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Corbyn riammesso nel Partito laburista – E ora?

Jeremy Corbyn è ritornato nel Partito Laburista, dopo essersi scusato per le affermazioni che ne avevano causato la sospensione. Ma nessun tentativo di riappacificazione soddisferà la destra. La decisione di Starmer di non riammettere Corbyn nel gruppo parlamentare laburista dimostra che questa guerra è tutt’altro che conclusa.

 

Molti membri del Partito Laburista avranno tirato un grosso sospiro di sollievo (o avranno addirittura esultato) per il fatto che Jeremy Corbyn è stato reintegrato nel partito, dopo una sospensione di tre settimane. Ma non dovremmo lasciarci trasportare troppo dall’euforia.

È vero che la riammissione di Corbyn sarà un duro colpo per la destra del partito. Speravano che non sarebbe stato semplicemente sospeso, ma addirittura espulso. La decisione sarà anche un duro colpo per l’autorità politica di Starmer, dopo che aveva approvato personalmente l’allontanamento di Corbyn dal partito.

“Sir” Starmer non sarà contento. Dopo tutto, la stampa capitalista lo aveva applaudito per aver punito il suo predecessore, paragonando questa mossa esplosiva alla guerra di Kinnock contro il Militant negli anni ottanta e all’attacco di Blair alla clausola 4, che impegnava il partito a perseguire l’obiettivo del socialismo. L’establishment aveva esortato il leader laburista a mantenere ferma la sua posizione.

Accogliamo con favore la riammissione di Corbyn. Ma non dobbiamo adagiarci sugli allori. Non possiamo semplicemente tirare un sospiro di sollievo e basta, come se tutto fosse tornato alla normalità. Per cominciare, Keir Starmer ha scandalosamente rifiutato di riammettere Jeremy nel gruppo parlamentare laburista.

I militanti di base devono mobilitarsi e lottare affinché Corbyn venga riammesso nel partito e approvare mozioni di sfiducia nei confronti di Keir Starmer e David Evans, il segretario generale del Labour.

 

La lotta continua

La riammissione di Corbyn al partito è una vittoria parziale, ottenuta perché – sotto la pressione dei parlamentari di “sinistra” e dei vertici sindacali – ha ritrattato i suoi commenti iniziali, facendo un’operazione di pubblica ammenda. “Spero che la questione venga risolta il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Jeremy, chiedendo scusa per i suoi presunti peccati. In altre parole, ha dovuto rimangiarsi le proprie parole.

E mentre la sospensione individuale di Corbyn può essere revocata, ciò non significa una tregua nella guerra civile condotta in maniera spietatamente unilaterale dall’ala destra laburista contro la sinistra. La questione non riguarda un uomo, ma l’intera militanza di sinistra, il partito e la sua direzione.

Non dovremmo farci illusioni. Questa “vittoria” è stata il risultato dei cedimenti della sinistra nei confronti della destra. E nonostante queste concessioni, la destra intensificherà i suoi attacchi alla sinistra nel prossimo periodo. Saranno impegnati a preparare la loro vendetta.

Secondo informazioni riservate, la sospensione è stata revocata grazie agli sforzi del deputato Jon Trickett e di Len McCluskey, il segretario generale di Unite (sindacato dei trasporti e dei metalmeccanici, ndt). Questi mediatori sono stati coinvolti in colloqui dietro le quinte per “pacificare gli animi” e gettare le basi per il ritorno di Corbyn.

Ma in realtà, la riammissione di Jeremy non è stata il prodotto di abili “negoziati” dietro le quinte o metodi di estrema cautela. Piuttosto, la commissione della direzione nazionale laburista che esaminava il caso è stata costretta a consentire a Corbyn di rientrare nel partito a causa di un’ondata di proteste da parte di decine di migliaia di attivisti laburisti e del sindacato in tutto il paese.

Questa risposta dal basso è avvenuta nonostante le minacce del segretario generale del partito, inclusa la sospensione degli iscritti in località come la circoscrizione laburista di Bristol West.

 

Ingoiare un boccone amaro

Il prezzo pagato per questo “accordo” è stato una nuova dichiarazione rilasciata da Jeremy Corbyn martedì mattina. In tale dichiarazione, l’ex leader laburista ha fatto marcia indietro sulle sue critiche iniziali su come nel rapporto della EHRC (Commissione con i diritti umani e l’uguaglianza, ndt) le accuse di antisemitismo fossero state cinicamente ingigantite a scopi di fazione.

“Per essere chiari”, ha detto Corbyn, “le preoccupazioni sull’antisemitismo non sono né ‘esagerate’ né ‘sopravvalutate” “, in contraddizione con la sua dichiarazione originale. “Mi rammarico del dolore che questo problema ha causato alla comunità ebraica e non ho intenzione di fare nulla che possa esacerbarlo o farlo durare ancora”.

