La scuola allo sbaraglio! – Studenti e lavoratori, lottiamo uniti per la sicurezza e il diritto allo studio!
L’editoriale del nuovo numero di Rivoluzione
Dopo una didattica a distanza che ha lasciato indietro milioni di studenti in tutta Italia e che non ha fornito, nella maggioranza dei casi, gli strumenti necessari per affrontare l’anno scolastico successivo, la ministra Azzolina ha fissato il rientro a scuola in presenza per il 14 settembre.
I parametri con cui il governo pretende di riaprire la scuola sono vergognosi e fanno acqua da tutte le parti. Tutto è stato scaricato sulle regioni e sulle singole scuole o insegnanti. Non ci sono direttive chiare per questioni fondamentali e le poche indicazioni sono contraddittorie e insufficienti. Si stima che per oltre la metà degli studenti le misure necessarie alla sicurezza non verranno rispettate.
È scandaloso che in una situazione di pandemia globale non siano cambiati i limiti di studenti per aula fissati dal Miur (massimo 30 alunni per aula). Un tetto di 15 alunni per classe è oggi una necessità evidente. Senza contare poi che da un recente studio dell’Anp (Associazione nazionale presidi), risulta che su 350mila aule in tutta Italia, solo 20mila sono in regola con le nuove disposizioni sul distanziamento sociale. Noi rivendichiamo l’immediato utilizzo delle strutture pubbliche non utilizzate e se necessario anche degli spazi privati, a partire dalle scuole private, per metterli a disposizione di tutti gli studenti e così garantire il necessario distanziamento sociale.
Ad oggi molte scuole non hanno la presenza né di sale infermieristiche, né di personale medico addetto e né di strumenti medici adatti in caso che un alunno presenti sintomi di Covid-19. Il governo non si è nemmeno preoccupato di fornire termometri digitali agli ingressi per controllare la temperatura corporea di studenti, insegnanti e personale Ata. Chiedono autocertificazioni invece di fare una seria prevenzione.
L’indifferenza del governo non va solo contro i giovani ma anche contro gli insegnanti e il personale Ata. Ci stiamo affacciando ad un anno scolastico con lo spettro di 250mila supplenti, cioè precari a cui verrà cancellato il contratto in caso di un nuovo lockdown.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di un’unione fra insegnanti e studenti, l’autonomia scolastica sta schiacciando ogni anno di più i lavoratori delle scuole che al ritorno a settembre si troveranno con ancora meno diritti, meno tutele e con più ordini da rispettare.
Il governo sa benissimo che in queste condizioni il rientro equivale a mandare la scuola allo sbaraglio. La classe dominante non ha nessuna intenzione di investire per la salvaguardia degli studenti e del personale scolastico e questa ripresa della scuola ne è la prova. L’unica cosa da fare oggi è un cambio radicale di sistema, se non vogliono darci quello di cui abbiamo bisogno per la tutela della nostra salute e della nostra vita significa che dovremo prendercelo noi.
La rabbia accumulata in questi anni e soprattutto in questi mesi, con l’inizio di settembre sono destinate ad esplodere. Abbiamo tutti gli ingredienti per un autunno carico di lotte studentesche, che saranno sempre più dure e profonde, a partire dalle manifestazioni del 25 e 26 settembre.
Per cambiare le cose abbiamo bisogno di organizzarci e di avanzare un programma politico con delle rivendicazioni democraticamente decise e ben strutturate. Costruiamo collettivi e Comitati della sicurezza all’interno di tutte le scuole per lottare e vincere! Il nostro coordinamento studentesco Alziamo la testa è radicato su tutto il territorio nazionale e sta lavorando in questa direzione, aiutaci a costruirlo!
*Coordinamento studentesco Alziamo la Testa!
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