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Difendere la Wärtsilä – Unire le lotte per il lavoro

Questo è il testo del volantino che Sinistra classe rivoluzione Trieste diffonderà domani al corteo “Tutti in piazza per Trieste” contro i licenziamenti alla Wärtsilä e per difendere l’occupazione in città.
Scendi in piazza con noi!

 

 

La lotta della Wartsila deve diventare la battaglia di tutti i lavoratori!
Due settimane fa davanti al Prefetto i vertici di Daewoo sono stati chiari sulle proprie intenzioni quando hanno “richiamato l’esistenza di leggi a tutela della proprietà privata” (Il Piccolo, 18 agosto).
Una chiarezza da parte aziendale a cui i lavoratori devono saper rispondere e che impone un salto di qualità nel metodo e nel merito della vertenza.
La compattezza dei lavoratori ha permesso che questo attacco non passasse impunemente: è da qui che dobbiamo partire. Troppe volte in questi anni abbiamo visto anche nel nostro territorio vertenze nelle quali i lavoratori sono stati tenuti nella condizione di spettatori, chiamati periodicamente in piazza ma poi esclusi da scelte prese altrove. Questa lotta può e deve prendere un’altra strada: quella del coinvolgimento diretto e consapevole in ogni decisione.
La rete di solidarietà cittadina, costruita innanzitutto con i lavoratori del Porto, deve trovare nel presidio di Bagnoli un punto di incontro e discussione, dal quale coordinare ogni aspetto della battaglia: il blocco dei motori, i tentativi dell’azienda di aggirare gli scioperi, l’autofinanziamento della lotta, le parole d’ordine. L’unità delle categorie dei metalmeccanici e dei trasporti è un grande
passo avanti e può essere estesa fino alla convocazione di uno sciopero generale in tutta la provincia
in difesa dei posti di lavoro minacciati non solo in Wartsila, ma anche alla Flex e in tutte le altre realtà in crisi.

A quella dei metodi serve affiancare la chiarezza sulle prospettive. Se è vero, come ci hanno ricordato i vertici Daewoo, che la difesa di migliaia di posti di lavoro è incompatibile con la tutela degli affari privati di una manciata di ultra-ricchi, la garanzia della continuità produttiva di Wartsila non può che avvenire al di fuori dei meccanismi del profitto privato. In altre parole, l’azienda va
nazionalizzata. Dobbiamo rivendicare una nazionalizzazione senza indennizzo (di soldi pubblici ad azionisti e manager ne abbiamo dati fin troppi) e difendere la parola d’ordine del controllo operaio sulla produzione. La nazionalizzazione di Wartsila ha infatti un senso nel quadro di un largo processo di
espropri, a partire delle aziende del settore energetico, e di una conduzione pianificata democraticamente della produzione industriale orientata al soddisfacimento dei bisogni reali dei lavoratori e al rispetto dell’ambiente.
La vertenza Wartsila è un’anticipazione delle mobilitazioni che ci aspettano in quest’autunno di crisi economica ed energetica: organizziamoci per farla vincere!

-Gestione democratica e partecipata delle vertenze sindacali. La fiducia nelle RSU non sia una delega in bianco. I lavoratori devono essere coinvolti ad ogni passaggio.

– Estensione a livello provinciale della vertenza tramite la convocazione di uno sciopero del settore privato. La solidarietà tra lavoratori è la nostra arma più forte, uniti possiamo difendere la fabbrica dallo smantellamento. Blocco ad oltranza, neanche un bullone deve uscire o deve essere imbarcato

– Nazionalizzazione sotto controllo operaio e senza indennizzi della Wartsila e di tutte le aziende in crisi o che minacciano licenziamenti!

-Esproprio delle aziende del settore energetico.

-Il sindacato convochi un’assemblea nazionale dei lavoratori delle aziende in crisi per coordinare la lotta contro licenziamenti e delocalizzazioni

 

Scarica questo volantino in formato pdf

 

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