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Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori Fca di Kragujevac (Serbia)

Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori Fiat Chrysler di Kragujevac non si ferma ed è entrato nel suo settimo giorno. Degli oltre 2.400 dipendenti, almeno duemila hanno incrociato le braccia dallo scorso 26 giugno. Solo 250 “colletti bianchi” hanno deciso per ora di non sostenere la lotta.

Il gruppo Fca è il principale esportatore in Serbia e il vecchio stabilimento della Zastava a Kragujevac produce il modello 500L.

I lavoratori richiedono aumenti salariali (da 38mila a 45mila dinari, circa 370 euro), il pagamento degli straordinari e la fine dei licenziamenti. Questi ultimi avvengono a totale discrezione dell’azienda e i lavoratori rimasti devono naturalmente lavorare anche per i licenziati. La scorsa estate è stato lasciato a casa un intero turno di un reparto, e non è stato sostituito. Non esiste alcuna sostituzione per maternità o lunghe malattie.

Nel video: 26 giugno, i lavoratori sospendono il lavoro ed entrano in sciopero

Oltre a una riorganizzazione del lavoro, attraverso nuove assunzioni, il Samostalni sindikat, (Confederazione dei sindacati autonomi, che organizza la maggioranza dei lavoratori dello stabilimento) rivendica l’elargizione del bonus di produzione concordato per il 2016 e un aumento dello stesso per il 2017.

Nonostante le pressioni dei capireparto e dei manager, lo sciopero è compatto e continuerà “fino a quando le nostre richieste non verranno accolte”, spiega Jugoslav Ristic presidente del Samostalni sindikat.

Ristic spiega come lo sciopero alla Magneti-Marelli, una fabbrica dell’indotto, sia stata una fonte d’ispirazione per i lavoratori di Fca. Qualche mese fa i lavoratori della Magneti-Marelli hanno incrociato le braccia per ottenere un salario uguale a quello dei lavoratori Fiat, allora pari a 300 euro netti. L’azienda ha cercato di spezzare lo sciopero mandando gli impiegati a lavorare in produzione, ma la mossa è fallita e dopo cinque giorni di blocco totale ha dovuto cedere alla richieste delle maestranze.

È interessante notare come lo sciopero sia stato organizzato dopo un rinnovamento dei rappresentanti dei lavoratori. Il nuovo presidente del sindacato alla Magneti Marelli , Aleksandar Korać, descrive le condizioni di lavoro esistenti in fabbrica: “Si lavora in condizioni inumane, a quaranta gradi all’ombra senza aria condizionata. La gente è costretta a stare a casa a lungo in malattia. Ti spezzi la schiena per i profitti dell’azienda”

Fca è andata in Serbia per massimizzare i profitti, pagando salari da fame e riducendo al minimo ogni investimento rispetto alle infrastrutture. In questo è stata aiutata dai governi che si sono succeduti a Belgrado, con lo Stato che èancora padrone del 33% dello stabilimento di Kragujevac. Sia che siano stati presieduti dal Partito democratico Ds sia dagli (un tempo) ultranazionalisti del Sns hanno concesso ogni tipo di aiuti e facilitazioni a Marchionne.

Oggi i lavoratori serbi hanno cominciato a dire no all’arroganza di Marchionne e come spega Ristic “siamo convinti che non si possa tornare indietro”.

La solidarietà alla lotta degli operai di Kragujevac deve essere totale. Il messaggio di solidarietà di un gruppo di delegati e lavoratori Fca è un segnale importante.

La lotta di Kragujevac può costituire un esempio non solo per il resto della classe lavoratrice serba, ma per i lavoratori del gruppo Fca in Italia e a livello internazionale.

(grazie al sito web http://www.masina.rs/ dalle cui corrispondenze abbiamo tratto diverse informazioni per la stesura dell’articolo)

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