Politica generale
“Questa legge non s’ha da fare!” – Il diktat Vaticano contro il ddl Zan
A fine maggio è iniziato l’iter nella commissione Giustizia del disegno di legge Zan, che andrebbe a integrare la Legge Mancino (che punisce l’incitamento all’odio e alla discriminazione sulla base di razza, etnia, religione e nazionalità) aggiungendo sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.
L’economia riparte, ma salari e diritti affondano
Serve che il sindacato torni seriamente nelle fabbriche, per ascoltare i lavoratori e per elaborare una piattaforma di difesa e rilancio delle condizioni generali di tutta la classe lavoratrice.
Lotta alla precarietà, rilancio dei salari, difesa dei posti di lavoro a rischio, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, pensioni, scuola e sanità: siamo sotto attacco su tutti i fronti, la risposta deve essere una lotta generale di tutto il movimento operaio, fino allo sciopero generale.
Non si tratta di lanciare una mobilitazione rituale o improvvisata. Serve invece un percorso chiaro, coordinato, che serri le fila della classe lavoratrice e ne metta in campo tutta la forza potenziale.
Chi comanda a destra? Lo scontro Meloni-Salvini
Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione del governo Draghi, è riuscito a guadagnarsi uno spazio politico fino a soli due anni fa inimmaginabile. La sua crescita è stata indubbiamente trainata dalle
Primarie a Bologna – Non abbiamo niente da scegliere
Una sinistra che voglia difendere gli interessi dei lavoratori deve porsi all’opposizione del Partito Democratico e non partecipare alle primarie. Il dibattito di queste settimane è totalmente falso: mancano gli attori principali e le loro istanze: i lavoratori, le loro famiglie, i giovani e i settori sociali subalterni.
Lavoro sotto attacco! – L’editoriale del nuovo numero di Rivoluzione
Il 30 giugno prossimo scade il blocco dei licenziamenti introdotto all’inizio della pandemia. Per le aziende (piccole imprese e settore terziario) che attivano ulteriori settimane di cassa covid il blocco terminerà il 31 ottobre.
Il Recovery Plan non risolve niente
“Nel Recovery Plan c’è il destino dell’Italia”, ha detto Draghi al Senato mentre illustrava il piano di spesa di 248 miliardi di euro. Gli hanno fatto eco i giornali della borghesia italiana ma ancora di più quelli internazionali, per i quali l’Italia è passata, nel breve intervallo di un cambio di governo, dall’essere l’ultima della classe a modello. Tuttavia, i toni epici che si danno a questo progetto sono del tutto sproporzionati rispetto alla sua reale portata.
100mila morti, un anno di pandemia – Affossano la scuola, falliscono sui vaccini, salvano solo il profitto
L’editoriale del nuovo numero di Rivoluzione
Sono bastate poche settimane e il “governo dei migliori” si è ritrovato esattamente allo stesso punto dove era arrivato Conte. Come già Conte, anche Draghi parla dell’“ultimo sforzo”: chiudiamo fino a Pasqua, poi il vaccino ci tirerà tutti fuori dai guai.
La “transizione ecologica” e il suo ministro – La carriera di Roberto Cingolani tra ricerca, business e politica
Chi è Roberto Cingolani, super ministro della “Transizione ecologica” e figura chiave del nuovo governo? In questo articolo ne tracciamo un ritratto, per nulla rassicurante per gli interessi dei lavoratori.
Bologna, zona arancione rafforzata – Il trionfo del profitto sulla salute
Pubblichiamo il volantino che in nostri compagni di Bologna distribuiranno stasera nella manifestazione di “Priorità alla scuola” contro i provvedimenti di Bonaccini.
Tutti in ginocchio da Draghi
La crisi di sistema italiana ha inaugurato un nuovo capitolo. A risolvere l’impasse è intervenuto il Presidente della Repubblica. Mattarella. Ha messo da parte i partiti e ha scelto l’unica figura che poteva rendere possibile un governo di unità nazionale, l’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Il suo non può essere un ruolo neutrale, al di sopra delle parti, in una società divisa in classi: Draghi scende in campo per tutelare gli interessi dei poteri forti.