Afghanistan
Afghanistan – Tra la sconfitta epocale degli Usa e la vittoria dei talebani
“Uno straordinario successo”. Così il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato il 31 agosto scorso l’evacuazione dall’Afghanistan dei militari e dei civili statunitensi. Come si possa descrivere in termini entusiasti una fuga disperata da un paese occupato vent’anni prima per cacciare quelle milizie talebane che ora sono di nuovo al potere, è una delle meraviglie della propaganda.
Afganistan – La sconfitta umiliante degli Usa, il ritorno dei talebani e la minaccia di una guerra civile
Questo articolo è stato scritto all’inizio di luglio, quando la sconfitta degli Usa era ormai certa ma, naturalmente, non poteva prevedere nei dettagli l’evoluzione degli avvenimenti di queste settimane. Adam Pal traccia la storia degli intervento imperialista in Afghanistan in questi ultimi vent’anni, il comportamento dei suoi alleati principali, come il Pakistan, e le ragioni dell’avanzata dei talebani. Lo scenario prefigurato è nelle linee fondamentali quello che si sta realizzando e, soprattutto, la prospettiva di classe e internazionalista da adottare per i marxisti e l’unica alternativa possibile per uscire dalla barbarie creata dall’imperialismo e dal fondamentalismo.
Afghanistan: il tradimento cinico dell’imperialismo Usa
La guerra più lunga mai combattuta dall’America si chiude con la vergogna e l’umiliazione più degradanti dell’imperialismo Usa. Vent’anni dopo l’invasione dell’Afghanistan, la forza militare più potente che il mondo abbia mai conosciuto ha subito una sconfitta totale per mano di una banda di fanatici religiosi arretrati.