Lavoratore morto a Novara, solo lo sciopero generale può fermare omicidi e repressione!
Sinistra classe rivoluzione aderisce al corteo di domani 19 giugno a Roma e a tutte le altre manifestazioni di protesta contro questo omicidio.
Di seguito, il comunicato di Giornate di Marzo, area d’alternativa in Cgil.
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Adil Belakadim, lavoratore e militante del Si Cobas è stato investito e ucciso da un camionista che ha tentato di sfondare un picchetto, durante lo sciopero nazionale della logistica dei sindacati di base a Novara. Non si tratta di un incidente o una fatalità, ma di un omicidio per piegare una lotta.
Che il padronato abbia deciso oramai da tempo di intraprendere la linea dello scontro duro è evidente. I fatti di Tavazzano sono solo uno degli ultimi episodi, ma da sempre quando la lotta supera il limite che il padrone è disposto a tollerare, scatenano la violenza. Con l’aggressione a Tavazzano, oggi con lo sfondamento di un picchetto, in generale con le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Non solo nella logistica ma in ogni settore, a prescindere dalla tessera in tasca del lavoratore o dal sindacato che organizza la lotta.
Questo crimine si inserisce in un quadro, quello della logistica, dove prevale il massimo sfruttamento, orari e carichi di lavoro arbitrari, buste paga fantasma, assunzioni in gran parte precarie e lavoro nero. Il sistema degli appalti e subappalti consente guadagni stellari alle multinazionali e condizioni inaccettabili per i lavoratori. Un sistema che massimizza il profitto e che quindi non deve cambiare.
Il messaggio è chiaro, anche dopo la pandemia devono essere i lavoratori a continuare a pagare la crisi. Non si muore solo davanti ai cancelli, ma anche nei cantieri e nelle officine. Nel 2021 i morti sul lavoro sono aumentati del 9%.
È ora di dire basta!
Come iscritti alla Cgil pretendiamo che la nostra organizzazione dia una risposta ferma e immediata. Le differenze tra sigle in questo momento non possono e non devono essere ostacolo alla mobilitazione. Davanti a tale scempio non devono esserci ambiguità e non ci si può limitare a comunicati di circostanza.
La convocazione di assemblee nei luoghi di lavoro e la convocazione dello sciopero generale non è più rinviabile. I lavoratori devono saperlo, il sindacato non sta a guardare e si mobilita per proteggerli!
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