Il video dell’intervista a Claudio Bellotti, su RAIDUE (giovedì 22 febbraio)
Giovedì 22 febbraio, su Rai 2, Claudio Bellotti, portavoce della lista “Per una sinistra rivoluzionaria” ha illustrato il nostro programma e le ragioni della nostra lista.
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2013-17: una legislatura infame
La legislatura appena conclusa ha fatto emergere nel modo più cristallino sul piano politico tutte le contraddizioni di un sistema economico in profonda crisi. L’unico cambiamento può venire solo dalla ripresa di un movimento di lotta nei luoghi di lavoro e nel paese, e dalla costruzione di un’opposizione di classe, da una sinistra rivoluzionaria capace di porsi chiaramente l’obiettivo di rovesciare il sistema per intero.
Conferenza stampa di presentazione della lista “Per una SINISTRA RIVOLUZIONARIA”
Oggi alle 12 a Roma al Centro congressi Cavour, CONFERENZA STAMPA di presentazione della lista PER UNA SINISTRA RIVOLUZIONARIA per le prossime elezioni politiche 2018. Il video della conferenza stampa:
Elezioni 2018 – Per una sinistra rivoluzionaria
Sostienici con la la tua firma, col tuo voto, col tuo impegno! Insieme possiamo far sentire la voce che non vogliono che si senta!
Il programma di “Potere al popolo” e le nostre divergenze
L’appello “Potere al popolo” lanciato dal Centro sociale “Je so’ pazzo” di Napoli e dall’organizzazione politica a cui fa riferimento, i Clash City Workers, ha diffuso una proposta di programma per una lista alle prossime elezioni politiche.
4 marzo: appello al voto PER UNA SINISTRA RIVOLUZIONARIA
Il voto alla Sinistra rivoluzionaria è l’unico voto chiaro, che avrà un valore anche dopo il 4 marzo, che non verrà né tradito né strumentalizzato. Ogni voto che raccoglieremo sarà un messaggio forte e inequivocabile, per il programma che dice a chiare lettere che per conquistarci un futuro degno dobbiamo liberarci del capitalismo.
Le ragioni della lista “Per una sinistra rivoluzionaria”
La nostra è una lista che si contrappone ai principali poli della politica parlamentare (Pd, destra, M5S). Ma la vera discriminante che vogliamo tracciare è quella sul programma: ha senso oggi proporre programmi di riforme, magari anche avanzate, in un contesto nel quale in tutti i Paesi lo spazio per il riformismo è stato consumato?