Africa
Niger – Il colpo di stato riflette cambiamenti di natura tettonica in Africa
L’instaurazione di un governo militare in Niger rappresenta un punto di svolta nel Sahel. Considerato un importante baluardo di stabilità dalle potenze occidentali, la rapida caduta del governo di Niamey, sostenuto dalla Francia, è solo l’ultimo di una serie di colpi di Stato antifrancesi in una regione afflitta da instabilità e da ingerenze imperialiste. Pur utilizzando una retorica anticolonialista, che sta avendo una forte eco in tutta l’Africa, questi nuovi regimi si rivolgono alla Russia alla ricerca di sostegno, creando un nuovo importante fronte nello scontro tra l’imperialismo occidentale e la Russia.
Si prepara la “tempesta” in Tunisia?
Considerata dall’agenzia Morgan Stanley uno dei tre paesi al mondo più a rischio di default finanziario, la Tunisia è immersa nella più grave crisi economica e politica dalla caduta della dittatura di Ben Ali nel 2011.
Con un debito pubblico superiore all’80% del PIL, l’aumento dei tassi di interesse avvicina il punto di rottura.
Sudan: scontro cruento all’interno della controrivoluzione
In Sudan, uno scontro apertosi all’interno della controrivoluzione ha fatto sprofondare il paese in una spirale di violenza, che ha già portato alla morte di circa cento persone e al ferimento di altre centinaia. Questo conflitto, da lungo tempo atteso, per stabilire quale cricca di banditi assassini abbia il diritto di saccheggiare il Sudan è la tragica conseguenza del fallimento della presa del potere da parte delle masse dopo la rivoluzione del 2018-2019.
Libia – Le masse entrano in scena
Era la sera di venerdì Primo luglio, quando è scoppiata una rivolta in tutta la Libia. La sede del Parlamento a Tobruk, in Cirenaica, è stata presa d’assalto dai manifestanti e poi parzialmente bruciata, dopo che le masse hanno fatto uso di un bulldozer per sfondare i cancelli del palazzo. Manifestazioni di massa si sono tenute in tutte le principali città.
Algeria – Il Pst messo al bando dal regime: basta con la repressione
Il Consiglio di Stato algerino ha messo al bando il Partito Socialista dei Lavoratori (PST) e chiuso le sue sedi. Questo atto scandaloso di repressione politica fa parte di una repressione costante e generalizzata dell’attivismo di sinistra, delle libertà democratiche e del movimento rivoluzionario Hirak. La Tendenza Marxista Internazionale (TMI) condanna fermamente questo provvedimento vergognoso e invia la sua solidarietà al PST.
Sudan – L’ultimo avvertimento
Lo scorso 17 novembre, è stato finora il giorno più sanguinoso da quando è avvenuto il colpo di stato in Sudan. Un corteo a livello nazionale è stato accolto con la più micidiale repressione mai fatta dalle forze di sicurezza. Questo massacro deve essere un ultimo monito alle masse: solo l’autodifesa armata con ogni mezzo necessario può garantire una vittoria alla Rivoluzione sudanese.
Sudan: la marcia dei milioni e la frusta della reazione, le masse devono contrattaccare!
Lo scorso 30 ottobre in Sudan quattro milioni di persone sono scese in piazza per la manifestazione nazionale contro il colpo di Stato militare di lunedì (25 ottobre, NdT). Nel frattempo uno sciopero generale bloccava il Paese grazie alla solidarietà di decine di sindacati e organizzazioni professionali. La controrivoluzione ha risposto con la violenza più cruda, causando pesanti perdite e costringendo le masse alla ritirata. Ora la rivoluzione sudanese è davanti a un bivio decisivo.
Golpe costituzionale in Tunisia: nessuna fiducia ad ogni fazione borghese
Un decennio dopo che la rivoluzione del 2010-2011 spodestò l’odiato dittatore Ben Ali, un’ondata di proteste anti-governative ha scosso la Tunisia. Il governo è stato deposto da una congiura di palazzo, ma non si può fare affidamento in nessuna delle fazioni borghesi. Le masse possono affidarsi solo alle proprie forze. È necessario una nuova insurrezione rivoluzionaria da parte dei lavoratori e dei giovani per conquistare un vero futuro.
Algeria: le elezioni del regime sconfitte dal boicottaggio di massa
Le elezioni parlamentari del 12 giugno avevano l’obiettivo di dare legittimità al regime, ponendo fine a due anni di movimento (hirak) rivoluzionario. Invece, nonostante una repressione capillare durante il voto, il boicottaggio ha avuto una partecipazione di massa.
Sud Africa – I portuali di Durban si rifiutano di scaricare una nave israeliana, “se toccano uno toccano tutti”
Negli ultimi giorni, i portuali del South African Transport and Allied Workers Union (SATAWU, Sindacato dei trasporti) della città di Durban si sono rifiutati di gestire il carico di una