Le donne discutono, si organizzano, lottano! Bilancio del nostro convegno sulla condizione femminile
Le 432 registrazioni e i 400 partecipanti fanno del convegno marxista sulla condizione femminile “Libere di lottare”, tenuto online il 6 e 7 marzo, un indubbio successo. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia la campagna di lancio di questa due giorni ha visto la nostra organizzazione impegnata in volantinaggi fuori da scuole, università, posti di lavoro, consultori e centri antiviolenza. In alcune città, come a Parma e Milano, sono state organizzate assemblee in preparazione; in altre, come a Napoli, assemblee di istituto nelle scuole; in altre ancora, è il caso di Roma ma non solo, abbiamo conosciuto diverse lavoratrici che si sono offerte di promuovere con noi l’evento.
L’adesione che abbiamo raccolto è inevitabilmente legata alla consapevolezza diffusa dell’esistenza di un’oppressione di genere che costringe le donne in ogni ambito sociale in una posizione di subalternità, approfondita con la pandemia, ma parte di una condizione strutturale. Per questo motivo la prima delle quattro sessioni del convegno si è concentrata sulle radici dell’oppressione femminile individuando nel rapporto tra l’emersione della società divisa in classi e la nascita della proprietà privata la ragione materiale dello sviluppo del patriarcato. Da questo punto di vista l’analisi che conduciamo parte dal prezioso contributo di Engels, L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato. Nel dibattito sono stati evidenziati i limiti principali che individuiamo nelle diverse correnti del femminismo, da quello liberale incarnato da Kamala Harris, a quello materialista, su cui rimandiamo al materiale a disposizione sul nostro sito.
Caratterizzando, in ultima analisi, l’oppressione di genere come il prodotto della divisione in classi nella società riteniamo che le discriminazioni di genere colpiscano in particolare le lavoratrici. La seconda sessione del convegno si è concentrata proprio sulla loro condizione: precarietà strutturale, differenziali salariali, discriminazioni. Contributi di analisi e testimonianze dirette hanno sottolineato come la pandemia abbia notevolmente esasperato una situazione di per sé già insostenibile. L’elemento comune tra tutti gli interventi è stato quello della necessità della lotta. Le tutele e i diritti conquistati in passato ci vengono oggi sottratti, dobbiamo dunque tornare ad organizzarci. Tra i diritti negati ci sono sicuramente quelli civili, la terza sessione del convegno ha approfondito questo aspetto. Partendo dai processi di lotta che hanno portato all’approvazione della legge 194 si è discusso della situazione dei consultori, delle campagne bigotte portate avanti dai movimenti pro-life, della libertà sessuale.
L’ultima sessione intitolata “Un mondo di donne in lotta” ha visto la partecipazione di compagne di altre sezioni della Tendenza marxista internazionale che hanno portato contributi significativi al dibattito descrivendo il trattamento feroce riservato alle donne in alcuni paesi come in Brasile, Messico e Pakistan, e inquadrando la battaglia che conduciamo per la liberazione della donna nella nostra più complessiva lotta rivoluzionaria contro il capitalismo. Sul nostro canale YouTube sono state caricate le registrazioni di questo meraviglioso convegno che ha rappresentato un momento importante di confronto e approfondimento. Ora è il tempo di far vivere queste idee, è il momento di organizzarsi!
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