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Gran Bretagna – Stretta repressiva per l’incoronazione: un carnevale di reazione

Il nazionalismo stucchevole che ha circondato le celebrazioni dell’incoronazione è stato accompagnato da una serie di arresti di attivisti anti-monarchici. La classe dominante si sta preparando per le battaglie future. I lavoratori e i giovani devono reagire con una lotta di classe combattiva.

Nel caso qualcuno non se ne fosse accorto, lo scorso fine settimana si è svolta l’incoronazione di Re Carlo III e della Regina Camilla,.

Ma nonostante l’establishment abbia imposto questo spettacolo sugli schermi televisivi, sui social media e sui dispositivi elettronici in tutto il Paese, per la maggior parte delle persone la vita è continuata come prima.

 

Un buco nell’acqua

In effetti, l’audience dell’incoronazione è stata molto inferiore alle aspettative, con un picco di poco meno di 19 milioni di telespettatori il sabato.

Per porre le cose nel loro contesto, questa cifra è di 10 milioni inferiore di quelli che si sono sintonizzati per assistere alla finale di Euro 2020.

Nella stessa Londra, il percorso della cerimonia è stato solo un quarto della lunghezza di quello dell’incoronazione del 1953, tenendo conto delle dimensioni ridotte della folla.

E le fotografie dei centri urbani vuoti e grigi di tutto il Paese hanno dato un’immagine triste, rivelando il diffuso stato d’animo di apatia tra la gente comune nei confronti di questo ennesimo circo.

In effetti, due terzi degli intervistati ha dichiarato di “non interessarsi” all’incoronazione. La maggior parte è probabilmente troppo distratta da questioni banali come “potrò permettermi di fare la spesa questo mese? o “il mio padrone di casa aumenterà di nuovo l’affitto?”.

Non che questi ultimi si siano persi molto, sia chiaro. L’incoronazione è stato un evento estremamente noioso, con il nuovo Re che emanava tutta la regalità di uno spaventapasseri, mentre leggeva il suo giuramento da un cartoncino. Persino suo nipote, il Principe Luigi, è stato visto sbadigliare durante la cerimonia.

Come sono cambiate le cose per la Casa di Windsor. Dopo aver goduto di un’ampia popolarità durante il regno della defunta Regina Elisabetta, la monarchia è ora in crisi e sta subendo il più basso consenso pubblico di sempre. Il futuro si prospetta fosco per la Corona.

 

Arresti di attivisti anti-monarchici

Molto più importanti di tutto questo sfarzo sono stati gli eventi che si sono svolti a poche centinaia di metri dall’Abbazia di Westminster, dove la Met Police ha messo in atto una repressione particolarmente severa delle proteste antimonarchiche.

Nell’ambito dell'”Operazione Golden Orb”, la polizia ha effettuato 64 arresti, tutti, tranne alcuni, relativi al “timore che questi individui potessero disturbare l’incoronazione”.

Alcuni degli arresti sono stati effettuati utilizzando la legislazione entrata in vigore appena una settimana fa, come parte del Public Order Act dei conservatori.

Si tratta di una legge progettata esplicitamente per reprimere le proteste e le azioni dirette, in risposta alla crescente ondata di lotta di classe e al malcontento per questioni come la crisi climatica.

Sulla base di questa nuova legislazione, i manifestanti sono stati ammanettati e trattenuti per ore con l’inconsistente motivazione di “sospetto di cospirazione atta a disturbare la quiete pubblica”.

 

Scandalosamente, sei attivisti antimonarchici sono stati arrestati semplicemente per aver in mano cartelli e altri oggetti che potevano essere usati per causare disordini. – compreso un pezzo di spago!

Secondo quanto riferito, uno studente, che in precedenza era stato arrestato e accusato di aver lanciato uova contro un corteo reale a York, è stato trattenuto dopo essere stato segnalato dal nuovo software di riconoscimento facciale utilizzato in massa durante il fine settimana.

Tutto ciò sembra più simile a quello che ci si aspetterebbe da una dittatura totalitaria in un romanzo di fantascienza distopico, piuttosto che da coloro che professano “valori britannici” come la libertà e la democrazia. Come ha commentato un attivista per i diritti umani: “È qualcosa che ci si aspetterebbe di vedere a Mosca, non a Londra”.

