Contro l’attacco di Erdogan: per un Kurdistan libero, indipendente e socialista!
Oggi i nostri compagni di Sinistra classe rivoluzione Bologna saranno alla manifestazione regionale “Rompiamo il Silenzio. Fermiamo L’invasione Turca in Kurdistan” e distribuiranno questo volantino.
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Erdogan ha lanciato un nuovo attacco feroce contro il popolo curdo, non solo nei suoi confini nazionali, ma anche in Iraq e Siria.
Nello scenario del “nuovo disordine mondiale” la Turchia cerca di conquistare uno spazio di autonomia politica e militare in Medio Oriente.
Il monito di Erdogan è chiaro: se si punta all’allargamento della NATO in chiave anti-russa lo si fa alle sue condizioni. Erdogan tenta l’all-in: il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), riconosciuto come organizzazione terroristica da quasi tutta Europa, dovrebbe ricevere lo stesso trattamento anche da parte dei nuovi pretendenti a entrare nella NATO. Chiede, inoltre, un anticipo pesante: l’estradizione, da parte di Svezia e Finlandia, di 30 militanti del PKK. Al momento nessuno sembra disposto a mettersi di traverso per fermare la sua politica sanguinaria.
Campione di ipocrisia in questo scenario resta il governo degli Stati Uniti. Dopo aver dato il proprio sostegno interessato alle forze curde per tentare di conservare un potere negoziale in Iraq e Siria il governo statunitense gli ha voltato rapidamente le spalle: evidentemente la democrazia e la difesa dei popoli oppressi a Washington vale solo quando in linea con i propri interessi economici e geopolitici. Il popolo curdo può ora essere sacrificato tranquillamente sull’altare della realpolitik imperialista.
Erdogan sta usando una politica imperialistica aggressiva nel tentativo di spostare l’attenzione delle masse turche, ma tutto ciò non riuscirà a risolvere la crisi epocale che la Turchia sta attraversando. La classe dominante turca è attraversata da spaccature importanti; gli scioperi degli ultimi mesi e le lotte radicali contro l’inflazione potranno essere congelati per qualche tempo, ma il nazionalismo non fermerà la lotta di classe e nuovi risvegli rivoluzionari sono dietro l’angolo in tutta la regione.
Gli interessi dei lavoratori e dei giovani curdi sono gli stessi dei lavoratori e dei giovani turchi: alla barbarie del nazionalismo bisogna rispondere con un programma ed una politica internazionalista e socialista. La difesa del Rojava è possibile solo con l’unità di classe e con la mobilitazione di massa, non solo in Turchia, ma anche in Siria e in Iraq. La lotta contro l’imperialismo turco deve trasformarsi in una lotta rivoluzionaria per l’abbattimento di tutti i regimi reazionari nella regione.
Contro Erdogan! Contro la NATO! Contro tutti gli attacchi imperialistici!
Per una politica indipendente e rivoluzionaria della classe lavoratrice!
Per un Kurdistan libero, indipendente e socialista e per la federazione socialista del Medio Oriente!
Contro la barbarie della guerra imperialista c’è una sola soluzione: INTERNAZIONALISMO E RIVOLUZIONE!
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