Storia e Memoria

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Le lotte operaie e contadine in Perù e il governo di Velasco Alvarado

Nota della redazione: il testo che segue è stato alla base del terzo e ultimo seminario che si è tenuto il 27 maggio a Milano sulla storia del movimento operaio peruviano. La discussione ha trattato le lotte operaie e contadine degli anni ‘60 e ‘70 e la formazione del governo militare di Velasco Alvarado. Lo mettiamo a disposizione di tutti i nostri lettori.

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Lenin e il Primo Maggio

In occasione della Festa dei lavoratori pubblichiamo un articolo di Vladimir Ilic Lenin del 1904, che ribadisce l’importanza e il significati storico della ricorrenza.

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Ungheria 1956 – Una rivoluzione politica contro lo stalinismo

Trotskij parlava della necessità in URSS di una “rivoluzione politica”. Non una rivoluzione sociale, perché in Russia il capitalismo era già stato abolito e l’economia era già stata nazionalizzata, ma una rivoluzione politica, per restituire ai lavoratori il potere politico e il controllo sull’economia. Nel corso della storia abbiamo visto diversi casi di rivoluzione politica nei paesi stalinisti. Il più straordinario di tutti è stato sicuramente quello della rivoluzione ungherese del 1956.

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Germania 1923 – La rivoluzione mancata

Ad inizio anni ’20 la situazione europea procede verso una stabilizzazione relativa del dominio borghese, a causa della sconfitta dei tentativi rivoluzionari del 1919-20 (Ungheria, Germania, Italia) scoppiati in scia all’Ottobre bolscevico. Quella stabilizzazione è bruscamente rimessa in causa dalla crisi internazionale che deflagra nel gennaio 1923 sull’insolvenza della Germania nel pagamento alla Francia delle riparazioni di guerra fissate dal Trattato di Versailles.
La crisi prende una forma acuta con l’occupazione della Ruhr, cuore del capitalismo tedesco, da parte dell’esercito francese. È l’innesco, in Germania, di una crisi economica, sociale e politica senza precedenti.

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L’internazionalismo rivoluzionario oggi – A 80 anni dallo scioglimento dell’Internazionale Comunista

Ottanta anni fa, nel maggio del 1943, l’Internazionale Comunista, conosciuta anche come Terza Internazionale, veniva disciolta su ordine di Stalin. Fondata nel 1919, essa fu indubbiamente la più grande e importante organizzazione internazionale creata dal movimento operaio, quella che maggiormente si era avvicinata alla concretizzazione del famoso motto conclusivo del Manifesto del Partito comunista: “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”

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Foibe e scuola – Di che cosa non vuole parlare Valditara?

Quest’anno, per la prima volta da 12 anni, un governo di destra si cimenterà col Giorno del Ricordo e siamo sicuri che Valditara non mancherà l’occasione di utilizzare la data del 10 febbraio per diffondere propaganda anti-comunista e anti-partigiana.

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La battaglia di Stalingrado rivive in un romanzo storico

Il 2 febbraio 1943 si concludeva la battaglia di Stalingrado. Rappresentò un punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale: proprio qui l’Armata Rossa respinse per la prima volta le truppe di Hitler. Di recente è stata pubblicata la traduzione in italiano di un romanzo, Stalingrado, che insieme a Vita e destino costituisce una dilogia preziosa per aiutare a comprendere questo crocevia storico.

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La posizione dei socialisti serbi durante la Prima Guerra Mondiale

Ripubblichiamo una lettera molto interessante scritta nel 1915 dal socialista serbo Dušan Popović a Christian Rakovsky, il grande internazionalista balcanico. La lettera venne pubblicata su Nashe Slovo (La nostra parola), un quotidiano socialista pubblicato in Francia durante la Prima Guerra Mondiale e diretto da Lev Trotskij. Riteniamo che essa contenga delle lezioni cruciali riguardo all’atteggiamento dei marxisti nei confronti della guerra imperialista e al modo nel quale le potenze imperialiste utilizzano i diritti delle nazionalità come pretesto per i loro veri obiettivi.

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Fondamentalismo cristiano, la teologia e la visione di Josef Ratzinger

Il 31 dicembre scorso è morto Benedetto XVI, al secolo Josef Ratzinger. Nel 2013 era salito alla ribalta per aver rassegnato le dimissioni da Pontefice, un fatto clamoroso che rivelava la crisi del cattolicesimo e le profonde divisioni all’interno della Chiesa.

Antifascismo e Antirazzismo

Piazza Fontana e la giustizia impossibile

Milano, 12 dicembre 1969. È un venerdì pomeriggio e la Banca nazionale dell’agricoltura, in Piazza Fontana è piena di gente, soprattutto agricoltori. Alle 16,37 esplode una bomba: si conteranno 17 morti e 89 feriti.
La strage di Piazza Fontana si inserisce nella “strategia della tensione”: attraverso una serie di attentati, estrema destra e servizi segreti vogliono fermare il movimento rivoluzionario dei lavoratori e dei giovani. L’intento era quello di creare un clima di incertezza e di caos, volto a giustificare una svolta autoritaria.