14 Giugno 2023 Bryce Gordon (socialistrevolution.org)

Il Canada brucia e New York soffoca: socialismo o catastrofe climatica

Milioni di persone nella parte orientale degli Stati Uniti d’America sono state esposte a una qualità dell’aria davvero pessima negli ultimi giorni, causata da una stagione degli incendi da record in Canada, che è cominciata in anticipo e si è sviluppata con la maggiore intensità di sempre.

Mercoledì, New York City aveva la peggiore qualità dell’aria rispetto a qualsiasi città nel mondo intero ed era immersa in un’atmosfera spettrale che ricordava quella di Marte. Philadelphia, Baltimore, Washington D.C., e migliaia di altre città più piccole nella regione sono state colpite dallo stesso fenomeno. Con un indice di qualità dell’aria assestatosi su valori considerati “pericolosi”, sopra 300, in alcuni casi, decine di milioni di abitanti della regioni sono stati avvisati di rimanere a casa e in alcuni casi le scuole sono state chiuse e i voli cancellati.

Se la qualità dell’aria è attualmente migliorata nel nord-est, sono gli abitanti del sud-est adesso ad essere colpiti maggiormente e il Servizio Meteorologico Nazionale ha avvertito che i venti nella prossima settimana cominceranno a riportare i fumi nel nord-est. Con cento incendi che ancora divampano in Quebec e in Ontario, non si può escludere che altre giornate simili siano all’orizzonte. Questo è un promemoria tangibile dell’accelerazione della crisi climatica, con eventi climatici prima inauditi che diventano sempre più frequenti.

 

Eventi climatici senza precedenti

Alcune persone che hanno passato tutta la propria vita negli Stati Uniti nord-orientali hanno commentato i fatti dicendo di non aver mai visto nulla del genere, mentre altri hanno osservato che a New York City lo scorso mercoledì sembrava di vivere grosso modo nel mondo di Blade Runner. Scenari simili diventeranno solo più frequenti nel prossimo decennio, dal momento che gli scienziati hanno spiegato da tempo che, con il peggioramento della crisi climatica, gli eventi climatici diventeranno sempre più irregolari e imprevedibili.

Il Wall Street Journal ha spiegato: “La stagione degli incendi in Canada è iniziata in maniera violenta quest’anno, con più di 8,1 milioni di acri (oltre 3,2 milioni di ettari, ndt) inceneriti già ai primi di giugno, secondo il dipartimento delle risorse naturali del paese. In una tipica stagione degli incendi, a questo punto avrebbero dovuto essersi bruciati 600mila acri”.

Il centro di Halifax (Canada) in fiamme

Da quando è diventato capo dell’Halifax Regional Fire and Emergency nel 2017, Ken Stuebing ha avvertito più volte che il budget stanziato per la lotta agli incendi era troppo esiguo e che non avevano abbastanza materiale di formazione né abbastanza vigili del fuoco. Stuebing si è detto particolarmente preoccupato per gli incendi boschivi, arrivando a dire che già nel 2022 la paura di questi lo teneva sveglio la notte, poiché l’amminitrazione regionale di Halifax non disponeva delle risorse necessarie per combattere gli incendi boschivi più gravi.

Ad aggravare le difficoltà che la provincia si trova ad affrontare c’è il fatto che, soprattutto nelle aree rurali, gran parte delle operazioni di spegnimento degli incendi sono svolte da vigili del fuoco volontari che lo fanno per aiutare la propria comunità. Questa situazione è diventata sempre più preoccupante perché molti vigili del fuoco volontari stanno invecchiando e non ci sono abbastanza soldi per formarne di nuovi.

Il sindacato dei vigili del fuoco dell’Ontario, OPSEU, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che i tagli stanno rendendo più difficile combattere gli incendi. Nel tentativo del governo dell’Ontario di risparmiare, ai vigili del fuoco dell’Ontario settentrionale non vengono più offerti contratti permanenti, ma solo contratti di tre o sei mesi. Questo ha reso incredibilmente difficile l’assunzione di personale, in quanto i lavoratori guardano alla stabilità dell’impiego. In passato, quando i vigili del fuoco dell’Ontario settentrionale ricevevano contratti permanenti, trascorrevano la bassa stagione a ripulire le sterpaglie e a svolgere altre attività per ridurre il rischio di incendi. Ora il sindacato afferma che mancano 50 squadre per proteggere adeguatamente la provincia dagli incendi boschivi.

