Politica generale
Esplodono le bollette di gas e luce
L’inizio del 2022 sarà caratterizzato per la classe lavoratrice da una stangata senza precedenti sui costi delle bollette energetiche; un aumento per la famiglia tipo del 55% per la luce e del 41,8% per il gas. Ma non c’è oggi, a livello mondiale, carenza di gas, o una domanda molto superiore alla disponibilità delle fonti. E’ solo un problema di distribuzione e di lotta insensata all’accaparramento.
La fine delle illusioni – 16 dicembre, sciopero generale!
È stato convocato lo sciopero generale da Cgil e Uil per il 16 dicembre. Dobbiamo sostenere la mobilitazione con il massimo impegno, tuttavia avere aspettato così a lungo senza preparare il terreno è stato un grave errore. Il rischio che sia una replica del 2014, quando contro il Jobs act si scioperò con la legge ormai approvata, c’è tutto.
Lo sciopero generale non può essere un fuoco di paglia, una mobilitazione di facciata, ma deve costituire un primo passo per un lotta generalizzata
Draghi attacca tutti – Sciopero generale: se non ora, quando?
Il governo Draghi attacca tutti. La legge di bilancio, in via di stesura mentre andiamo in stampa, si presenta come una vera e propria dichiarazione di guerra. i fronte a questo attacco frontale c’è una sola risposta possibile: il movimento dei lavoratori deve scendere in campo. Dobbiamo farlo subito e con tutta la forza di cui disponiamo.
Comunali a Roma – Gualtieri vince in un mare di sfiducia verso la politica ufficiale
Perdendo al primo turno delle comunali più della metà dei voti, rispetto alle elezioni del 2016 (211.936 oggi, 461.190 allora), Virginia Raggi lascia la carica di sindaco di Roma. I cinque stelle avevano conquistato il Campidoglio cinque anni fa sull’onda di una rabbia montante nei confronti del PD a guida renziana. Ora il Pd torna alla guida del Comune, ma rappresenta un vero cambiamento?
Il vero volto della ripresa economica – Un mare di precarietà e di bassi salari
Indubbiamente in molti settori industriali e non solo, il rimbalzo della produzione è forte, dopo il crollo pauroso del 2020. Lo si registra anche dalla crescita degli infortuni e delle morti sul lavoro, misura esatta dello sfruttamento che riprende a correre. Ma la ripresa, lungi dall’attenuare la tensione sociale, mette ancora più in luce gli antagonismi tra capitale e lavoro. E qui non si tratta di parole, ma di nude cifre.
Elezioni amministrative – Una stabilità dalle fragili basi
Il primo turno delle elezioni amministrative (3-4 ottobre) ha visto come primo vincitore un astensionismo record, con l’affluenza ferma al 54,7% e punte minime ben al di sotto della metà dell’elettorato a Milano, Torino e Roma. La convinzione che non fosse in gioco alcuna possibilità di reale cambiamento, sia locale che nazionale, è stata diffusa e aveva già segnato una campagna elettorale anonima come poche altre.
Il M5S e le elezioni comunali a Roma: la fine di un’epoca
Nel giugno di 5 anni fa il Movimento 5 Stelle otteneva un plebiscito alle comunali a Roma eleggendo Virginia Raggi sindaco con il 67,15%. Questa vittoria, un vero e proprio tsunami con consensi che arrivavano a sfiorare l’80% in alcune delle più popolose periferie romane, era parte dell’ascesa che avrebbe spinto i grillini al governo nazionale. Possiamo dire senza margine di errore che il Comune di Roma è stato il primo banco di prova del governo dei Cinque Stelle, in cui si sono visti tutti i limiti della loro politica interclassista.
“Questa legge non s’ha da fare!” – Il diktat Vaticano contro il ddl Zan
A fine maggio è iniziato l’iter nella commissione Giustizia del disegno di legge Zan, che andrebbe a integrare la Legge Mancino (che punisce l’incitamento all’odio e alla discriminazione sulla base di razza, etnia, religione e nazionalità) aggiungendo sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.
L’economia riparte, ma salari e diritti affondano
Serve che il sindacato torni seriamente nelle fabbriche, per ascoltare i lavoratori e per elaborare una piattaforma di difesa e rilancio delle condizioni generali di tutta la classe lavoratrice.
Lotta alla precarietà, rilancio dei salari, difesa dei posti di lavoro a rischio, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, pensioni, scuola e sanità: siamo sotto attacco su tutti i fronti, la risposta deve essere una lotta generale di tutto il movimento operaio, fino allo sciopero generale.
Non si tratta di lanciare una mobilitazione rituale o improvvisata. Serve invece un percorso chiaro, coordinato, che serri le fila della classe lavoratrice e ne metta in campo tutta la forza potenziale.
Chi comanda a destra? Lo scontro Meloni-Salvini
Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione del governo Draghi, è riuscito a guadagnarsi uno spazio politico fino a soli due anni fa inimmaginabile. La sua crescita è stata indubbiamente trainata dalle