Draghi e il quantitative easing in salsa europea
9 Marzo 2015
Rivoluzione N° 1
25 Aprile 2015
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NOI LOTTIAMO PER

SINISTRA CLASSE RIVOLUZIONE propone i punti fondamentali di un programma per uscire dalla crisi.
È un programma rivoluzionario che rompe con le compatibilità del sistema capitalista, perché un programma che sia concepito come l’elenco del “possibile” è oggi del tutto inadeguato. Sono rivendicazioni di “transizione”, che nascono dalle necessità oggettive della situazione attuale e che prenderanno forza dalla connessione che sapranno trovare con le lotte della classe lavoratrice e dei giovani. Ed è precisamente a questi settori che è rivolto.
NOI LOTTIAMO PER
• Rottura unilaterale dei trattati europei e ripudio del Fiscal compact. Contro le politiche di austerità. No al pagamento del debito, tranne ai piccoli risparmiatori.Tassazione dei grandi patrimoni.
• Nazionalizzazione del sistema bancario e assicurativo, creazione di un’unica banca pubblica nazionale che garantisca i piccoli risparmiatori.
• Esproprio delle aziende che chiudono, licenziano, delocalizzano le produzioni.
• No alle privatizzazioni e rinazionalizzazione di tutte le utilities privatizzate.
• Nazionalizzazione dei grandi gruppi industriali attraverso l’esproprio senza indennizzo salvo per i piccoli azionisti.
• Nazionalizzazione delle reti di trasporti, telecomunicazioni, energia, acqua, ciclo dei rifiuti.
• Esproprio e riconversione delle aziende che inquinano, per un piano nazionale di riassetto del territorio, di investimento sulle energie rinnovabili e sul trasporto sostenibile.
• Tutte le aziende nazionalizzate siano poste sotto il controllo e la gestione dei lavoratori.
• Salario minimo intercategoriale fissato per legge, non inferiore ai 1.200 euro mensili. Per una nuova scala mobile che indicizzi tutti i salari all’inflazione reale.
• Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario. Blocco dei licenziamenti.
• Salario garantito ai disoccupati pari all’80 per cento del salario minimo.
• Trasformazione dei contratti precari in assunzioni a tempo indeterminato. Ritorno al collocamento pubblico, abolizione delle agenzie interinali.
• Per un sindacato di classe e democratico. Rsu democratiche. Tutti eleggibili e tutti elettori, revocabili in qualsiasi momento dall’assemblea che li ha eletti. Salario operaio per i funzionari sindacali.
• Abolizione delle imposte indirette. Forte progressività dell’imposta sui redditi. Soppressione di Equitalia e di tutte le agenzie private di riscossione delle imposte.
• Per un piano nazionale di edilizia popolare attraverso il censimento e il riutilizzo delle case sfitte e l’esproprio del patrimonio delle grandi immobiliari.
• Per uno stato sociale universale e gratuito. Raddoppio immediato dei fondi destinati alla sanità, abolizione di ogni finanziamento alle strutture private.
• Istruzione pubblica, laica, democratica e gratuita. Raddoppio dei fondi destinati all’istruzione pubblica. Estensione dell’obbligo scolastico a 18 anni. No all’autonomia scolastica e universitaria. No a qualsiasi finanziamento alle scuole private, abolizione dell’ora di religione.
• Pensioni pubbliche e dignitose, abolizione della legge Fornero, in pensione con 35 anni di lavoro o a 60 anni con una pensione pari all’80 per cento dell’ultimo salario e comunque non inferiore al salario minimo.
• Contro il razzismo: abolizione della Bossi-Fini, dei flussi e delle quote, dei Cie e del reato di immigrazione clandestina. Permesso di soggiorno per tutti, diritto di voto per chi risiede in Italia da un anno, pieno accesso a tutti i servizi sociali; cittadinanza dopo cinque anni per chi ne faccia richiesta, cittadinanza italiana per tutti i nati in Italia.
• Abolizione delle leggi repressive, dalla Fini-Giovanardi alle leggi di emergenza.
• Stessi diritti sui posti di lavoro, nel campo dell’istruzione, nessuna discriminazione tra l’uomo e la donna. Socializzazione del lavoro domestico. Difesa ed estensione della legge 194, estensione e rilancio della rete dei consultori pubblici.
• Per uno Stato laico, abolizione del Concordato e dell’8 per mille, esproprio del patrimonio immobiliare e finanziario della Chiesa e delle sue organizzazioni collaterali. Piena separazione tra Chiesa e Stato.
• Controllo operaio, democrazia dei lavoratori. Eleggibilità e revocabilità di tutte le cariche pubbliche. La retribuzione non può essere superiore a quella di un lavoratore qualificato.
• Drastica riduzione delle spese militari. Stop alle missioni delle forze armate all’estero. Fuori l’Italia dalla Nato.
• Contro l’unione Europea capitalista, per una Federazione socialista d’Europa

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