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In memoria di Massimiliana Piro

Massimiliana Piro – la nostra Massimiliana – ci ha lasciato. Il tumore contro cui lottava alla fine ha prevalso togliendo a lei le ultime forze e lasciando a noi un vuoto che non potremo mai colmare.

Abbiamo conosciuto Massimiliana una quindicina di anni fa, in occasione di un’assemblea pubblica sulla questione femminile che tenemmo nella nostra auletta occupata nella Facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli. All’epoca la nostra organizzazione era composta in prevalenza da studenti universitari ma lei, che apparteneva ad una generazione precedente ed era già da tempo una bibliotecaria, tra noi si è subito sentita a proprio agio. Poco dopo quella iniziativa decise di militare tra le nostre fila; era estranea a qualsiasi forma di scetticismo o demoralizzazione e fino alla fine è stata tra i nostri più convinti ed entusiasti compagni.

Massimiliana aveva già avuto esperienze di militanza politica nella FGCI, prima di dedicarsi con determinazione alla battaglia ambientalista. In noi ha trovato il modo per continuare questa lotta in un’ottica collettiva ma da una prospettiva rivoluzionaria. Per Massimiliana era impossibile immaginare un futuro per noi tutti dentro questo sistema. Ogni sua riflessione era alimentata dalla necessità di costruire un mondo libero dalla logica irrazionale del capitalismo, ogni suo intervento era pensato dal punto di vista dei lavoratori, delle loro lotte, delle loro capacità creative.

In merito alle questioni ambientali, così care a Massimiliana, ci siamo trovati in sintonia dal principio. Al pari nostro considerava la teoria della decrescita, così di moda in quegli anni, un’utopia che si basava sulla riduzione volontaria della produzione e dei consumi e un’assurdità che spingeva a guardare indietro. La critica che muoveva al capitalismo partiva dal riconoscere questo sistema come di per sé dissipativo, ovvero incapace di risolvere la contraddizione di fondo tra la logica del profitto e la salvaguardia dell’ambiente; come spesso usava dire riprendendo un concetto di Marx, la crisi ambientale andava affrontata ridefinendo il ricambio organico tra l’uomo e la natura.

Massimiliana aveva una solida formazione scientifica e un’esperienza che in questi anni ha messo generosamente a disposizione della nostra organizzazione. Averla tra le nostra fila ci ha permesso di poterci confrontare a partire da un livello di elaborazione più alto. Abbiamo potuto beneficiare delle sue conoscenze in alcune battaglie decisive condotte in questi anni. Nel 2010, durante la lotta degli operai della Fiat di Pomigliano contro Marchionne, ci ha aiutato a costruire una proposta condivisa con i lavoratori sull’auto elettrica e poco dopo il suo contributo è stato prezioso in occasione della battaglia in difesa dell’acqua pubblica. Quando esplosero le mobilitazioni di massa contro la Terra dei fuochi in Campania ci diede argomenti più approfonditi per intervenire nelle lotte. Massimiliana non era mai banale, aveva ampie conoscenze tecniche che semplificava e rendeva accessibili a tutti in modo chiaro e con una visuale mai ristretta, sempre unita alla capacità di guardare ai processi globali.

Figlia di Sergio Piro, importante psichiatra campano e tra i principali protagonisti del movimento per la chiusura dei manicomi, Massimiliana ha portato nella nostra organizzazione anche questa preziosa eredità e ci ha permesso di entrare in contatto con chi aveva raccolto il testimone di quella lotta, che seppur su questioni diverse dal passato è ancora aperta.

Massimiliana era una compagna delicata, come lo sono tutti i ricordi che ci porteremo di lei. Non possiamo dimenticare il silenzio che calava durante le riunioni, quando interveniva con la sua vocina leggera che tutti noi volevamo ascoltare. I suoi interventi erano essenziali, senza grandi giri di parole e andavano dritti al punto. Era sempre dolce e gentile ma difendeva le sue idee con forza e caparbietà.

A tutti noi ha sempre rivolto piccole attenzioni e grandi sorrisi, era una miniera inesauribile di affetto e di premure. Sentiva una profonda esigenza verso i più giovani, a cui voleva lasciare il testimone. Ricorderemo la sua felicità quando commentò con noi la sua partecipazione ad una riunione del collettivo Mercalli, la scuola dove decenni prima si era diplomata, a cui era stata invitata per discutere con gli studenti dell’emergenza climatica e delle prospettive del movimento dei Fridays For Future.

Tutto quello che ci ha dato in questi anni di militanza comune non è quantificabile e sicuramente non può essere restituito in poche parole. È stata una compagna che non ha mai avuto la presunzione di voler insegnare qualcosa eppure tutti noi abbiamo imparato molto da lei.

In questi anni l’abbiamo vista lottare più volte contro la malattia, che ha sempre affrontato con coraggio. Si poteva intuire la sofferenza e l’estenuazione nei momenti più difficili ma Massimiliana faceva di tutto per nasconderlo. L’abbiamo vista combattere più e più volte e ci siamo illusi. Pensavamo che anche questa volta sarebbe ritornata ma non è stato così.

Perdiamo una compagna eccezionale, intelligente e generosa, per noi preziosa. Sappiamo che la nostra organizzazione per lei è stata altrettanto importante. Coloro che non l’hanno conosciuta potranno leggere gli articoli e il materiale che ha scritto. I compagni che l’hanno conosciuta faranno vivere la sua memoria e il suo esempio tra le giovani generazioni.

Noi continueremo la nostra lotta anche per Massimiliana, portando con noi la sua fiducia illimitata nella vittoria futura.

 

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