Questo rivela la realtà della putrida classe dominante britannica; la brutta faccia dell’establishment capitalista.

 

Giocare con il fuoco

Dopo l’arresto, alcuni manifestanti sono stati rilasciati senza accuse, e la Met ha pubblicato una serie di scuse (vuote).

In una dichiarazione ufficiale, i vertici della polizia hanno affermato di “rammaricarsi” per un certo numero di arresti illegali – senza dubbio così come si “rammaricano” per il sessismo, il razzismo e gli abusi dilaganti che abbondano nei loro ranghi.

La Met ha anche affermato di aver puntato ad arrestare solo coloro che cercavano di disturbare l’incoronazione e di non avere intenzione di reprimere tutte le proteste.

Ma se il possesso di un semplice pezzo di spago è sufficiente per mettere le manette agli attivisti repubblicani, allora queste affermazioni non forniscono alcuna rassicurazione.

Questo fiasco, e la stessa legge sull’ordine pubblico, hanno attirato la condanna anche di esponenti dell’establishment, come il deputato conservatore David Davis e l’ex capo della polizia di Manchester Peter Fahy.

Senza dubbio si rendono conto che queste tattiche pesanti offre ritorni minimi, e che potrebbero addirittura rischiare di scatenare una reazione ancora più forte e di minare ulteriormente la fiducia nella polizia.

In altre parole, impiegando la polizia in modo così energico, la classe dominante sta giocando con il fuoco.

 

Legge e ordine

In uno straordinario sfoggio di analisi “forense”, la deputata laburista Lisa Nandy ha affermato che “chiaramente qualcosa [è] andato storto” rispetto alle operazioni di polizia di sabato.

L’esponente del governo ombra ha anche affermato che i laburisti non si impegnano ad abrogare la legge sull’ordine pubblico – un altro disgustoso tentativo di superare i conservatori a destra e sottolineare il messaggio di Starmer secondo cui i laburisti sono il vero “partito della legge e dell’ordine“.

Una simile retorica, tuttavia, non sarà apprezzata dai lavoratori e dai giovani, che vogliono politiche per porre fine alla crisi del carovita, non un misto di ardente sciovinismo e lodi per i ragazzi in blu.

 

Esplosione sociale

Sarebbe stato abbastanza facile per la polizia lasciare che questa protesta di 2000 persone si svolgesse normalmente, senza attirare l’attenzione.

Come ha commentato un attivista, la polizia aveva discusso con gli organizzatori della manifestazione per mesi e non aveva sollevato alcuna preoccupazione.

Allora perché è avvenuto questo giro di vite?

Con la lotta di classe e il malcontento in aumento, la classe dominante è sempre più nervosa e cerca sempre più di rafforzare i poteri dello Stato in vista delle imminenti esplosioni sociali.

Dal Public Order Act al Police, Crime, Sentencing, and Court Bill, i padroni si stanno preparando per un periodo turbolento di aspra guerra di classe.

Il giro di vite di sabato è stato quindi chiaramente una provocazione deliberata, un tentativo di dimostrare agli attivisti – e al movimento operaio più largo – che lo Stato capitalista può e vuole ricorrere alla repressione, se necessario, per difendere gli interessi dell’establishment britannico.

 

Lotta di classe

Ma questi metodi possono facilmente ritorcersi contro, come sanno senza dubbio i settori più lungimiranti della classe dominante.

I “Pentonville Five”

Nel 1972, ad esempio, un gruppo di sindacalisti noti come “Pentonville Five” fu arbitrariamente arrestato e accusato di picchettaggio “illegale”. Questo attacco provocò una risposta combattiva della classe operaia, compresa la minaccia di uno sciopero generale. Ciò costrinse i conservatori a fare un passo indietro e rivelò la debolezza del governo.

Quest’ultimo giro di vite è un avvertimento per il movimento operaio su cosa aspettarsi nelle battaglie future. Ma come dimostra l’esperienza dei Pentonville five, non c’è forza sulla terra più potente della classe operaia, se mobilitata e organizzata.

Per combattere la repressione statale e difendere i nostri diritti politici, abbiamo bisogno di una lotta di classe combattiva.

9 maggio 2023

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