I fantastici numeri di Expo
• 1,3 miliardi (inizialmente 1,6) di euro investiti da Expo Spa, azienda compartecipata di enti pubblici, che organizza l’evento;
• 900 milioni che comuni, province e regioni investiranno in infrastrutture (autostrade, strade e metropolitane);
• -7,4 milioni il passivo dei conti economici di Expo Spa nel 2013, nel 2014 la perdita sarà maggiore, come già dichiarato dal direttore generale Sala;
• 12,3 milioni il costo del personale di Expo Spa: 86 impiegati il resto sono dirigenti, quadri e collaboratori;
• 160 milioni di euro i debiti insoluti di Arexpo Spa, azienda sempre compartecipata da enti pubblici, acquisitrice delle aree per i padiglioni;
• 18.500 i lavoratori a gratis per Expo: “i volontari” come da accordo firmato tra Expo Spa e sindacati;
• 800 i lavoratori che Expo Spa assumerà: 340 con contratto di apprendistato, 300 con contratto a tempo determinato, 195 come stagisti;
• 516 euro lorde il rimborso spese (ridicolo) per i 195 stagisti;
• 0 (zero) euro sarà la disoccupazione (Aspi) che spetterà a stagisti ed apprendisti al termine di Expo.
Numeri alla mano è facile capire chi si arricchirà con Expo 2015!
Articoli correlati
NO TAV – Condannata per una tesi di laurea
Negli ultimi mesi abbiamo visto l’inasprirsi della repressione contro il movimento No Tav in Val Susa. Tale repressione colpisce anche studenti universitari che si trovano in valle a fini di ricerca. È il caso di Roberta Chiroli, laureata in antropologia alla Ca’ Foscari di Venezia, che noi abbiamo intervistato:
Decreto Genova – La fine delle grandi promesse
Il crollo del ponte Morandi di Genova ha fatto emergere tutti i limiti del governo del “cambiamento” e le sue divisioni interne. E anche il “decreto Genova” con i suoi infiniti ritardi, si è trasformato in un ulteriore terreno di scontro tra la Lega e il M5S.
8 marzo, migliaia in piazza – Riparte la lotta, riprendiamoci tutto!
Davanti allo stillicidio di soprusi e angherie quotidiane, alle provocazioni crescenti, alle vite negate la rabbia che covava da tempo sotto la superficie è emersa con forza, visibile a tutti, l’8 marzo. In questa giornata abbiamo assistito a una reazione decisa proprio da parte di quella medesima parte della società maggiormente sotto attacco, le donne, a cui si sono aggregati i settori oppressi della società.
Cosa sono le assemblee popolari?
Da più parti in Italia si comincia a parlare delle Assemblee popolari come strumento di organizzazione e di lotta. Lo sviluppo di assemblee popolari come strumento di coordinamento delle lotte, fino a prefigurare elementi di contropotere non sono affatto casi eccezionali, o costruzioni astratte che i marxisti intendono imporre al movimento reale ma ne hanno costituito in molteplici occasioni un lievito essenziale.
Il governo dichiara guerra ai poveri
Con la legge di bilancio, il governo Meloni ha dimostrato in maniera lampante – nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno – quali sono gli interessi che intende portare avanti.
L’attacco più pesante viene condotto contro il settore più povero della società, i disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Mandiamolo a fondo!
Il 9 luglio l’Economist di Londra usciva con una copertina intitolata “The Italian Job” che ritraeva l’Italia come un autobus sull’orlo di un precipizio nel quale era già precipitata una Gran Bretagna simboleggiata da un taxi londinese. La crisi italiana è matura e può scoppiare in qualsiasi momento.