dei punti trattati: la crisi politica nell’Ue, la crisi dell’euro e le proposte di ritorno alle monete nazionali, la divisione fra sovranisti ed europeisti nella Sinistra europea, il programma di Mélenchon e della France Insoumise, la questione delle nazionalizzazioni, la questione della “sovranità popolare”, e soprattutto come si concretizza una alternativa di classe e internazionalista.

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