Jeremy era stato chiaramente sotto pressione dalle “sinistre” intorno a lui per fare un passo indietro e ingoiare questo boccone amaro per il bene dell’”unità”del partito . Questa è stata solo l’ultima di una serie di risposte deboli dalla “sinistra” dopo la sospensione di Corbyn.

Molti degli stessi alleati di Corbyn erano persino critici nei suoi confronti per aver preso posizione. Si sono uniti ai loro avversari della destra del partito nella richiesta di “unità”. Hanno sparso la voce che era tutta colpa di Corbyn; che sarebbe stato il vero responsabile del provvedimento. “Perché non ha semplicemente tenuto la bocca chiusa?” era il loro atteggiamento.

Anche la mite “lettera di protesta” del gruppo socialista dei parlamentari laburisti è stata firmata solo da un piccolo numero di loro.

 

Passi indietro e scuse

I precedenti dei dirigenti della sinistra laburista nella loro capacità di resistere alla destra del partito sono patetici. La destra ha da tempo dichiarato guerra a Corbyn e alla sinistra. Ma la risposta, soprattutto di Momentum, è stata patetica. Dal 2015 non sono riusciti a fronteggiare efficacemente la destra, rifiutandosi ad esempio di appoggiare la selezione diretta da parte degli iscritti dei parlamentari.

Quando la destra prevale, mostra un atteggiamento spietato. Invece, quando la “sinistra” è in vantaggio, è esitante. Se solo fosse stata pronta ad agire nello stesso modo spietato quando avevano il controllo del partito, allora la situazione oggi sarebbe radicalmente diversa.

Questa debolezza deriva dalla loro politica confusa. Le loro illusioni riformiste li portano a credere di poter lavorare all’interno del capitalismo e riformarlo. Questo li porta a cercare un compromesso con la destra laburista, che sono i diretti emissari delle grandi imprese.

Dall’altro lato, i capitalisti temono la sinistra – non per le loro capacità, ma per le pressioni a cui possono subire, che possono costringere i loro dirigenti ad andare molto più in là di quanto intendono.

La destra ha costantemente schiaffeggiato la sinistra in faccia. Ma ogni volta quest’ultima le ha rivolto l’altra guancia.

Ad esempio, anche l’ex deputato laburista Chris Williamson è stato sospeso, accusato di antisemitismo per aver detto le stesse cose di Corbyn: che la questione dell’antisemitismo è stata ingigantita per motivi politici. Williamson è stato successivamente riammesso, ma poi immediatamente sospeso a causa di un nuovo attacco della destra. In tutto, la sinistra si è rifiutata di muovere un dito.

La questione dell’antisemitismo continua ad essere sollevata dalla destra, per condurre una caccia alle streghe contro la sinistra. Ma tutto ciò che fa la sinistra è fare passi indietro chiedere scusa per le offese. Ma per quanto la sinistra si penta delle sue azioni, non sarà mai abbastanza per la destra, che vuole il sangue.

Questi tentativi di conciliazione non soddisfaranno l’ala destra attorno a Starmer. Sono determinati a cacciare i militanti della sinistra attraverso le epurazioni e seminando un clima di demoralizzazione. Come risultato delle loro provocazioni e dei loro attacchi, decine di migliaia di persone hanno strappato le loro tessere del partito con disgusto.

Lo scopo della destra è rendere il Partito laburista un partito affidabile per il capitalismo. Ciò significa in ultima analisi, eliminare il partito dalla militanza di sinistra.

Qualsiasi debolezza della “sinistra” – e ce n’è stata in abbondanza nelle ultime tre settimane – ha semplicemente incoraggiato la destra, che è pienamente sostenuta dalla stampa e dall’establishment capitalista. La debolezza invita all’aggressione, incoraggiando ulteriori attacchi da parte di questi bulli della destra laburista.

 

No alla falsa unità

La riammissione di Corbyn non è chiaramente la fine della questione. Altri 15 parlamentari laburisti sono sottoposti ad indagini per antisemitismo. Anche la consigliere comunale di Liverpool, della sinistra laburista, Jo Bird (di origine ebraica, ndt) è oggetto di indagine per aver messo in dubbio i risultati del rapporto dell’EHRC.

Lunedì, nel frattempo, i funzionari del partito hanno iniziato a indagare su Gemma Bolton, esponente della sinistra e neoeletta alla direzione nazionale laburista, a seguito di una denuncia rispetto a una sua presunta dichiarazione antisemita- a causa di un commento che aveva fatto nel 2018, dove affermava che Israele è uno stato di apartheid.