Anche il Quebec è tristemente impreparato. La provincia è a corto di aerei epiloti per combattere gli incendi e in generale non ha le risorse per mettere sotto controllo nemmeno la metà degli incendi. Il governo del Quebec è invece costretto ad aspettare i rinforzi dell’esercito canadese e dei volontari internazionali provenienti da Stati Uniti, Portogallo e Francia.

Come dice il proverbio, “la prima volta è un caso, la seconda è una coincidenza, la terza è uno schema”. L’incapacità di questi governi di prepararsi, mitigare e combattere gli incendi selvaggi è un fallimento dell’intero sistema capitalistico. È sintomatico della decadenza del capitalismo il fatto che la classe dirigente non sia in grado di anticipare problemi che sono garantiti per ripresentarsi ogni anno, anche a rischio di perdita di proprietà e profitti.

La filosofia marxista spiega che il cambiamento e lo sviluppo – nella natura, nella società umana e nel pensiero – avvengono sia attraverso trasformazioni graduali sia attraverso bruschi salti qualitativi e rivoluzioni. Ciò di cui siamo testimoni negli ultimi anni riguardo al cambiamento climatico rientra esattamente in questo schema.

 

Il capitalismo è incapace di affrontare il problema

L’inquinamento dell’aria nel capitalismo va ben al di là di quello causato solo dagli incendi e riguarda vasto settori della produzione industriale e dei trasporti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’inquinamento dell’aria è responsabile di sette milioni di morti premature ogni anno e di una morte su otto in totale. Esso danneggia non solo il sistema cardiovascolare, ma anche il funzionamento neuro-cognitivo e altre funzioni dell’organismo umano. Questo è solo uno dei tanti orribili effetti dell’inasprirsi del cambiamento climatico che abbiamo osservato negli ultimi anni.

Joe Biden e i Democratici si sono presentati come il partito che “prende il cambiamento climatico sul serio”. Durante la campagna elettorale del 2020, i media liberali erano scatenati rispetto alla necessità di votare per Biden per questo motivo. Ma il problema è il sistema capitalista stesso, che è basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sull’investimento per il profitto in un’economia anarchica e priva di pianificazione. Questo è precisamente il sistema che Biden difende senza alcuna discussione.

Come parte del suo intervento in questa emergenza, Biden ha assicurato alla nazione che gli Stati Uniti hanno mobilitato 600 vigili del fuoco per aiutare i pompieri canadesi, mentre il Governatore dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha annunciato che lo stato avrebbe fornito mascherine N-95 gratuitamente per difendersi dal fumo. Ma i lavoratori e i giovani più avanzati, coscienti della totale inadeguatezza del programma dei Democratici rispetto al cambiamento climatico, non si lasciano ingannare da queste buffonate solo di facciata, che soddisfano a malapena i requisiti minimi e inseguono semplicemente gli eventi.

Ironicamente, questo evento climatico si è presentato appena un mese dopo che i Democratici cosiddetti progressisti nello Stato di New York hanno “approvato il Green New Deal”. Dopo quattro anni di intrallazzi e mercanteggiamenti, alcune riforme minime sono state approvate, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile nello Stato entro il 2030. Questi cambiamenti sono positivi, nella misura in cui valgono qualcosa, ma non possiamo abbellire queste misure di entità estremamente modesta soprattutto se messe a confronto con la portata della crisi climatica, che è globale nella sua natura e richiede una soluzione globale.

 

Abbiamo bisogno di un’economia pianificata!

Ci aspettano ulteriori sconvolgimenti ambientali con l’inasprirsi della crisi climatica. L’effetto cumulativo di tutto questo sicuramente spingerà sempre più persone – in particolare i giovani – a mettere in discussione il funzionamento del capitalismo stesso. I milioni di giovani americani e canadesi che già vedono il comunismo come il proprio sistema economico ideale comprendono la necessità di una rottura completa con il caos capitalistico.

Ciò che serve è la ristrutturazione urgente e totale della produzione energetica e del sistema di distribuzione. L’umanità possiede la ricchezza e la tecnologia per dare inizio a una transizione all’energia infinitamente rinnovabile, ma questi mezzi al momento sono controllati dai capitalisti. Solo con una lotta per espropriare le compagnie energetiche e gli altri settori industriali principali, per integrarli in un’economia nazionalizzata e democraticamente pianificata, possiamo preparare la base per una risposta collettiva e coordinata al cambiamento climatico.

È evidente che nessun partito politico può risolvere questo problema. La lotta per superare con successo la crisi climatica è la lotta per la rivoluzione socialista. Unisciti alla nostra lotta!

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