Privatizzazioni
Ponte Morandi: la farsa della giustizia borghese
Le dichiarazioni di Gianni Mion, uomo di fiducia dei Benetton, al processo per il crollo del ponte Morandi, hanno riacceso l’indignazione e lo scandalo nei confronti della gestione criminale del viadotto da parte di Autostrade per l’Italia (Aspi). Una storia di insabbiamenti e di falsificazioni, nella quale la responsabilità dell’azienda dei Benetton nella strage che portò a 43 morti e 566 sfollati è stata ormai acclarata da anni di inchieste indipendenti e di indagini della magistratura. La confessione di Mion conferma tutto questo. Come ha detto ai giudici: “Nel 2010 seppi che poteva cadere, ma non dissi nulla”.
Espropriare tutti i monopoli dell’energia!
L’esplosione del caro bollette e in generale dei prezzi energetici sta diventando un’emergenza sociale. Capirne l’origine è essenziale se vogliamo combatterne le conseguenze.
La soluzione per cui lottare è l’esproprio senza indennizzo di tutto il settore energetico e la sua riorganizzazione sotto il controllo dei lavoratori e degli utenti, in base a un piano energetico che parta dai bisogni sociali e ambientali, e non dal profitto di una minoranza
Emilia-Romagna: le mani dei privati sull’acqua
Negli ultimi decenni su scala internazionale si è affermata come modalità di gestione dei servizi pubblici la cosiddetta partnership pubblico-privato: società per azioni, nelle quali l’azionista pubblico partecipa con una quota, talvolta di maggioranza ma, in tutti i casi, di natura privatistica. L’Emilia Romagna non fa eccezione.
Strage del Mottarone: i 14 morti sono vittime del profitto
Quella che in un primo momento poteva apparire una semplice disgrazia, si è subito rivelata qualcosa di molto diverso: una strage la cui unica causa risiede nella ricerca del profitto da parte dell’imprenditore di turno. Imprenditori spregiudicati si accaparrano gli appalti del trasporto pubblico, generosamente finanziati con i soldi pubblici, e ne traggono profitti favolosi, risparmiando su sicurezza e manutenzione.
Sanità all’ultimo posto – Il Recovery Plan smentisce tutte le promesse
Il tanto atteso Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) pone fine alle vane speranze di una riforma programmatica e strutturale del Servizio sanitario. Neppure la pandemia è servita da sprone per ovviare alle gravi carenze della sanità pubblica.
Covid, Rsa e business dell’anziano
In questi anni sono fiorite di continuo strutture sempre più grandi, sempre meno rispondenti a criteri di inclusione sociale. Piuttosto che investire sui servizi di sostegno alla domiciliarità ci troviamo ancora una volta di fronte a programmi che puntano ulteriormente ad incrementare il numero dei posti in RSA. Con il prevalere di queste lobbies e di questi modelli, le persone anziane non autosufficienti e le persone con disabilità continueranno a vivere – e a morire – nel loro isolamento e nella loro segregazione.
Sanità privata accreditata, come il SSN autofinanzia la propria dissoluzione
L’emergenza del Coronavirus COVID19 ha messo in luce lo stato di debilitazione in cui vige il Sistema sanitario italiano. La crisi odierna deve assolutamente far comprendere che occorre un’inversione di rotta, altrimenti il SSN verrà smantellato del tutto, e i primi a rimetterci saranno tutti i cittadini privi di un’assicurazione integrativa.
Il Servizio Sanitario Nazionale, quello che poteva essere e cos’è diventato
Nel 1978 dopo lo smantellamento delle mutue nacque il Sistema Sanitario Nazionale (SSN); non a caso dopo il decennio di lotte operaie più importante del secolo XX. Nacque basato sui principi di equità, solidarietà sociale e universalità. Ma i principi del SSN sono rimasti spesso sulla carta.
ROMA – Atac ai privati? No, in mano ai lavoratori!
Il crollo della scala mobile della Metropolitana a Roma di ieri sera è una tragedia annunciata. E’ figlia della mancanza di manutenzione (in buona parte esternalizzata). Non ci sfugge nemmeno
Autostrade ai Benetton – Una rapina a mano armata!
La gestione privata delle autostrade italiane ha aumentato i costi senza migliorare significativamente la qualità e la sicurezza del servizio, permettendo enormi guadagni agli azionisti privati. E ha lasciato loro le scelte decisive sulla sicurezza, il che ha portato alla catastrofe di Genova.
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