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Honduras: il movimento di massa chiede le dimissioni del presidente JOH!

Supporters of opposition candidate Salvador Nasralla march to protest the re-election of Honduras' President Juan Orlando Hernandez in Tegucigalpa, Honduras January 12, 2018. The banner reads: "JOH (referring to Honduras President Juan Orlando Hernandez) Out, Narcodictator." REUTERS/Jorge Cabrera

In Honduras, un movimento di massa ha raggiunto proporzioni insurrezionali e minaccia di far cadere il governo illegittimo di Juan Orlando Hernández (JOH). Le proteste contro la prevista privatizzazione dell’assistenza sanitaria pubblica e dell’istruzione, iniziate alla fine di maggio, crescono sempre più. La scorsa settimana in Honduras ha visto un allargamento significativo del movimento di protesta dai sindacati dei lavoratori della sanità e degli insegnanti a diversi altri settori.

I camionisti hanno bloccato le principali autostrade del paese e presentato una lista di rivendicazioni; e un gruppo di forze speciali della polizia noto come “Cobra” si sono rifiutati di portare avanti la repressione contro i manifestanti. In una dichiarazione televisiva, i Cobra hanno detto: “Dichiariamo il nostro sostegno al popolo poiché ne facciamo parte e beneficiamo anche noi della causa per la quale stanno combattendo”.

 

Il movimento contro JOH in crescita

Le proteste sono iniziate tra insegnanti e operatori sanitari in risposta ai piani del governo di tagliare le spese per la salute e l’istruzione. Tomás Andino, un importante attivista in Honduras, ha affermato che le riforme “implicano la totale privatizzazione” e “la distruzione della salute pubblica e dell’istruzione”. I nostri compagni di Izquierda Marxista Honduras ci hanno detto che il governo di Juan Orlando Hernández (JOH) vuole approvare una legge che cancellerà i diritti dei lavoratori nel settore della salute e dell’istruzione. Le proteste hanno ottenuto la sospensione immediata di questa legge programmata all’inizio di questo mese, ma le mobilitazioni hanno presi ulteriore slancio, e gli operai chiedono ora le dimissioni di JOH.

Secondo i nostri compagni nel paese, il movimento sta crescendo, sempre più settori stanno entrando in lotta e stanno uscendo alla ribalta nuovi leader dalla base dei sindacati dei sindacati. La dottoressa Suyapa Figueroa, presidente del Colegio Médico de Honduras, ha denunciato il governo come “non più credibile o legittimo”. Inoltre, LIBRE, il principale partito di opposizione, il cui leader Mel Zelaya è stato estromesso dal governo dal colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti nel 2009, ha dichiarato il sostegno ai manifestanti. Chiedono le dimissioni immediate di JOH e sostengono pienamente i blocchi stradali ad oltranza e “qualunque altra azione insurrezionale fino a quando cadrà la dittatura”.

Come già detto, Mel Zelaya è stato rimosso dall’incarico da un colpo di stato nel 2009. Zelaya era un candidato di centrosinistra che aveva stretto un’alleanza con Hugo Chávez e la Rivoluzione Bolivariana nel 2008, suonando così numerosi campanelli d’allarme per gli interessi imperialisti USA nella regione. Hillary Clinton e John Negroponte (l’ambasciatore in Honduras durante l’amministrazione Reagan implicato nell’affare Iran-Contra) sostennero allora il colpo di stato.

 

Abbasso il governo corrotto e repressivo!

Nel 2014, JOH è diventato presidente. È stato rivelato che, durante il suo mandato, il presidente Hernández è stato il principale sospettato di un’indagine della DEA su traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco su larga scala. Nel novembre dello scorso anno, il fratello del Presidente, Tony Hernández, è stato arrestato negli Stati Uniti per aver preso parte al traffico tonnellate di cocaina nel paese dal 2004-16. Nel 2017, JOH ha cambiato le regole elettorali per permettere la sua candidatura a un secondo mandato. In queste elezioni, il candidato dell’opposizione, Nasralla, che aveva fondato un partito anticorruzione per contestare la campagna presidenziale di JOH, era chiaramente in testa, con il 60% dei voti contati. Tuttavia, i contatori dei voti elettronici sono andati fuori uso per 36 ore e quando sono tornati online, JOH ha vinto con uno stretto margine del 43% rispetto al 41% di Nasralla. La frode elettorale era chiara ed è stata riconosciuta dagli osservatori internazionali e persino dall’Osa (organizzazione degli stati americani). Le proteste scatenatesi dopo la frode sono state represse con brutalità e dieci manifestanti hanno perso la vita. Comprensibilmente, le masse si oppongono apertamente a questo governo corrotto e scandaloso.

Il presidente non solo è sospettato di essere coinvolto nei principali reati internazionali, ma ha anche operato tagli continui alla sanità pubblica e all’istruzione. Meno del 10 percento del bilancio annuale è destinato al settore sanitario e i fondi per l’istruzione sono scesi del 13 percento negli ultimi 10 anni. Di conseguenza, il 40 percento dei pronti soccorsi ha una copertura medica inadeguata, e nella seconda città più grande, San Pedro Sula, le cliniche ostetriche non dispongono di risorse sufficienti per offrire appuntamenti di emergenza alle madri in gravidanza.