 

È qui che conduce l’accettazione da parte della sinistra delle accuse di antisemitismo da parte della destra.

Altrove, i militanti di base della circoscrizione locale di Bristol West e di altre zone sono stati sospesi per aver osato consentire la discussione di mozioni che condannavano la sospensione di Corbyn. Ma la loro riammissione al partito non è in programma.

È fuorviante parlare di “vittoria” fino a quando – per lo meno – Jeremy Corbyn non verrà riammesso nel gruppo parlamentare, e finchè tutti coloro che erano stati sospesi verranno reintegrati nel partito. Corbyn avrebbe dovuto precisare questi passaggi come condizioni per la sua riammissione.

Len McCluskey, tuttavia, ha versato acqua sul fuoco rispetto a questa idea. Il segretario generale di Unite ha affermato che i laburisti devono “procedere” nell’attuazione delle raccomandazioni dell’EHRC. Dobbiamo “raddoppiare i nostri sforzi per avvicinare gli elettori” sulle politiche di Sir Starmer, ha affermato McCluskey, al fine di agire come un partito “unito e forte”.

Ma questa cosiddetta “unità” non è altro che la capitolazione alla destra. Dobbiamo essere assolutamente chiari: la destra non rinuncerà mai alla sua lotta. Sono in missione per riportare il partito laburista nelle mani delle grandi imprese.

In questo, hanno il pieno appoggio dell’establishment capitalista. Dato il caos all’interno del Partito Conservatore, la classe dominante necessita di un’alternativa affidabile per garantire i loro interessi. I tentativi di Starmer di spostare il partito a destra sono un tentativo per dimostrare di essere degno di essere considerato uno “statista affidabile”, un leader politico che può essere scelto dall’establishment per difendere il capitalismo. Quando verrà il momento, si unirà volentieri a un governo di unità nazionale con i conservatori.

 

Hasta la victoria sempre!

La decisione di riammettere Corbyn sarà definita una ritirata dalla destra laburista. Ha fatto infuriare i “cani di caccia” blairiani.

Starmer ha già detto che le scuse di Jeremy non sono sufficienti. La stessa dichiarazione del leader laburista dopo la riammissione non è esattamente un ramoscello d’ulivo.

“Le azioni di Jeremy Corbyn in risposta al rapporto EHRC hanno minato e ostacolato il nostro lavoro nel ripristinare la fiducia e la fiducia nella capacità del Partito laburista di affrontare l’antisemitismo”, ha affermato Starmer. “In quelle circostanze, ho preso la decisione di non riammettere Jeremy Corbyn nel gruppo parlamentare”.

Questa posizione è stata ripresa dal Jewish labour movement (movimento laburista ebraico, organizzazione affiliata al Labour party, ndt), che ha affermato che le ultime osservazioni di Corbyn erano “false e del tutto inadeguate”. Karen Pollock, amministratrice delegata dell’Holocaust Educational Trust (un’organizzazione benefica, ndt) , ha aggiunto: “Che messaggio invia questo? Tolleranza zero significa tolleranza zero o è priva di significato. “

L’Organismo di rappresentanza della comunità ebraica è in armi. Ha affermato che le scuse di Corbyn non sono sufficienti. Ma nessuna forma di contrizione sarà mai sufficiente per loro. Non si placheranno, non importa quanti passi indietro farà Corbyn

La co-presidente del Partito conservatore, MP Amanda Milling, si è unita a questo coro assordante. Scrivendo a Starmer, Milling ha detto: “Lei ha affermato che il Labour è ‘sotto una nuova leadership’, ma ora è il momento di dimostrarlo – Mr Corbyn dovrebbe essere espulso definitivamente”.

Chiaramente, questi nemici del movimento operaio non sono interessati alle parole, ma ai fatti, anche se questo significa distruggere il partito laburista. Il tentativo di placare i carrieristi e i sabotatori di destra non andrà da nessuna parte, poiché stanno eseguendo gli ordini della classe capitalista.

La sinistra laburista ha bisogno di destarsi e iniziare una vera e propria battaglia. Niente più concessioni! Niente più compromessi!

Invece di cercare l ‘”unità” con la destra blairiana e i burocrati, dobbiamo lottare per un vero partito laburista socialista, che dia potere ai militanti di base attraverso la riselezione obbligatoria dei parlamentari e dei consiglieri comunali.

Non possiamo più permetterci di ritirarci e tornare indietro. In questo momento di profonda crisi capitalista, la classe operaia ha bisogno di un partito che lotti per un autentico programma socialista – per abbattere il sistema capitalista e creare un’economia basata sui bisogni, non sui profitti.

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