Europa
Grecia – Sciopero contro la giornata di lavoro di 13 ore e la pensione a 74 anni
Giovedì 21 settembre, decine di migliaia di lavoratori sono scesi in piazza in tutta la Grecia contro l’attacco ai diritto dei lavoratori sferrato dal governo di destra. Una risposta importante, dato che lo sciopero non ha avuto la copertura della Gsee, la Confederazione dei sindacati del settore privato del paese, ma solo di Adedy, la confederazione del settore pubblico e del Pame, il fronte sindacale del KKE, il partito comunista greco.
L’Occidente di fronte all’umiliazione in Ucraina
Se l’incontro delle principali economie del G20 che si è tenuto in India era inteso come una dimostrazione di unità contro la Russia, è riuscito a produrre il risultato esattamente opposto.
La dichiarazione finale del Gruppo, che ha rifiutato di condannare Mosca, ha immediatamente provocato un’ondata di rabbia a Kiev e ha messo in luce le evidenti contraddizioni nell’autoproclamata coalizione contro la Russia.
La guerra in Ucraina a una svolta?
“È preferibile e possibile negoziare una soluzione politica per la Crimea piuttosto che riportarla sotto il controllo ucraino con la forza militare.”
Le parole di Vladimir Zelensky, pronunciate in un’intervista rilasciata a fine agosto, aprono alla trattativa con la Russia: è la prima volta dall’inizio del conflitto. In precedenza Kiev aveva negato la semplice possibilità di una soluzione diversa dalla conquista militare di tutti i territori occupati dalla Russia dal 2014.
La ragione è piuttosto chiara: la controffensiva ucraina si è rivelata un fallimento.
Gran Bretagna, congresso del TUC: solidarietà all’Ucraina o appoggio all’imperialismo NATO?
Al congresso della federazione dei sindacati britannici TUC , in svolgimento questa settimana, è in discussione una mozione confusa che fa appello alla “solidarietà all’Ucraina”. Piuttosto che appoggiare i Conservatori e le loro mire imperialiste, il movimento operaio deve lottare per una posizione internazionalista e di classe.
Libertà per i 5 di Leoia – Solidarietà di classe internazionale!
Il 27 settembre i “5 di Leoia” (Leioako 5ak) andranno a processo, a seguito della mobilitazione contro la repressione del movimento studentesco organizzata nel 2016 nel campus di Leioa, UPV (Università dei Paesi Baschi). Dopo 7 anni, la repressione non ha fatto che aumentare e, inoltre, la magistratura continua a chiedere un totale di 40 anni di carcere e multe fino a 45.000 euro. Nel caso di due persone si arriverebbe a 17 anni di carcere.
Chi ha ucciso Prigozhin?
Ieri, quando la notizia della morte di Yevgeny Prigozhin è stata diffusa su tutti i notiziari, sono apparsi sullo schermo della televisione i soliti opinionisti, con la puntualità di uno stormo di avvoltoi pronti a spolpare le ossa di una carcassa nella savana africana.
Costoro si sono posti domande della massima profondità e del massimo interesse: Prigozin era sull’aeroplano o no? Era vivo o morto? L’organizzazione della Wagner sopravviverà o scomparirà? Può rappresentare questo un ulteriore punto di svolta nella guerra in Ucraina? Implicherà la caduta imminente di Vladimir Putin? E via dicendo.
Elezioni in Spagna – Il “Blocco progressista” regge all’avanzata della destra ma riceve un ultimo avvertimento
Le elezioni anticipate spagnole del 23 luglio hanno fornito un risultato inatteso. Il PP (Partito popolare) e VOX, rispettivamente di destra ed estrema destra, non sono riusciti ad ottenere la maggioranza assoluta predetta dai sondaggi. La mobilitazione del voto di sinistra all’ultimo momento per impedire l’ingresso dell’estrema destra al governo ha fatto sì che il voto per il PSOE (Partito socialista operaio spagnolo) socialdemocratico reggesse meglio di quanto anticipato, portando a una composizione parlamentare senza una chiara maggioranza. La formazione di un nuovo governo sarà complessa e potrebbe persino richiedere una nuova tornata elettorale, proprio quando la classe dominante spagnola avrebbe invece bisogno di un governo forte per fronteggiare la recessione incombente. L’articolo dei compagni spagnoli di Lucha de Clases analizza le ragioni di questo scenario.
Libertà per Boris Kagarlitsky – Mobilitare la solidarietà internazionale!
Boris Kagarlitsky, importante intellettuale e accademico russo di sinistra è stato arrestato dai servizi di sicurezza russi FSB lo scorso 25 luglio, sulla base di un’indagine penale a suo carico per “giustificazione del terrorismo”. È stato trasferito a Syktyvkar, capitale della Repubblica di Komi, dove un tribunale ha decretato il suo arresto preventivo. Potrà essere trattenuto fino al 24 settembre.
La sinistra spagnola logorata dal governo
C’è chi in Italia vede nella sinistra spagnola un modello di riferimento. Yolanda Diaz, ministra del Lavoro oltre che segretaria del movimento Sumar, non a caso è stata invitata al congresso nazionale della CGIL. E per quanto lo stato della sinistra riformista in Italia sia veramente pietoso, non possiamo ignorare che, dopo quattro anni di governo, la sinistra spagnola non sta molto meglio.
Ha preso una colossale batosta alle ultime elezioni amministrative, al punto che il premier Pedro Sanchez ha annunciato lo scioglimento delle Camere e la convocazione di elezioni politiche per il 23 luglio. Chi cantava le lodi progressiste del governo spagnolo dovrà forse ricredersi.
Elezioni del 25 giugno in Grecia: pesante sconfitta per SYRIZA mentre aumenta l’astensione e i fascisti entrano in parlamento
Le recenti elezioni greche del 25 giugno hanno visto SYRIZA subire un duro colpo, con il leader Alexis Tsipras che ha annunciato oggi (29 giugno, ndt) le sue dimissioni. Il crollo di SYRIZA ha garantito la vittoria alla destra di Nuova Democrazia. Insieme al rientro di un partito fascista in parlamento, questo ha indotto molti a sinistra ad affermare che la società greca si stia spostando a destra, e sia persino minacciata dall’ascesa del fascismo. Questa è una conclusione superficiale che ignora la tendenza principale, l’ondata di astensione e di disillusione nei confronti delle istituzioni della democrazia borghese.