Marco Calderón, un insegnante di scuola elementare, ha detto che nella sua scuola “non abbiamo biblioteca né computer e nemmeno insegnanti di inglese” e non sono stati concessi i finanziamenti per riparare il tetto della scuola, da cui fuoriusciva l’amianto. Nel frattempo, il bilancio della difesa ha registrato un aumento dal 12,5% al ​​14,5% nello stesso periodo. Oltre ad aumentare i fondi per la difesa, è stato anche rivelato che 350 milioni di dollari sono stati sottratti all’Istituto honduregno di previdenza sociale (IHSS), con alcuni fondi che sono stati dirottati verso la campagna elettorale di JOH nel 2013.

Le masse soffrono a causa di questi tagli draconiani, dato che il 70 percento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, rispetto al 50 percento del 2010. Migliaia di persone stanno fuggendo dal paese, sfuggendo alla povertà, al crimine e al violenza, tentando di emigrare negli Stati Uniti.

 

Costruire uno sciopero generale!

La rivendicazione insistente di uno sciopero generale da parte dei sindacati della sanità e dell’istruzione sta guadagnando sostegno tra settori sempre più ampi della classe operaia. Stanno disperatamente cercando una via d’uscita dall’attuale crisi economica e chiedono la fine del governo repressivo che sta accrescendo la loro miseria.

La defezione della forza di polizia speciale “Cobra” ha incoraggiato i manifestanti a mantenere e intensificare i blocchi stradali. La Direzione nazionale delle forze speciali (DNFE), il principale organismo di comando dei Cobra, ha protestato restando nella loro caserma dal 18 luglio. Chiedono migliori assicurazioni sulla vita, assistenza sanitaria e la previdenza sociale per le loro famiglie. Da queste richieste emerge chiaramente che la polizia condivide le stesse preoccupazioni dei manifestanti, le cui principali rivendicazioni includono il sostegno allo sviluppo dei settori della salute e dell’istruzione. Tuttavia, i nostri compagni honduregni dicono che le masse diffidano del sostegno della polizia. Durante la protesta del 2017, la polizia ha inizialmente sostenuto il movimento scioperando per 24 ore. Il governo ha poi deciso di non schierare la polizia contro le proteste pacifiche e ha promesso un aumento di stipendio. Successivamente, le forze di polizia sono tornati a reprimere il movimento una volta ottenute le loro stesse richieste.

Il governo di Juan Orlando Hernández vuole intensificare la repressione e ha minacciato di usare l’esercito. La violenza da parte delle forze di stato ha già portato a 17 manifestanti feriti da colpi da arma da fuoco e due che sono morti per le ferite riportate in ospedale. Come ha sottolineato Tomás Andino, il regime ha “una forte componente militare” e gode di “un grande sostegno dall’imperialismo nordamericano”. È importante sottolineare l’ipocrisia della massiccia copertura mediatica degli Stati Uniti rispetto al Venezuela e l’appoggio al rovesciamento della cosiddetta dittatura di Maduro se paragonata al silenzio mediatico intorno alle proteste popolari contro la dittatura violenta in Honduras, che difende gli interessi imperialisti USA nella regione. Gli Stati Uniti hanno una storia di destabilizzazione dei governi democraticamente eletti in America Latina che tentano di migliorare le condizioni di vita delle loro popolazioni e rifiutano di essere a servizio degli Stati uniti

Il governo in Honduras è molto debole e il Partito nazionale al governo di JOH soffre di una crisi interna. Stanno rimanendo in sella solo grazie al sostegno degli Stati Uniti e alle forze armate. Di fronte a questa formidabile forza militare, le masse si stanno sollevando e il movimento si sta rivitalizzando, dopo aver subito un riflusso a seguito del colpo di stato del 2009 e della sconfitta delle proteste contro le frodi elettorali nel 2017/18.

Ciò che è necessario ora per affrontare questo apparato statale violento e potente è che i sindacati dei lavoratori, il partito LIBRE e i sindacati studenteschi sostengano apertamente i membri del sindacato dei lavoratori della sanità e e di quello dell’istruzione e si mobilitino per uno sciopero generale. Non solo, ma devono organizzarsi a livello nazionale per sostenere l’azione di sciopero in tutto il paese al fine di paralizzarlo economicamente, per difendersi efficacemente dalla repressione statale e, in ultima analisi, rovesciare la dittatura.

Comitati d’azione dovrebbero essere istituiti in ogni quartiere e luogo di lavoro e dovrebbero essere coordinati a livello nazionale, per fornire all’insurrezione un carattere più organizzato.

 

Solidarietà con i lavoratori e il popolo dell’Honduras!

Fuori JOH!

Sciopero generale ora!

Comitati di azione ovunque!

 

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